mercoledì 12 marzo 2025

Proposizioni coordinate e subordinate

 

 Un nostro carissimo amico ci ha inviato un’elettroposta pregandoci di trattare, sia pure succintamente, le proposizioni coordinate e subordinate e come si riconoscono, perché il suo figliolo non ha le idee chiare in proposito.


In questo articolo, dunque, esploreremo la differenza tra proposizioni coordinate e subordinate attraverso un dialogo, immaginario, tra un docente e un suo studente, Giacomo, con la speranza di fare chiarezza senza cadere nella pedanteria.


P
rofessore - Oggi parleremo delle proposizioni coordinate e subordinate. Sapete già di cosa si tratta? Giacomo, tu che sei il portavoce della classe, ne hai mai sentito parlare negli anni scolastici precedenti?

G
iacomo – No, professore. Mai sentito. Ci spiega di cosa si tratta e se c’è una differenza tra le due proposizioni?

- C
erto! Cominciamo dalle proposizioni coordinate. Sono frasi che hanno la medesima importanza grammaticale e sono unite da congiunzioni coordinanti come "e", "o", "ma". Per esempio, nel periodo "sono andato al mercato e ho comprato delle mele", le due proposizioni sono indipendenti e legate dalla congiunzione "e". Chiaro fin qui?

- S
ì, tutto chiaro. Ma come si riconoscono?

- O
ttima domanda, Giacomo! Le proposizioni coordinate si possono ‘individuare’ dai connettori come "e", "o", "ma", "però", e così via. Inoltre, cosa importantissima, si riconoscono se separate hanno senso compiuto. Vediamo alcuni esempi: mi piace la pizza e adoro il gelato; studia molto o non supererai l'esame; ha comprato il biglietto, ma non è andato al concerto.

- C
hiarissimo, professore, e le proposizioni subordinate come funzionano?

- L
e proposizioni subordinate, come suggerisce lo stesso nome, dipendono grammaticalmente e semanticamente dalla proposizione principale. Non possono stare da sole e aggiungono informazioni alla proposizione principale. Per esempio, in "ho comprato delle mele perché erano in offerta", la proposizione subordinata "perché erano in offerta" dipende dalla principale "ho comprato delle mele". Chiaro anche qui?

- S
ì, credo di sì. E come le riconosciamo?

- S
i possono riconoscere dai connettori subordinanti come "che", "se", "quando", "perché", "sebbene". La proposizione subordinata, inoltre, non ha senso compiuto senza il ‘sostegno’ della principale. Vediamo qualche esempio: credo che tu abbia ragione (proposizione subordinata introdotta da "che"); se piove, rimaniamo a casa (proposizione subordinata introdotta da "se");
ti chiamo quando arrivo (proposizione subordinata introdotta da "quando").

- H
o capito perfettamente! Grazie, gentile professore. C’è qualche altro dettaglio importante da sapere?

- Sì, un altro aspetto importantissimo è che le proposizioni subordinate possono essere di tipo diverso, in base alla loro funzione all'interno della frase. Abbiamo:
proposizioni relative: il libro che ho letto è molto interessante;
proposizioni finali: studio molto affinché possa superare l'esame;
proposizioni causali: non è venuto a scuola perché era malato;
proposizioni temporali: appena arriverà, cominceremo la riunione;
proposizioni condizionali: verrai al parco se non pioverà.
Questi tipi di proposizioni subordinate danno altri dettagli sulla relazione tra le azioni (o eventi) descritti nella frase principale e in quella subordinata.

- Q
uesto rende tutto molto, molto più chiaro! Grazie di cuore, cortese professore!



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)




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