sabato 23 agosto 2025

La grammatica verticale: come usare ‘sotto’ e ‘sopra’ senza inciampare

 

Le preposizioni improprie ‘sopra’ e ‘sotto’ indicano, generalmente, una posizione fisica o metaforica rispetto a un punto di riferimento. A differenza di quelle proprie, queste derivano da avverbi e possono comportarsi in modo più flessibile, adattandosi al contesto sintattico e semantico. Il loro uso corretto dipende dalla costruzione che le segue e dal tipo di relazione che si intende esprimere.

Quando sopra e sotto sono seguite da un sostantivo si uniscono direttamente a questo tramite l’articolo formando, così, una locuzione preposizionale articolata. Per esempio: – Il libro è sopra il tavoloLa valigia è sotto il letto. In questi casi, la relazione è spaziale e concreta, e l’articolo può essere determinativo (il, la, i, le) o indeterminativo (un, una), a seconda del contesto: – C’è polvere sotto una sediaHo messo il quaderno sopra una mensola.

Quando, invece, si vuole esprimere una relazione più astratta, oppure quando il sostantivo è preceduto da una preposizione propria, sopra e sotto possono essere seguite da a, formando una costruzione più complessa. Ciò avviene soprattutto quando il sostantivo è accompagnato da un complemento o da un aggettivo che ne specifica la funzione. Qualche esempio: – Il potere è sopra a ogni regolaLa sua opinione è sotto a quella del direttore. In questi casi l’uso della preposizione a dopo sopra o sotto è facoltativo ma molto spesso utile per evitare ambiguità o cacofonie. Dire sopra ogni regola è corretto, ma sopra a ogni regola può “suonare” più fluido, particolarmente nel parlato o in contesti enfatici. Lo stesso vale per sotto: sotto a quella del direttore può risultare più naturale di sotto quella del direttore, costrutto che rischia di apparire tronco o troppo brusco.

Un altro caso da sottolineare è quello in cui sopra e sotto sono seguite da pronomi personali. In questo contesto la costruzione richiede tassativamente la preposizione di. Esempi: – Il cielo sopra di noiIl pavimento sotto di voiLa responsabilità sopra di meIl peso sotto di lui. In questo caso la preposizione di è necessaria per collegare quella  impropria al pronome, non si può, quindi, omettere. Dire sopra noi o sotto voi sarebbe scorretto o quantomeno innaturale. La preposizione di svolge la funzione di “ponte sintattico”, rendendo la costruzione fluida e grammaticalmente corretta.

Va notato, inoltre, che l’uso di di è riservato ai pronomi personali tonici (me, te, lui, lei, noi, voi, loro) e non si applica ai sostantivi comuni. Non si dice *sopra di il tavolo, ma “sopra il tavolo”. La distinzione è netta e va rispettata per evitare errori.

Per concludere queste noterelle, sopra e sotto si uniscono direttamente al sostantivo tramite l’articolo quando indicano una posizione concreta. Possono essere seguite da a quando si vuole dare enfasi, fluidità o si introduce un complemento articolato. E si costruiscono con di esclusivamente quando sono seguite da pronomi personali tonici. L’uso corretto dipende, pertanto, dal registro, dalla chiarezza espressiva e dal ritmo della frase, ma anche dalla struttura grammaticale che segue la preposizione.









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