martedì 28 luglio 2020

"Mi sono autoregalato una cravatta"


Alcune considerazioni sul prefissoide "auto-" perché, a nostro modestissimo modo di vedere, non sempre è adoperato correttamente. Prima, però, vediamo che cosa è questo prefissoide.
      Leggiamo dal Garzanti: «Primo elemento di una parola composta che svolge la stessa funzione di un prefisso, ma deriva da una parola greca o latina che aveva un suo significato autonomo (p.e. orto-, dal greco orth¨s ‘diritto, corretto’, nella parola ortografia ‘scrittura corretta’)».
     Ci capita sovente, dunque, di leggere sulla stampa frasi come «i cittadini si sono autotassati per...»; oppure «l’autore nella sua autobiografia mette in evidenza...». Questo genere di frasi, dal nostro punto di vista, sono errate. Perché?  Perché  il prefissoide "auto-"  (in parole composte) significa "da sé, di sé stesso". Dire o scrivere, quindi, «si sono autotassati» è un errore (o per lo meno un uso improprio) perché la particella "si" è compresa, è insita nel prefissoide " auto-": i cittadini hanno tassato sé stessi. Si dirà, propriamente, «i cittadini si sono tassati per...» oppure, anche se non molto elegante stilisticamente, «i cittadini autotassati per...».
     Lo stesso discorso, ovviamente, per «la sua autobiografia»; correttamente: «l’autore nella sua biografia...» oppure «nell’autobiografia l’autore...». Secondo l'estensore di queste noterelle, insomma, espressioni tipo "Tizio si è autoaccusato", "Pinco si è autodenunciato", "Pomponio si è autodefinito" e simili sono da evitare perché, ripetiamo, "auto" significa (già) sé stesso. Provate a scrivere o a dire, cortesi amici, per controllare la bontà della nostra tesi, «mi sono autoregalato una cravatta»: se la frase vi suona bene, tutte le nostre scuse per avervi confuso le idee.

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