lunedì 28 febbraio 2011

Una «cospicua» eredità


Sappiamo già che quanto stiamo per scrivere non avrà l’approvazione di qualche linguista, anche perché i vocabolari ci smentiscono. Ma andiamo avanti convinti della bontà di quanto sosteniamo. Intendiamo parlare dell’uso improprio che si fa dell’aggettivo cospicuo, che propriamente significa “famoso”, “celebre”, “illustre”, “insigne”, “egregio”,
“eminente” e simili: quell’uomo discende da una famiglia cospicua (illustre, celebre, ecc). Con il trascorrere del tempo gli è stato dato un significato che, a nostro modo di vedere e stando all’etimologia, non ha: “numeroso”, “abbondante”, “ricco”, “copioso”, “grosso”, “ingente” e simili: Giuseppe ha ricevuto una cospicua eredità. Si faccia attenzione, inoltre, a scrivere l’aggettivo correttamente, con la “c”, non con la “q” come ci è capitato di leggere su un quotidiano che si picca di fare opinione, e come si legge, anche, in... “cospicui” (numerosi) libri. A scusante, si fa per dire, degli autori c’è da dire che non esisteva questo dizionario.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Dr. Raso
Come non essere d’accordo con lei. Cospicuo deriva dal lat. Conspicus= visibile, dal verbo conspicere=Vedere, che poi nell’accezione figurata equivale a “segnalato”, “insigne” ma sempre con riferimento a valori morali e non materiali come ricco, grosso e abbondante. Inoltre sono letteralmente inorridita della grande quantità di “cospicuo” con la “q”. Povero italiano!
Cordialità
Ivana

Fausto Raso ha detto...

Grazie di cuore, gentilissima Ivana.
Il suo apprezzamento mi ripaga delle critiche di "cospicui" lettori che non condividono quanto ho scritto.
Cordialmente
FR