domenica 14 luglio 2019

Dissertazioni sulla lingua italiana

Ancora una volta ci preme ricordare che il verbo “arricchire” si costruisce con le preposizioni “di” o “con”. I “dicitori” dei notiziari radiotelevisivi assieme ai colleghi della carta stampata, imperterriti, continuano a utilizzare la preposizione “da”, che, ripetiamo, è scorretta inducendo, quindi, in errore gli ascoltatori e i lettori sprovveduti in fatto di lingua.

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Ridere verde

Forse pochi conoscono questo modo di dire di uso raro. Con la locuzione suddetta si vuole mettere in evidenza il fatto che una persona ride forzatamente, senza averne voglia, perché “dentro” è piena di rabbia, di astio, d’invidia, d’impotenza. E perché “verde”? Il verde è il colore della bile, che - un tempo - si riteneva aumentasse di quantità sotto l’effetto dell’ira.

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Forse non tutti sanno (i sacri testi trattano l'argomento?) che molti avverbi diventano preposizioni quando sono preposti al sostantivo. Vediamone qualcuno: dentro (dentro la stanza), sopra, fuori, sotto, dopo, prima, dietro, davanti, senza, eccetto, presso ecc. È bene ricordare, inoltre, che una preposizione composta di piú parole si chiama modo prepositivo o locuzione prepositiva: per mezzo di..., insieme con, in luogo di ecc.

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Buonasera, come si sa, è un sostantivo femminile ed è una formula di augurio e di saluto. Diventa di genere maschile, però, se si sottintende il saluto: amici cari, vi preghiamo di accogliere il nostro piú cordiale buonasera.

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La lingua "biforcuta" della stampa

La vittima, 57 anni, camminava in corso Duca di Genova, vicino di piazza Agrippa. E' stata falciata da una Ford, guidata da un 39enne
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Da quando l'avverbio/preposizione 'vicino'  si costruisce con la preposizione "di"?


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Il consigliere leghista gay neo sposo: "Sto con Salvini su tutto tranne sui diritti"
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Il prefisso/prefissoide neo si "attacca" alla parola che segue: neosposo. Si veda qui.


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L'avvocato 38enne era stata eletta a Siracusa: «Non condivido più il modus operandi di Fi»
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Non commentiamo, riportiamo solo la nota d'uso di "Sapere.it" (De Agostini):

 Il femminile regolare di avvocato è avvocata e così si può chiamare una donna che eserciti il mestiere di avvocato. È in uso anche avvocatessa, che però può avere tono scherzoso o valore spregiativo, come tradizionalmente hanno avuto diversi femminili in -essa. Alcuni poi preferiscono chiamare anche una donna avvocato, al maschile. Si tratta di una scelta che non ha basi linguistiche, ma sociologiche, e che comunque può creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze.






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