Tanti anni or sono, in un piccolo villaggio, Tecnolandia, viveva un simpatico e ingegnoso ragazzo di nome Eusebio, noto a tutti come Riparapiccì perché era un vero mago nella riparazione dei computer. Questo soprannome, nato dall'unione del verbo "riparare" con la sigla "PC" (Personal Computer), rifletteva la sua straordinaria abilità nel risolvere qualsivoglia problema legato ai computer.
Un giorno, una grande calamità colpì il
villaggio. Tutti i computer degli abitanti smisero di funzionare, e
la vita moderna sembrava essere a un punto morto. Senza poter
utilizzare i loro amati dispositivi, le persone si sentirono perse,
disperate e isolate dal mondo.
Ma non Riparapiccì. Con il
suo fidato cacciavite e il suo ingegno, intraprese un viaggio epico
per salvare i computer del villaggio. Si recò in tutte le case, una
per una, esaminò ogni problema con attenzione e cominciò a riparare
tutti i dispositivi con certosina pazienza e molta cura.
Mentre
lavorava, gli abitanti lo guardavano con ammirazione e speranza.
Riparapiccì risolveva i problemi di ‘software’, come virus
ostinati che impedivano l'avvio del sistema e programmi che si
bloccavano continuamente. Un giorno, si trovò di fronte a un
computer che visualizzava solo una schermata blu della morte.
Riparapiccì analizzò il problema e, con un lavoro meticoloso,
riuscì a ripristinare il sistema operativo, facendo ripartire il
computer come nuovo.
Ma le sfide non finivano qui. In
un'altra casa, un bambino aveva accidentalmente rovesciato una
bevanda sul portatile dei genitori. Il computer sembrava
irrimediabilmente danneggiato, ma Riparapiccì non si arrese. Smontò
il dispositivo pezzo per pezzo, pulì e asciugò attentamente ogni
componente e sostituì quelli danneggiati. Con grande sorpresa dei
genitori, il portatile tornò a funzionare perfettamente.
In
un'altra occasione, Riparapiccì si trovò a fronteggiare un problema
insolito: un computer con uno schermo rotto che mostrava colori
distorti e immagini tremolanti. Dopo un'attenta diagnosi, Riparapiccì
scoprì che il cavo dello schermo era allentato. Riparò il cavo e
sostituì lo schermo danneggiato, restituendo al proprietario un
dispositivo funzionante e luminoso come nuovo.
Grazie al
suo impegno, tutti i computer ripresero a funzionare e la vita a
Tecnolandia tornò alla normalità. Gli abitanti del villaggio,
grati, organizzarono una grande festa in onore di Riparapiccì,
ringraziandolo per il suo instancabile servizio. Ma c’è di più:
gli intitolarono la piazza e il termine riparapiccì, entrato nel lessico, da
soprannome divenne un nome comune.
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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