Il significato di quest'espressione
di tradizione prettamente popolare - forse poco conosciuta - ci sembra
chiarissimo. Si dice delle persone che, il mattino, alzandosi di pessimo umore
sono intrattabili, irritabili. L'immagine si rifà al tempo in cui si era soliti
dormire con la cuffia in testa. Chi se la faceva andare di traverso a causa del
sonno agitato perché pieno di incubi si alzava di cattivo umore per la pessima
nottata trascorsa. La locuzione si riferisce anche alle persone che - nella
mattinata - incorrono in una serie di contrattempi: lasciami stare, questa
mattina non ho sentito la sveglia, l'automobile non si è messa in moto e ho
perso l'autobus! Si adopera anche nella variante "svegliarsi con la cuffia
storta".
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La parola proposta da questo
portale è: pernecchia.
Sostantivo femminile che non ha nulla che vedere con l'altro dal
"sapore" volgare. È un termine prettamente marinaro.
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Restare e rimanere – a voler essere pignoli i due
verbi non si possono adoperare indifferentemente. Il primo indica “per poco
tempo”, con l’accezione di avanzare:
mi restano pochi spiccioli; il
secondo, invece, indica “per un tempo più lungo”, con l’accezione primaria di dimorare: rimanemmo a casa tutto il giorno.
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