sabato 19 febbraio 2011

Perché non «lo» automobile?


Forse non tutti sanno che l’automobile, quando nacque, era propriamente un aggettivo: vettura ‘automobile’, vale a dire ‘vettura che si muove da sé’. In seguito il termine si è tramutato in sostantivo, o meglio in aggettivo sostantivato di genere femminile perché si sottintende, appunto “carrozza” o “vettura”. È occorso del tempo, però, perché si affermasse il genere femminile. Non mancano esempi, infatti, in cui il termine è adoperato al maschile: “S’arresta un automobile fremendo e sobbalzando” (Gozzano). Ciò è dovuto al fatto che, all’inizio, si sottintendeva anche “carro” o “veicolo”. Oggi è solo femminile, ricordiamolo, e abbreviato, comunemente, in “auto” con tanto di articolo femminile: un’auto.

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Dalla rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete:


gina scrive:
si usa la parola sistemizzare per indicare la formazione di un sistema?

linguista scrive:
Il Grande Dizionario italiano dell’Uso non riporta questo verbo. Esso risulta usato raramente su Internet, in documenti scientifici o burocratici col significato di ‘integrare qualcosa in un sistema’ o anche intransitivamente, come ‘integrarsi in un sistema’.
Fabio Ruggiano
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È interessante notare che, anche se non «lemmato» nei vocabolari, il verbo in questione si trova in molti libri; uno, addirittura, del 1820.
Si clicchi
QUI.

7 commenti:

paroleperaria ha detto...

Interessante, non lo sapevo proprio.
Mi ha fatto venire in mente una cosa... C'è qualcosa da dire - che lei sappia - sul termine ascensore? che da alcuni ho notato viene utilizzato al femminile... c'è qualche ragione possibile o è errore e basta? grazie

Fausto Raso ha detto...

Gentilissima Fra,
che io sappia "ascensore" è solo maschile. Quando "nacque" i linguisti furono indecisi sul nome, visto che questo "aggeggio" serve anche per scendere: ascensore o discensore? Decisero per "ascensore", visto che è piú utile per salire. Il nome è stato mutuato dal francese "ascenseur" e questo dal latino "ascendere" (salire).
È successo come l' "ombrello" che, dal nome, dovrebbe servire per fare ombra e ripararsi dal sole. Oggi si usa, invece, per ripararsi dalla pioggia.
Cordialmente
FR

Costanzo ha detto...

Cortese dr. Raso,
la seguo fin dal "Cannocchiale" anche se è la prima volta che le scrivo. Anch'io, come Fra, non conoscevo la "storia" dell'automobile. Bella la questione dell'ombrello...
Grazie per le chicche che ci offre.
Con infinita stima

energio ha detto...

A memoria di liceo –ma potrei sbagliare– anche il poeta futurista Marinetti usava "lo automobile" di questo genere, adducendo come causa il fatto che quell'oggetto era un esempio principe del periodo storico, veloce e tecnologico, e che quindi avrebbe dovuto essere maschile.

paroleperaria ha detto...

Grazie! anche per la storia dell'ombrello! :)

Luigi Muzii ha detto...

Fu Gabriele D'Annunzio a risolvere definitivamente la vexata quaestio del sesso dell'automobile in una lettera del 18 febbraio 1926 a Giovanni Agnelli I che si era rivolto a lui proprio per quello: "Mio caro Senatore, in questo momento ritorno dal mio campo di Desenzano, con la Sua macchina che mi sembra risolvere la questione del sesso già dibattuta. L'Automobile è feminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d'una seduttrice; ha, inoltre, una virtù ignota alle donne: la perfetta obbedienza. Ma, per contro, delle donne ha la disinvoltà levità nel superare ogni scabrezza. Inclinata progreditur. Le stringo la mano. Il suo

Fausto Raso ha detto...

Grazie, gentile Muzii, per il suo prezioso contributo.
FR