sabato 13 luglio 2019

Inutilità o superfluità ridicole


Quando scriviamo cadiamo - molto spesso e senza rendercene conto - in parole superflue e quindi inutili che - a volte - rasentano il ridicolo. È bene, pertanto, leggere e rileggere i nostri scritti al fine di "scovare" le superfluità ridicole (che ci sono sfuggite) e porvi rimedio. Vediamo, piluccando qua e là tra le varie pubblicazioni, alcune inutilità ridicole che ci hanno particolarmente colpito.
In corsivo la superfluità. Il ferito è stato immediatamente portato in ospedale per una copiosa emorragia di sangue; contessa, gradisca i nostri rispettosi ossequi; il cielo, in quella dolce mattinata primaverile, presentava una limpida chiarità; i ragazzi in gita scolastica pranzeranno "al sacco": prosciutto, formaggio, frutta e una pagnotta di pane; la nascita del primogenito ha portato, finalmente, una grande felice letizia; fra tutti i palazzi quello in cui andranno ad abitare i novelli sposi si distingue per la sua magnifica maestosità; l'imputato non si è presentato al processo adducendo un'improvvisa cefalea alla testa; Venezia mi ha veramente affascinato, vi ritornerò di nuovo l'anno prossimo; spesso ci domandiamo cosa sarà di noi nel futuro domani; il giovane si impegna con costante assiduità nello studio; nella sfilata l'alfiere precedeva davanti; dal finestrino del treno si potevano intravedere dei piccoli paesini.
Potremmo continuare...


          
 

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