Il vocabolario “Treccani” in rete attesta
“stratego” come prima occorrenza, relegando al secondo posto la forma piú
usata, “stratega”; per quanto riguarda, invece, il lemma “patriota” riporta
“patrioto” come voce antica o popolare. Ciò ci stupisce, e non poco, perché sul
piano lessicale i due termini sono “alla pari”. Vi sono, infatti, dei
sostantivi maschili che accanto alla desinenza “-a” assumono anche la desinenza
“-o”. Abbiamo, cosí, il pilota e il piloto, lo stratega e lo stratego, il
patriota e il patrioto. Perché, dunque, questa “discriminazione linguistica”?
C’è da dire, però, che le forme in “-o” sono di uso letterario o popolare. Ciò
non toglie che sul piano lessicale – come dicevamo - hanno pari dignità. Di
questi allotropi (doppioni) il piú noto è – senza ombra di dubbio – il piloto
per l’uso che ne hanno fatto i classici: «E se il piloto ti drizzò la nave»
(Ugo Foscolo). Concludendo, si potrebbe dire che la terminazione in “-o” si può
considerare una sorta di rivalsa sulla desinenza “-a” del maschile dei
sostantivi come profeta, poeta, pianeta, teorema, tema e simili.
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Facciamo nostri alcuni suggerimenti - tratti dal sito
"www.oggiscrivo.it" - per
parlare e scrivere in buona lingua italiana:
Cementare
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Un'amicizia
non si cementa ma si rinsalda, si riafferma. Non si cementa un
accordo ma lo si stabilisce, lo si stringe.
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Chiedere
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Se si
interroga per sapere meglio usare domandare:“gli ho domandato
l’ora”, “gli ho domandato il titolo del libro”.
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Circondare
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Non si
circonda qualcuno di premure ma lo si colma di attenzioni, di
riguardi.
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Concretiz-
zare
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Meglio concretare
o concludere.
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Conforto
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Si dà
conforto a chi soffre. Non va bene quindi “la mia casa offre ogni
conforto”; meglio "offre ogni comodità".
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Cui
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Evitare
di riferirlo all’intera frase. “Non mi fido di loro per cui andrò solo” =
“Non mi fido di loro, perciò andrò solo”.
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Declassare
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Meglio
servirsi del verbo “degradare”.
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Derogare
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È verbo
intransitivo e si costruisce con la preposizione “a”. È errato impiegarlo
con il complemento oggetto: “derogare i patti” invece di “derogare ai
patti”.
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Eccepire
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In
linguaggio giuridico vale per “sollevare eccezione”. Negli altri casi è
meglio utilizzare “obiettare, replicare, opporre, osservare, addurre”.
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Eclissarsi
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Evitare
nel significato di andarsene furtivamente. Meglio “scomparire, svignarsela,
sgattaiolare e le forme popolari squagliarsela, squagliarsi”.
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Edotto
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Non si
rende edotto qualcuno ma lo si informa, istruisce, avverte.
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Elaborato
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È una pedante locuzione di antico linguaggio
scolastico. Meglio compito, componimento scolastico, lavoro scritto,
composizione.
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Emettere
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Emettere
un giudizio, una circolare, un ordine sono espressioni burocratiche. Meglio
esporre, manifestare, esprimere, proporre, diffondere, pubblicare,
decretare, bandire, promulgare, diramare, emanare.
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Evadere
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È
corretto se usato intransitivamente. Evaso dal carcere va bene. Evadere una
pratica (uso burocratico) non è corretto: meglio "sbrigare una
pratica".
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Facoltiz-
zare
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Orrore
del linguaggio amministrativo. Meglio permettere, concedere, autorizzare.
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Familiare
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Forma
più comune di “famigliare”. Lo stesso dicasi per i derivati
(famigliarmente, famigliarità, ecc…).
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Finire
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Lo si
unisca a un infinito solo con la preposizione “con” e mai con “per”.
“Finì col non partire” e non “Finì per non partire”.
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Guadagna-
re
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È errato
dire (termine francese) “guadagnare una scommessa”. La locuzione esatta è
“vincere una scommessa”.
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Inevaso
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Termine
burocratico molto brutto. Meglio "non sbrigato, non accolto, non
definito, ecc...".
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Inoltrare
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Ci si
inoltra in un bosco ma non si inoltra una pratica. Meglio si invia, si
trasmette, si avanza.
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Interdetto
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In
italiano vale solo nel senso di vietato, proibito, impedito e simili. È usato impropriamente per dire “restare interdetto” nel significato francese
di “essere turbato profondamente”. Meglio quindi “turbato, stupito,
sbigottito, stupefatto e simili.
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Meno
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Avverbio,
non va usato in proposizioni disgiuntive col significato di no: “non so
dirtelo o meno” è errato, si dice “non so se dirtelo o no”. Non è nemmeno
corretto dire “a meno che” invece di “salvo che, eccetto” (Non “andiamo
avanti, a meno che tu non abbia paura” ma “salvo che tu non abbia paura”).
Scorretto usarlo in luogo di eccetto, escluso, fuorché: “invito tutti, meno
lui” invece di “invito tutti, eccetto lui”. Sbagliato “quanto meno” invece
di per lo meno, almeno: “ti scriverò, o quanto meno ti telefonerò” invece
di “…o almeno ti telefonerò”.
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Neofita
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Al
maschile sarebbe “un neofito” ma la forma neofita è molto diffusa.
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Neutraliz-
zare
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Significa
“rendere neutrale”; è sbagliato usarlo nel senso di “ridurre all’impotenza,
annullare”.
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Nonché
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Significa
“tanto più o tanto meno”. Non lo si usi al posto di “e” o “anche”. Non si
dice “mi parlò di te nonché di tuo fratello” ma “mi parlò di te e (anche)
di tuo fratello”.
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Obbligare
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Non dire
“Lei mi obbliga con le Sue cortesie” ma “Le sono grato per le Sue cortesie”
o frasi similari.
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Oberato
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In
origine significava “carico di debiti” per cui non si può dire oberato di
debiti e nemmeno oberato di lavoro.
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2 commenti:
Grazie per le pillole che ci fornisce,
forbiscono il mio italiano un po' alla volta (o per lo meno io spero che facciano effetto); scopro troppo spesso di utilizzare forme improprie e che, ragionando e andando a cercarne origini e spiegazioni, le forme suggerite sono effettivamente più chiare.
Lei sarà sempre il mio "spacciatore" quotidiano
Monmartre
Grazie, cortese Monmartre,
troppo buono
FR
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