domenica 18 giugno 2017

Il patriota e lo stratego

 Il vocabolario “Treccani” in rete attesta “stratego” come prima occorrenza, relegando al secondo posto la forma piú usata, “stratega”; per quanto riguarda, invece, il lemma “patriota” riporta “patrioto” come voce antica o popolare. Ciò ci stupisce, e non poco, perché sul piano lessicale i due termini sono “alla pari”. Vi sono, infatti, dei sostantivi maschili che accanto alla desinenza “-a” assumono anche la desinenza “-o”. Abbiamo, cosí, il pilota e il piloto, lo stratega e lo stratego, il patriota e il patrioto. Perché, dunque, questa “discriminazione linguistica”? C’è da dire, però, che le forme in “-o” sono di uso letterario o popolare. Ciò non toglie che sul piano lessicale – come dicevamo - hanno pari dignità. Di questi allotropi (doppioni) il piú noto è – senza ombra di dubbio – il piloto per l’uso che ne hanno fatto i classici: «E se il piloto ti drizzò la nave» (Ugo Foscolo). Concludendo, si potrebbe dire che la terminazione in “-o” si può considerare una sorta di rivalsa sulla desinenza “-a” del maschile dei sostantivi come profeta, poeta, pianeta, teorema, tema e simili. 

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Facciamo nostri alcuni suggerimenti - tratti dal sito "www.oggiscrivo.it" -  per parlare e scrivere in buona lingua italiana:

Cementare
Un'amicizia non si cementa ma si rinsalda, si riafferma. Non si cementa un accordo ma lo si stabilisce, lo si stringe.
Chiedere
Se si interroga per sapere meglio usare domandare:“gli ho domandato l’ora”, “gli ho domandato il titolo del libro”.
Circondare
Non si circonda qualcuno di premure ma lo si colma di attenzioni, di riguardi.
Concretiz-
zare
Meglio concretare o concludere.
Conforto
Si dà conforto a chi soffre. Non va bene quindi “la mia casa offre ogni conforto”; meglio "offre ogni comodità".
Cui
Evitare di riferirlo all’intera frase. “Non mi fido di loro per cui andrò solo” = “Non mi fido di loro, perciò andrò solo”.
Declassare
Meglio servirsi del verbo “degradare”.
Derogare
È verbo intransitivo e si costruisce con la preposizione “a”. È errato impiegarlo con il complemento oggetto: “derogare i patti” invece di “derogare ai patti”.
Eccepire
In linguaggio giuridico vale per “sollevare eccezione”. Negli altri casi è meglio utilizzare “obiettare, replicare, opporre, osservare, addurre”.
Eclissarsi
Evitare nel significato di andarsene furtivamente. Meglio “scomparire, svignarsela, sgattaiolare e le forme popolari squagliarsela, squagliarsi”.
Edotto
Non si rende edotto qualcuno ma lo si informa, istruisce, avverte.
Elaborato
È  una pedante locuzione di antico linguaggio scolastico. Meglio compito, componimento scolastico, lavoro scritto, composizione.
Emettere
Emettere un giudizio, una circolare, un ordine sono espressioni burocratiche. Meglio esporre, manifestare, esprimere, proporre, diffondere, pubblicare, decretare, bandire, promulgare, diramare, emanare.
Evadere
È corretto se usato intransitivamente. Evaso dal carcere va bene. Evadere una pratica (uso burocratico) non è corretto: meglio "sbrigare una pratica".
Facoltiz-
zare
Orrore del linguaggio amministrativo. Meglio permettere, concedere, autorizzare.
Familiare
Forma più comune di “famigliare”. Lo stesso dicasi per i derivati (famigliarmente, famigliarità, ecc…).
Finire
Lo si unisca a un infinito solo con la preposizione “con” e mai con “per”.

“Finì col non partire” e non “Finì per non partire”.
Guadagna-
re
È errato dire (termine francese) “guadagnare una scommessa”. La locuzione esatta è “vincere una scommessa”.
Inevaso
Termine burocratico molto brutto. Meglio "non sbrigato, non accolto, non definito, ecc...".
Inoltrare
Ci si inoltra in un bosco ma non si inoltra una pratica. Meglio si invia, si trasmette, si avanza.
Interdetto
In italiano vale solo nel senso di vietato, proibito, impedito e simili. È usato impropriamente per dire “restare interdetto” nel significato francese di “essere turbato profondamente”. Meglio quindi “turbato, stupito, sbigottito, stupefatto e simili.
Meno
Avverbio, non va usato in proposizioni disgiuntive col significato di no: “non so dirtelo o meno” è errato, si dice “non so se dirtelo o no”. Non è nemmeno corretto dire “a meno che” invece di “salvo che, eccetto” (Non “andiamo avanti, a meno che tu non abbia paura” ma “salvo che tu non abbia paura”). Scorretto usarlo in luogo di eccetto, escluso, fuorché: “invito tutti, meno lui” invece di “invito tutti, eccetto lui”. Sbagliato “quanto meno” invece di per lo meno, almeno: “ti scriverò, o quanto meno ti telefonerò” invece di “…o almeno ti telefonerò”.
Neofita
Al maschile sarebbe “un neofito” ma la forma neofita è molto diffusa.
Neutraliz-
zare
Significa “rendere neutrale”; è sbagliato usarlo nel senso di “ridurre all’impotenza, annullare”.
Nonché
Significa “tanto più o tanto meno”. Non lo si usi al posto di “e” o “anche”. Non si dice “mi parlò di te nonché di tuo fratello” ma “mi parlò di te e (anche) di tuo fratello”.
Obbligare
Non dire “Lei mi obbliga con le Sue cortesie” ma “Le sono grato per le Sue cortesie” o frasi similari.
Oberato
In origine significava “carico di debiti” per cui non si può dire oberato di debiti e nemmeno oberato di lavoro.



2 commenti:

Monmartre ha detto...

Grazie per le pillole che ci fornisce,
forbiscono il mio italiano un po' alla volta (o per lo meno io spero che facciano effetto); scopro troppo spesso di utilizzare forme improprie e che, ragionando e andando a cercarne origini e spiegazioni, le forme suggerite sono effettivamente più chiare.


Lei sarà sempre il mio "spacciatore" quotidiano

Monmartre

Fausto Raso ha detto...

Grazie, cortese Monmartre,
troppo buono
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