Chi, anche
se involontariamente, non hai mai messo in pratica questo modo
di dire desueto ma… attuale: «Fare le scalee di S. Ambrogio», vale a
dire parlare male degli assenti?
Benedetto Varchi così spiega l’origine dell’espressione. «Ragunavansi, non sono mille anni passati, la sera di state per pigliare il fresco, una compagnia di giovani, non a’ marmi in su le scalee di Santa Maria del Fiore, ma in su quelle della chiesa di Santo Ambrogio, non lunge alla porta della Croce, e quivi passando il tempo e il caldo, facevano lor cicalecci; ma quando alcuno di loro si partiva, cominciavano a leggere in sul suo libro, e rinvenire se mai avea detto, o fatto cosa alcuna biasimevole, e che non ne vendesse ogni bottega, e in somma a fare una ricerca sopra la sua vita; onde ciascuno, perché non avessero a caratarlo voleva esser l’ultimo a partirsi: e di qui nacque che quando uno si parte da alcuna compagnia, e non vorrebbe restar loro in bocca e fra’ denti, usa dire: “Non fare le scalee di Santo Ambrogio”».
Benedetto Varchi così spiega l’origine dell’espressione. «Ragunavansi, non sono mille anni passati, la sera di state per pigliare il fresco, una compagnia di giovani, non a’ marmi in su le scalee di Santa Maria del Fiore, ma in su quelle della chiesa di Santo Ambrogio, non lunge alla porta della Croce, e quivi passando il tempo e il caldo, facevano lor cicalecci; ma quando alcuno di loro si partiva, cominciavano a leggere in sul suo libro, e rinvenire se mai avea detto, o fatto cosa alcuna biasimevole, e che non ne vendesse ogni bottega, e in somma a fare una ricerca sopra la sua vita; onde ciascuno, perché non avessero a caratarlo voleva esser l’ultimo a partirsi: e di qui nacque che quando uno si parte da alcuna compagnia, e non vorrebbe restar loro in bocca e fra’ denti, usa dire: “Non fare le scalee di Santo Ambrogio”».
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A proposito della scarsa autorevolezza - secondo tutti (?) i linguisti - del vocabolario etimologico di Ottorino Pianigiani, abbiamo fatto un'altra prova confrontando l'etimologia di "colletta" riportata dal Pianigiani con quella data dal Treccani in rete. Non facciamo alcun commento. Lasciamo ai lettori, avvezzi a fatti di lingua, giudicare. Treccani:
collètta s. f. [dal lat. collecta «raccolta», der. di collectus, part. pass. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. a. Raccolta di offerte, di solito in denaro, tra più persone, a scopo di beneficenza, o per fare un regalo collettivo a un collega d’ufficio, a un amico: fare una c.; aprire, promuovere una c.; una c. per aiutare una famiglia povera, i colpiti dal terremoto, i disoccupati, per un regalo agli sposi. Pianigiani:
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Forse pochi sanno che il contesto, cioè le varie parti che
costituiscono uno scritto, un discorso, un'opera poetica o letteraria, è il participio passato
irregolare del verbo "contessere" (intrecciato, tessuto insieme): il tutto si intuisce dal contesto del discorso.
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