sabato 20 ottobre 2018

Scendere dal pero


Questo modo di dire, probabilmente, non è molto conosciuto e di conseguenza poco adoperato. Si invita una persona a "scendere dal pero" affinché abbandoni un atteggiamento di superiorità, di snobismo e simili per rendersi conto di appartenere alla schiera delle "persone normali". La locuzione, insomma, si usa nei confronti di persone presuntuose e superbe. L'espressione richiama l'immagine di colui/colei che dopo essere sceso/a da una pianta molto alta vede tutto ciò che lo/la circonda in un'ottica diversa. Torna, insomma, alla realtà della vita quotidiana. Realtà oscurata dall'«altezza» (presunzione) dell'albero.

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Si presti attenzione al verbo lamicare, della prima coniugazione e intransitivo, perché nei tempi composti può prendere tanto l'ausiliare essere quanto l'ausiliare avere, ma non "ad capochiam". Prenderà l'ausiliare essere quando, usato nella forma impersonale, vale "piovigginare": giovedí è lamicato tutta la giornata; l'ausiliare avere, invece, quando indica - in senso figurato - il pianto dei fanciulli: il bimbo ha lamicato tutta la notte. Si veda qui e qui.




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La lingua "biforcuta" della stampa

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Domandiamo, con umiltà, ai titolisti del giornale in rete quando sono cambiate le regole ortografiche della lingua italiana. Da quando si possono apostrofare le preposizioni articolate plurali?

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9 commenti:

Poldo ha detto...

Questo modo di dire (scendere dal pero) è oppure non è poco usato? Da come ha impostato la proposizione iniziale si direbbe che non sia poco usata e, per tanto, lo sia abbastanza, molto, moltissimo.
Poldo da Bari

Poldo (Bari) ha detto...

Nessuna risposta... Benissimo, mi rispondo da solo.
Per essere corretta, la proposizione avrebbe dovuto recitare: "Questo modo di dire, probabilmente, non è molto conosciuto e di conseguenza è poco adoperato."

Fausto Raso ha detto...

Gentilissimo Poldo, confronti ciò che ha scritto lei con quello che ho scritto io...

Io ho scritto: «Questo modo di dire, probabilmente, non è molto conosciuto e di conseguenza poco adoperato».

Con simpatia
FR

Poldo ha detto...

Non credo affatto che sia la stessa cosa e non credo affatto che le due proposizioni esprimano lo stesso concetto, relativamente alla scarsa conoscenza del modo di dire presentato (veda il mio primo commento).

Fausto Raso ha detto...

Cortese Poldo,
mi perdonerà, ma non riesco proprio a seguirla.
FR

Poldo ha detto...

Bene, mi segua: il verbo che regge la proposizione è preceduto dalla negazione "non" (non è molto conosciuto); per tanto la stessa negazione viene applicata anche a "poco adoperato". Ne risulta che il modo di dire in questione non è poco adoperato, ma lo è abbastanza, molto, moltissimo.
Sono certo che lei non volesse esprimere questo concetto.

Poldo ha detto...

In estrema sintesi occorreva usare "è" prima di "poco adoperato".

Fausto Raso ha detto...

Gentilissimo Poldo,
è una frase ellittica del verbo.

«Questo modo di dire, probabilmente, non è molto conosciuto e di conseguenza (è) poco adoperato».

Poldo ha detto...

Ne dubito, ma non possiamo discuterne all'infinito.
Grazie