lunedì 1 luglio 2019

Aggettivi "abusati"

Molto spesso si fa un abuso degli aggettivi buono, fortegrande perché innumerevoli sono le persone o le cose per le quali viene spontaneo adoperarli: ma il concetto che tali aggettivi esprimono è troppo vago e generico.
   Consigliamo agli amatori della lingua, per tanto, di sostituirli, ogni qual volta che sia possibile, con un attributo piú appropriato. Vediamo qualche esempio di “abusi”, piluccando qua e là: in corsivo l’aggettivo “abusato” e in parentesi quello piú appropriato.
    La grande (vasta) piazza era piena di dimostranti; una volta tanto sii buono (ubbidiente) e fa quello che ti chiede tuo padre; sapendo che siete tanto buoni (generosi, cortesi) ne approfitto per chiedervi un favore; in quel momento soffiava un vento forte (impetuoso), che faceva tremare le case; quel giovanotto, invece di scusarsi, ha peggiorato la situazione commettendo un grande (grave) errore; quella torta, a fine pranzo, era veramente buona (squisita); l’oratore ha arringato la folla con voce forte (tonante), tra applausi scroscianti; il fumo che usciva dall’appartamento in fiamme era forte (acre) e disgustoso; bisogna essere grati a questi forti (valorosi) soldati che vanno in giro per il mondo a portare la pace; se ti comporti bene, Dio, che è sommamente buono (misericordioso), ti perdonerà; il barbone, per una notte, ha trovato accoglienza, in paese, presso una famiglia che è tanto buona (caritatevole); le ricerche sono state rinviate perché scrosciava una forte (violenta, impetuosa, dirotta) pioggia.

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Il piú presto possibile o al piú presto possibile?

  Questo dilemma tormenta da tempo alcuni nostri amici da quando hanno notato che la televisione pubblica e alcune emittenti private non concordano circa la grafia contenuta in un videogramma che annuncia la ripresa delle trasmissioni.
   La prima scrive: “Le trasmissioni riprenderanno ‘il’ piú presto possibile”; le altre, invece, “Le trasmissioni riprenderanno ‘al’ piú presto possibile”. A questo punto, ci domandava e si domandava un amico: “Dando per corretta la prima versione, dovrò dire che il lavoro riprenderà ‘l’alba?”. Sciogliamo subito il dubbio: entrambe le versioni sono corrette. E facciamo anche la “prova del nove”: si può dire “le trasmissioni riprenderanno ‘il’ piú presto possibile” perché si può dire “le trasmissioni riprenderanno ‘il’ 20 novembre”; si può dire, altresí, “le trasmissioni riprenderanno ‘al’ piú presto...” perché non è errato dire “le trasmissioni riprenderanno ‘alle’ 16.30”. Non esiste, dunque, una norma grammaticale, è solo questione di gusto.
   L’avverbio di tempo “presto” nella forma del superlativo relativo diventa una locuzione avverbiale che può essere introdotta tanto dall’articolo “il” quanto dalla preposizione articolata “al”. Personalmente preferiamo “al” perché il complemento di tempo determinato è introdotto, generalmente, dalle preposizioni “a”, “in”, “di”, “su”, “circa”: verrò da te “alle” 17.00; le rose sbocciano “a” maggio; sarà qui “in” cinque minuti. “Al piú presto possibile” rispecchia fedelmente, per tanto, il predetto complemento di tempo determinato che... “determina”, appunto, sia pure approssimativamente, il tempo o il momento in cui l’azione espressa dal predicato si è svolta o si svolgerà.
   Si riconosce facilmente perché risponde alle domande sottintese “quando?”, “in che momento?” ed è rappresentato da un nome o da un’altra parte del discorso preceduta dalle preposizioni su accennate. Può essere rappresentato anche da un solo avverbio (oggi, domani, ieri) o da una locuzione avverbiale (lí per lí). Può essere anche espresso, in alcuni casi, da un sostantivo preceduto dall’articolo: il pomeriggio; la sera; il mattino. Sono errate, quindi (anche se alcuni vocabolari...), le espressioni “alla sera” per la sera; “al mattino” per il mattino; “al pomeriggio” per il pomeriggio e via dicendo.
 
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Internet, maschile o femminile?
I vocabolari consultati sono discordi. Per alcuni è un sostantivo maschile, per altri femminile, per altri ancora è ambigenere. Noi seguiamo le indicazioni del DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia: femminile.







 

 

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