sabato 22 febbraio 2025

La "bellimbusta"

 


C'
era una volta, in un remoto regno, un piccolo villaggio, Linguaincanto, dove l’italico idioma fioriva e ogni parola aveva un ruolo speciale nella vita quotidiana degli abitanti. Questo villaggio, inoltre, era noto per la sua varietà di parole, uniche, e per la creatività con cui i suoi abitanti le adoperavano.

Nel cuore del villaggio viveva una fanciulla, Bella, famosa per la sua grazia e il suo fascino fin dalla tenera età. Col crescere, Bella sviluppò una passione ardente per la moda e per l’eleganza diventando una figura di spicco nel villaggio. Amava indossare abiti sfarzosi e curare ogni minimo particolare del suo aspetto, attirando l'ammirazione di tutti.

Un giorno, mentre passeggiava per il mercato del villaggio, Bella si imbatté in un gruppo di amici che la ammiravano per la sua eleganza e il suo stile impeccabile. Costoro, ispirati dalla bellezza e dalla raffinatezza della giovinetta, decisero di chiamarla "Bellimbusta." Questo termine, coniato appositamente per lei, rispettando la regola della formazione del femminile dei sostantivi che finiscono in "-o," rispecchiava perfettamente il maschile "bellimbusto."

Bella, inizialmente sorpresa, abbracciò con gioia il nuovo nome e iniziò a diffondere l'uso di "bellimbusta" nel villaggio. La parola divenne ben presto sinonimo di eleganza e bellezza femminile, e Bella ne fu orgogliosa.

Ogni anno, nel villaggio si celebrava il Festival delle Parole Nuove, un evento speciale in cui gli abitanti proponevano e votavano nuovi termini per arricchire il loro vocabolario. Durante il festival, Bella decise di presentare ufficialmente il sintagma "bellimbusta" alla comunità. Con un sorriso radioso e indossando il suo abito più elegante, salì sul palco, afferrò il microfono e spiegò l'importanza di avere nel lessico un corrispondente femminile di "bellimbusto," sottolineando, altresì, come la parola rappresentasse la grazia e l'eleganza di tutte le donne del villaggio.

Il pubblico, affascinato dalla presentazione di Bella, accolse calorosamente la proposta. Il nuovo lemma "bellimbusta" fu votato all'unanimità e divenne parte del vocabolario ufficiale di Linguaincanto. La sua introduzione fu celebrata con balli, canti e una sfilata di moda, in cui Bella sfoggiò i suoi abiti più belli incantando tutti gli astanti.

Da quel giorno, "bellimbusta" divenne un termine di uso comune in tutto il villaggio, usato per designare donne che incarnavano lo stesso fascino e la stessa raffinatezza di Bella. Il vocabolo, col tempo, si diffuse anche nei villaggi vicini, portando con sé l'eleganza e la bellezza delle donne che lo ispirarono. In seguito si scoprì che “bellimbusta” era già stato ‘inventato’ da altri, trovandosi in alcune pubblicazioni.




(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)






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