lunedì 8 giugno 2020

Sgroi - 67 - "Avido lettore": corretto o non corretto? Anglicismo o no?


di Salvatore Claudio Sgroi

 1. L'evento terminologico
Il dibattito suscitato dal dr. Luca Passani con I vocabolari che lavoro fanno?, a proposito del sintagma "avido lettore" (assente nella lessicografia sincronica per es. nel Treccani, ecc. e storica, vedi il Battaglia), presenta un aspetto particolarmente intrigante, dal punto di vista teorico-terminologico, che va sottolineato. Si tratta dell'opposizione bottom-up ('dal basso') 'approccio descrittivista della lingua', 'dalla parte dei parlanti', versus top-down ('dall'alto in basso'), 'approccio prescrittivista, (neo)puristico della lingua'. Che richiama quella del sociolinguista americano William Labov 1972, from below 'da sotto, dal basso' vs from above 'da sopra, dall'alto' riferita ai cambiamenti della lingua, terminologia diffusa in Italia dal filologo romanzo Lorenzo Renzi (cfr. Come cambia la lingua. L'italiano in movimento, il Mulino 2012, pp. 94-95, 107, 109-10 n. 4).

2. Correttezza normativa di "avido lettore"
Riguardo al carattere "normativo" del sintagma "avido lettore", ovvero al suo essere "corretto", se i dizionari hanno voce in capitolo in quanto autorità e codificatori dell'uso, si può tener presente che il Dizionario Inglese Italiano Italiano Inglese di Giuseppe Ragazzini (Zanichelli) quarta ediz. 2004-rist. marzo 2017 − ma bisognerebbe accertare anche nelle precedenti ediz. 19671, 19842, 19953, 20024 con precedenti rist. al 2017 − nella sez. "Inglese-Italiano" lemmatizza avid a.[djective] "1. avido, accanito, appassionato" con l'es. "an a. reader, un avido lettore", mentre sotto reader n. 'lettore' ritorna l'es. "an avid r., un avido lettore".
Nella sez. "Italiano Inglese" sotto la voce avido con vari traducenti inglesi, appare poi l'es. "un a. lettore di fumetti, an avid reader of comics".

3. Etimo sincronico o diacronico di "avido lettore"?
Quanto a voler accertare poi se il sintagma avido lettore 'lettore appassionato, accanito' è/sia un calco sull'inglese/angloamericano, già sospetto per l'ordine "agg. + Nome" proprio delle lingue germaniche, rispetto alle lingue romanze (lettore avido), una scorsa al Webster 19613, ovvero Webster’s Third New International Dictionary of the English Language. Unabridged, A Merriam-Webster, Cologne, Könemann 1993 (rist. anast.), può aiutare a risolvere il problema. Il lemma avid è indicato etimologicamente come franco-latinismo derivante dal "F[rench] or L[atin]"; ovvero dal "F[rench] avide, fr.[om] L.[atin] avidus, [...]".
Riguardo alla semantica lo stesso dizionario indica come significato 2 "chracterized by entusiasm, ardor, and vigorous pursuit" con due ess.: "an avid reader" e "an avid gardener".
Il Merriam-Webster’s Collegiate Dictionary, Massachusetts, U.S.A. Springfield 2003 Eleventh Edition, a sua volta, riprende pressoché alla lettera i dati del Webster 19613, aggiungendo come data di prima attestazione il 1769 per un precedente significato.
Il Merriam-Webster riprende la stessa etimologia in quanto franco-latinismo derivante dal "F[rench] or L[atin]"; ovvero dal "F[rench] avide, fr.[om] L.[atin] avidus, [...]". E per la semantica indica come significato 2 "chracterized by entusiasm vigorous pursuit" con l'es. "avid readers", scorciando cosí la definizione del Webster 19613 ed eliminando un es.
Infine, stando all'OED ovvero Oxford English Dictionary, Oxford, Oxford U.P. 2002, ma anche nell'ed. on line (2020) l'accezione 2 (avid reader) è assente, il che farebbe pensare a un anglo-americanismo.

4. Attestazioni dei sintagmi lettore avido e leggitore avido
Se il sintagma avido lettore è, a quanto sembra, assente nella lessicografia sia descrittiva (per es. nel Treccani, nel De Mauro 2000, nel GRADIT 20072 ecc.) che storica (per es. nel Battaglia), la variante lettore avido è però presente nel metalinguaggio del Battaglia che ne fa uso per definire tre lemmi:
divoratore accezione n. 7 "Lettore avido e appassionato" (vol. IV, 1966, p. 886); "ingoiatore di libri: lettore avido" (vol. VII, 1972 p. 1051) e pappone accezione 2. Figur. (vol. XII 1984).
Prezioso altresì l'es. del Tommaseo nel lemma ingoiatore: "Ingoiatore di libri (leggitore avido, più che attento lettore)" (p. 1051), ovvero presente nel Tommaseo-Bellini, Dizionario della lingua italiana, Torino, vol. II, p. II, risalente al 1869.
A questo punto, se l'anteriorità dell'ingl. avid reader (Webster 19613) rispetto alla variante lettore avido del Battaglia (1966, 1972, 1984), peraltro meno comune dell'ingl. avid reader, non contraddice il calco semantico-strutturale di avido lettore sull'inglese-angloamericano, la presenza della variante tommaseiana "leggitore avido" 1869, peraltro non proprio comune, potrebbe invece far dubitare del calco semantico-strutturale di avido lettore sull'inglese-angloamericano.

5. Vitalità ottocentesca dell'ingl. avid reader
Ma sulla scorta di Google libri ricerca avanzata in inglese, possiamo documentare la vitalità del sintagma "avid reader" a partire almeno dal 1860, prima dunque del Tommaseo-Bellini 1869, senza peraltro dimenticare che il sintagma leggitore avido decisamente arcaico, rispetto al lettore avido del Battaglia, diventa corrente − solo nella variante strutturale avido lettore − grazie proprio all'ingl. avid reader:

(i) 1860: "With no more education than had been provided by the village school she was none the less an avid reader of newspapers, and since she was both shrewd and loquacious, her comments upon current affairs never lacked pungency or originality" (Rufus Isaacs First Marquess of Reading, by His Son, Hutchinson & Company Limited, p. 59).
(ii) 1872: "Mr. Pollack: Page 246: “Q. Was the decedent an avid reader of books? “A. Very. Very, very avid. “Q. When would he customarily read, in the summer time, or would it also be in the Winter time? “A. He read all the time in the evenings, [...]" (Records and Briefs, Library of the New York, C. Scribner & Company, p. 1642).
(iii) 1890: "Even this very limited survey of Petrarch's notes should buttress the already solid reputation of Petrarch as a forerunner of the humanists and as an avid reader of the Latin classics" (Harvard Studies in Classical Philology, vol. 86, p. 273).
(iv) 1893: "He had been an avid reader of history and poetry" (Boston Book Company, The Green Bag, vol. 5, p. 298).
(v) 1895: "he was an avid reader of murders and crimes of all sorts" (Charles Scribner's Sons, The Book Buyer, p. 818).
(vi) James Terry White 1898: "He was an avid reader, and travel, fishing, and the study of history were his chief diversions" (The National cyclopaedia of American biography, p. 407; due altri ess. pp. 324, 384).
(vii) 1899: "the most avid reader of psychological romans " (The Interior, vol. 30, p. 702).
                                               
6. Per una lessicografia al passo con i tempi
Anche se i dizionari sono condannati per ragioni teoriche e pratiche ad essere un pallido riflesso della competenza linguistica dei parlanti, pur escludendo i semi-colti, l'invito dei lettori colti e attenti, e paradossalmente non-linguisti di professione, come il dr. Luca Passani, può quindi essere accolto per le nuove edizioni, per es. dello Zingarelli e del Devoto-Oli-Serianni-Trifone così sensibili ai neologismi, al di là delle esigenze di spazio, risolvibili oggi con edizioni on line.

        Sommario
1. L'evento terminologico
2. Correttezza normativa di "avido lettore"
3. Etimo sincronico o diacronico di "avido lettore"?
4. Attestazioni dei sintagmi lettore avido e leggitore avido
5. Vitalità ottocentesca dell'ingl. avid reader
6. Per una lessicografia al passo con i tempi 








1 commento:

Luca ha detto...

Sono triplamente grato al professor Sgroi per questo intervento.

Intanto gli sono grato per avermi onorato di una risposta tanto lunga e articolata.
In secondo luogo gli sono grato per aver effettivamente dissipato i miei dubbi sulla funzione dei vocabolari (c'è spazio per fare meglio).
E infine gli sono grato per avermi definito colto e attento pur senza essere un linguista di professione.

Che dire? Mi sento come uno che strimpella la chitarra per passione a cui viene data l'occasione di salire sul palco con Bruce Springsteen davanti a centomila avidi rockettari.

L'unica commento che mi viene è ispirato da questa frase:

"Anche se i dizionari sono condannati per ragioni teoriche e pratiche ad essere un pallido riflesso della competenza linguistica dei parlanti,..."

Mi chiedo se l'Intelligenza Artificiale applicata in tempi rapidi alla lettura di giornali, riviste, libri e comunicazioni sui social possa portare alla definizione dinamica di lessico e sintassi della lingua vera, quella usata dai parlanti.

Qualcuno potrebbe chiedermi: Luca, ma se i computer fanno tutto per noi, incluso studiare, le persone cosa ci stanno a fare? E lì risponderei con assoluta sicurezza: BOH!

Ma non divaghiamo...

Luca Passani