Nel vasto panorama dell’italico idioma ci sono parole che, per somiglianza fonetica o radice comune, possono ingenerare confusione, ed è il caso dei verbi "innescare" e "innestare". Alcuni, infatti, li ritengono sinonimi, altri credono che siano delle varianti uno dell’altro. Non è affatto così. Sebbene abbiano “suoni” simili, i loro significati e usi sono nettamente distinti. Vediamo, insieme, il loro uso corretto. Cominciamo con il verbo parasintetico innescare, composto con il sostantivo “esca” e i confissi “in-” e “-are” il cui significato primario è “dotare di esca”: innescare l’amo. L’altra accezione, non secondaria, è “attivare un ordigno esplosivo inserendovi l’innesco” (derivato del verbo innescare, nel senso di “miccia”). Da qui l’uso figurato del verbo con il significato di “provocare” e simili: il cambiamento delle politiche ha innescato una serie di proteste. Il suddetto verbo, insomma, viene adoperato per designare l’inizio di un processo che può avere conseguenze significative, molto spesso improvvise o violente.
E veniamo a “innestare”, tratto dal latino “inserere”, (inserire, introdurre); si usa soprattutto in ambito agricolo e botanico e vale “impiantare o inserire un elemento in un altro per favorirne la crescita (o l’integrazione): il giardiniere ha innestato, nel cespuglio esistente, una varietà di rose al fine di favorire la crescita di una nuova specie. Si adopera anche figuratamente per designare l’introduzione (inserimento) di una nuova pratica all’interno di un sistema: la nuova politica aziendale è stata innestata per migliorare l’efficienza e la qualità del prodotto. Innestare, insomma, si adopera, sempre in senso figurato, per indicare un processo di integrazione o inserimento che mira a migliorare o modificare il contesto esistente. I due verbi (innescare e innestare), dunque, possono sembrare simili, ma i loro significati e contesti d’uso sono nettamente distinti. In sintesi: innescare, attivare o provocare un processo o una reazione (innescare una bomba; innescare una reazione a catena); innestare, inserire o impiantare un elemento in un altro (innestare un ramo; innestare una nuova politica aziendale).
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Un piccolo innesco
può causare una grande esplosione
L'innesco di oggi è il
cambiamento di domani
Non sottovalutare l'innesco di una
scintilla
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Un buon innesto
può rinvigorire un vecchio ramo
Innestare nuove idee
porta a una crescita rigogliosa
Un innesto ben fatto può
cambiare il corso di una vita
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In “Domande e risposte” del sito Treccani abbiamo letto: “(… Venendo al contenuto della e-pistola che ci è stata inviata (…)”. Questo “e-pistola” ci lascia, francamente, perplessi”. A nostro modo di vedere il sintagma in oggetto significa “pistola elettronica” (pistola inviata attraverso l’informatica). Non sarebbe “più corretto” e-epistola? Meglio ancora “posta elettronica”? Abbandoniamo, una volta tanto, la lingua di Albione.
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