C'era una volta, nel bellissimo Regno delle Parole Perfette, una piccola ma importante città, Conversazione. Qui vivevano le parole, che si divertivano a comporre discorsi chiari e armoniosi. Negli ultimi tempi, però, una minaccia incombeva sulla città: i malefici Intercalari. Costoro erano parole (o frasi) inutili che interrompevano e, quindi, disturbavano il flusso naturale del discorso, come "uhm", "cioè", "praticamente", “diciamo”, "tipo", “ossia”, “allora”, “appunto”, “insomma” ecc.
Gli Intercalari erano dappertutto. Si infiltravano, subdoli, nelle frasi e nei discorsi dei cittadini di Conversazione, rendendo ogni dialogo confuso e pesante. La situazione stava diventando insostenibile. La regina, sua maestà La Sapienza, decise di combatterli. Convocò, allo scopo, un'assemblea straordinaria e chiamò a raccolta tutte le parole più importanti: Chiarezza, Eloquenza, Sintesi, e Fluida Comunicazione.
Nella stupenda sala del trono la regina parlò con autorità:
"Carissimi sudditi, gli Intercalari stanno rovinando i nostri discorsi. Dobbiamo trovare un modo e usare qualunque mezzo per liberarci di loro e riportare armonia nelle nostre conversazioni."
Chiarezza suggerì di organizzare delle lezioni speciali per insegnare a tutti come parlare senza quegli orribili intercalari.
"Dobbiamo educare le nuove parole – disse - fin dalla nascita, perché capiscano l'importanza di un discorso fluido e chiaro."
Eloquenza propose di creare delle guide pratiche, “avviamento all’uso coretto dello scrivere e del parlare”, al fine di aiutare le parole a esprimersi in modo elegante e senza inutili interruzioni, dovute agli intercalari.
"Le parole devono imparare l'arte dell'eloquenza e della precisione."
Sintesi propose un esercizio quotidiano: tutte le parole avrebbero dovuto praticare la brevità e l'essenzialità nei loro discorsi.
"Solo in questo modo possiamo sconfiggere gli Intercalari”.
Fluida Comunicazione, con la sua voce dolce e armoniosa, preparò tutti per la grande battaglia contro gli Intercalari. Le parole si allenarono duramente, giorno e notte, imparando a esprimersi senza riempitivi, a essere precise e dirette.
Quando arrivò il giorno della battaglia tutte le parole – come stabilito - si disposero in fila indiana e cominciarono a parlare con chiarezza, senza interruzioni inutili. Gli Intercalari, resisi conto del fatto che non riuscivano più a intrufolarsi nei discorsi, cominciarono a perdere forza e a scomparire.
Così, grazie all’impegno di Chiarezza, Eloquenza, Sintesi e Fluida Comunicazione, il Regno delle Parole Perfette fu liberato da quegli odiosi Intercalari. I discorsi tornarono – come una volta - a essere chiari, fluidi e piacevoli da ascoltare. La regina La Sapienza, felicissima, dichiarò quel giorno festa nazionale, e da celebrare ogni anno come il Giorno della Chiarezza.
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"Chi parla con
chiarezza, il mondo ammira" (la chiarezza nel linguaggio è
apprezzata e rispettata).
"Intercalari nel discorso,
come sabbia negli ingranaggi" (gli intercalari interrompono e
rendono meno fluido il discorso, proprio come la sabbia danneggia i
macchinari).
"Ogni parola inutile, un passo verso la
confusione" (l'uso eccessivo di parole inutili porta a
incomprensioni e confusione).
"Chi evita gli intercalari,
l'eloquenza conquista" (chi parla senza intercalari dimostra
maggiore capacità oratoria).
"Poche parole, scelte
bene, valgono più di mille riempitivi" (è meglio usare poche
parole precise e ben pensate piuttosto che riempire il discorso con
intercalari).
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La lingua “biforcuta” della stampa
Multa da 5 milioni a Glovo per l’sms "automatico" dopo la morte del rider
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In buona lingua: multa di 5 milioni. La preposizione “di” specifica l’importo (della multa).
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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