Tanti, tanti anni fa, in un piccolo villaggio di un regno, ai piedi delle montagne, viveva un ragazzo, Biciclino, conosciuto per la sua straordinaria maestria nel riparare biciclette. La sua abilità era così sbalorditiva che gli abitanti del villaggio pensavano che fosse dotato di poteri magici. Tuttavia, c'era un problema: nessuno sapeva come chiamare esattamente Biciclino. Non c’era un termine apposito per designare il suo mestiere.
Un giorno, mentre il
ragazzo era intento a riparare la bicicletta di un amico gli apparve
una fata: "Caro Biciclino," gli disse, "sei destinato
a diventare il più grande biciriparatore di tutti i tempi. Ma prima
devi dimostrare di meritare questo titolo."
La fata
gli disse anche che il termine "biciriparatore" era stato
appena coniato per lui, per designare una persona specializzata nella
riparazione e manutenzione delle biciclette. Ma Biciclino doveva
guadagnarsi il titolo portando a termine una missione speciale:
riparare la bicicletta incantata del re, che era rotta da anni. La
bicicletta era nascosta in una foresta magica, sorvegliata da
creature misteriose.
Il giovane Biciclino partì subito
per la foresta, armato solo dei suoi attrezzi e del suo grande
coraggio. Durante il viaggio si imbatté in un gufo sapiente che gli
diede un consiglio: "Per riparare la bicicletta incantata devi
ascoltare, attentamente, il canto del vento e seguire i battiti del
tuo nobile cuore."
Dopo giorni e giorni di faticoso
cammino, Biciclino trovò finalmente la bicicletta del re. Seguendo
il consiglio del gufo cominciò a ripararla con molta attenzione e
dedizione. Mentre lavorava il vento pareva sussurrargli parole di
incoraggiamento e il suo cuore batteva con ritmo costante.
A
lavoro finito la bicicletta incantata del sovrano si illuminò di una
luce magica: era la prova che Biciclino poteva fregiarsi del titolo
di biciriparatore. Tornò al villaggio trionfante e osannato come un
eroe. Da quel giorno, il giovane fu soprannominato il
“Biciriparatore Magico”, colui che poteva aggiustare qualsivoglia
bicicletta.
***
La lingua”
biforcuta della stampa
I conti di Ferrari corrono nel 2024. Ai dipendenti premio da 14.400 euro
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In buona lingua: premio di (non ‘da’).
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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