di Salvatore Claudio Sgroi
Il dibattito suscitato dal dr. Luca
Passani con I vocabolari che
lavoro fanno?, a proposito del sintagma "avido lettore" (assente nella lessicografia sincronica per es.
nel Treccani, ecc. e storica, vedi il
Battaglia), presenta un aspetto particolarmente intrigante, dal punto di vista
teorico-terminologico, che va sottolineato. Si tratta dell'opposizione bottom-up ('dal basso')
'approccio descrittivista della lingua', 'dalla parte dei parlanti', versus top-down
('dall'alto in basso'), 'approccio prescrittivista, (neo)puristico della
lingua'. Che richiama quella del sociolinguista americano William Labov 1972, from
below 'da sotto, dal basso'
vs from
above 'da sopra, dall'alto' riferita ai cambiamenti della lingua,
terminologia diffusa in Italia dal filologo romanzo Lorenzo Renzi (cfr.
Come cambia la lingua. L'italiano in movimento,
il Mulino 2012, pp. 94-95, 107, 109-10 n. 4).
Riguardo al carattere
"normativo" del sintagma "avido lettore", ovvero al suo
essere "corretto", se i dizionari hanno voce in capitolo in quanto
autorità e codificatori dell'uso, si può tener presente che il Dizionario Inglese Italiano Italiano Inglese
di Giuseppe Ragazzini
(Zanichelli) quarta ediz. 2004-rist. marzo 2017
− ma bisognerebbe accertare anche nelle precedenti ediz. 19671, 19842,
19953, 20024 con precedenti rist. al 2017 − nella sez.
"Inglese-Italiano" lemmatizza avid a.[djective] "1. avido,
accanito, appassionato" con l'es. "an a. reader, un avido
lettore", mentre sotto reader n.
'lettore' ritorna l'es. "an avid r., un avido lettore".
Nella sez. "Italiano Inglese"
sotto la voce avido con vari
traducenti inglesi, appare poi l'es. "un
a. lettore di fumetti, an avid
reader of comics".
3. Etimo sincronico o diacronico di "avido lettore"?
Quanto a voler
accertare poi se il sintagma avido
lettore 'lettore appassionato, accanito' è/sia un calco
sull'inglese/angloamericano, già sospetto per l'ordine "agg. + Nome"
proprio delle lingue germaniche, rispetto alle lingue romanze (lettore avido), una scorsa al Webster 19613, ovvero Webster’s Third New International Dictionary
of the English Language.
Unabridged, A Merriam-Webster, Cologne, Könemann 1993 (rist. anast.), può
aiutare a risolvere il problema. Il lemma avid
è indicato etimologicamente come franco-latinismo derivante dal "F[rench]
or L[atin]"; ovvero dal "F[rench] avide,
fr.[om] L.[atin] avidus, [...]".
Riguardo alla semantica lo stesso dizionario indica
come significato 2 "chracterized by entusiasm, ardor, and vigorous
pursuit" con due ess.: "an avid reader" e "an avid
gardener".
Il Merriam-Webster’s Collegiate Dictionary, Massachusetts, U.S.A. Springfield 2003 Eleventh Edition, a sua volta,
riprende pressoché alla lettera i dati del Webster 19613,
aggiungendo come data di prima attestazione il 1769 per un precedente
significato.
Il Merriam-Webster
riprende la stessa etimologia in quanto franco-latinismo derivante dal
"F[rench] or L[atin]"; ovvero dal "F[rench] avide, fr.[om] L.[atin] avidus,
[...]". E per la semantica indica come significato 2 "chracterized by
entusiasm vigorous pursuit" con l'es. "avid readers", scorciando cosí la definizione del Webster 19613 ed
eliminando un es.
Infine, stando all'OED ovvero Oxford
English Dictionary, Oxford, Oxford U.P. 2002, ma anche nell'ed. on line (2020) l'accezione 2 (avid reader) è assente, il che farebbe
pensare a un anglo-americanismo.
4. Attestazioni dei sintagmi lettore
avido e leggitore avido
Se il sintagma avido lettore è, a quanto sembra, assente nella lessicografia sia
descrittiva (per es. nel Treccani, nel De Mauro 2000, nel GRADIT 20072 ecc.) che storica (per es. nel Battaglia), la
variante lettore avido è però presente nel metalinguaggio del Battaglia
che ne fa uso per definire tre lemmi:
divoratore accezione n. 7 "Lettore avido
e appassionato" (vol. IV, 1966,
p. 886); "ingoiatore di libri: lettore avido" (vol. VII, 1972 p. 1051) e pappone accezione 2. Figur. (vol. XII 1984).
Prezioso altresì l'es. del Tommaseo nel
lemma ingoiatore: "Ingoiatore di
libri (leggitore avido, più che
attento lettore)" (p. 1051), ovvero presente nel Tommaseo-Bellini, Dizionario della lingua italiana, Torino,
vol. II, p. II, risalente al 1869.
A questo punto, se l'anteriorità
dell'ingl. avid reader (Webster 19613) rispetto alla
variante lettore avido del Battaglia
(1966, 1972, 1984), peraltro meno
comune dell'ingl. avid reader, non
contraddice il calco semantico-strutturale di avido lettore
sull'inglese-angloamericano, la presenza della variante tommaseiana "leggitore
avido" 1869, peraltro
non proprio comune, potrebbe invece far dubitare del calco
semantico-strutturale di avido lettore
sull'inglese-angloamericano.
5. Vitalità ottocentesca dell'ingl. avid
reader
Ma sulla scorta di Google libri ricerca
avanzata in inglese, possiamo documentare la vitalità del sintagma "avid reader" a partire almeno dal
1860, prima dunque del Tommaseo-Bellini 1869, senza peraltro dimenticare che il
sintagma leggitore avido decisamente
arcaico, rispetto al lettore avido
del Battaglia, diventa corrente − solo nella variante strutturale avido lettore − grazie proprio all'ingl.
avid reader:
(i) 1860: "With no more education than had been provided by the village school
she was none the less an avid reader
of newspapers, and since she was both shrewd and loquacious, her comments
upon current affairs never lacked pungency or originality" (Rufus Isaacs First Marquess of Reading,
by His Son, Hutchinson & Company Limited, p. 59).
(ii) 1872: "Mr. Pollack: Page 246: “Q. Was the
decedent an avid reader of
books? “A. Very. Very, very avid. “Q. When would he customarily read, in
the summer time, or would it also be in the Winter time? “A. He read all the
time in the evenings, [...]" (Records and Briefs, Library of the New York, C.
Scribner & Company, p. 1642).
(iii) 1890: "Even this very
limited survey of Petrarch's notes should buttress the already solid reputation
of Petrarch as a forerunner of the humanists and as an avid reader of the Latin
classics" (Harvard Studies in
Classical Philology, vol. 86, p. 273).
(iv) 1893: "He had been an avid reader of history and
poetry" (Boston Book Company, The
Green Bag, vol.
5, p. 298).
(v) 1895: "he was an avid
reader of murders and crimes of all sorts" (Charles Scribner's Sons, The Book Buyer, p. 818).
(vi) James
Terry White 1898: "He
was an avid reader, and
travel, fishing, and the study of history were his chief diversions" (The National cyclopaedia of American
biography, p. 407; due altri ess. pp. 324, 384).
6.
Per una lessicografia al passo con i tempi
Anche se i dizionari sono condannati per ragioni
teoriche e pratiche ad essere un pallido riflesso della competenza linguistica
dei parlanti, pur escludendo i semi-colti, l'invito dei lettori colti e
attenti, e paradossalmente non-linguisti di professione, come il dr. Luca
Passani, può quindi essere accolto per le nuove edizioni, per es. dello
Zingarelli e del Devoto-Oli-Serianni-Trifone così sensibili ai neologismi, al
di là delle esigenze di spazio, risolvibili oggi con edizioni on line.
Sommario
1. L'evento terminologico
2. Correttezza normativa di "avido
lettore"
3. Etimo sincronico o diacronico di "avido lettore"?
4. Attestazioni dei sintagmi lettore
avido e leggitore avido
5. Vitalità ottocentesca dell'ingl. avid
reader
1 commento:
Sono triplamente grato al professor Sgroi per questo intervento.
Intanto gli sono grato per avermi onorato di una risposta tanto lunga e articolata.
In secondo luogo gli sono grato per aver effettivamente dissipato i miei dubbi sulla funzione dei vocabolari (c'è spazio per fare meglio).
E infine gli sono grato per avermi definito colto e attento pur senza essere un linguista di professione.
Che dire? Mi sento come uno che strimpella la chitarra per passione a cui viene data l'occasione di salire sul palco con Bruce Springsteen davanti a centomila avidi rockettari.
L'unica commento che mi viene è ispirato da questa frase:
"Anche se i dizionari sono condannati per ragioni teoriche e pratiche ad essere un pallido riflesso della competenza linguistica dei parlanti,..."
Mi chiedo se l'Intelligenza Artificiale applicata in tempi rapidi alla lettura di giornali, riviste, libri e comunicazioni sui social possa portare alla definizione dinamica di lessico e sintassi della lingua vera, quella usata dai parlanti.
Qualcuno potrebbe chiedermi: Luca, ma se i computer fanno tutto per noi, incluso studiare, le persone cosa ci stanno a fare? E lì risponderei con assoluta sicurezza: BOH!
Ma non divaghiamo...
Luca Passani
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