mercoledì 9 febbraio 2011

L'aptonomia


Forse pochissime persone conoscono questo termine perché - a quanto ci risulta - non è attestato nei vocabolari (che abbiamo consultato). Cosa sta a significare, dunque, questo parolone? Non è altro che un sostantivo femminile atto a indicare lo studio scientifico dell'affettività. È composto con le voci greche “háptomai”, 'mi attacco' e –nomia.
Per una trattazione piú ampia riportiamo ciò che dice il sito “Il Sapientino”:

L’aptonomia (dal greco hapto, “toccare” e nomos, “regola”) fondata nel 1945 dal medico olandese Frans Veldman, studia l’affettività espressa attraverso il contatto tattile. È applicata soprattutto al rapporto pre e post-natale tra genitore e figlio. I sostenitori di questa tecnica affermano che l’approccio tattile dei genitori sul nascituro, esprimendo una conferma affettiva, consente all’individuo di sviluppare una maggiore sicurezza, utile per affrontare meglio le difficoltà della vita.

Affetto-terapia. Le sedute possono cominciare non appena la mamma sente il bambino muoversi e possono proseguire dopo la nascita. Negli ultimi anni l’aptonomia è stata utilizzata anche con persone sofferenti: la comunicazione di tenerezza e affetto pare abbia ottenuto risultati molto soddisfacenti.

1 commento:

Flavio ha detto...

Egregio Dottore,
non ci volevo credere, ma il suo sito è veramente "favoloso". Complimenti