domenica 10 novembre 2024

Parere e sembrare

 


C'erano una volta, in un regno lontano lontano, ai confini dell’universo, due verbi che abitavano la stessa valle, ognuno con la propria storia e personalità: Parere e Sembrare.


I
l primo proveniva da una famiglia antica e nobile. Le sue radici affondavano, pari pari, nel latino parere, che significava 'apparire' o 'mostrarsi'. Questi era un verbo elegante, che preferiva le situazioni formali e spesso si faceva sentire nei discorsi importanti, come quando si diceva "pare che il re stia per graziare tutti i condannati alla pena capitale".

D
all'altra parte della vallata c'era Sembrare, un verbo altrettanto antico ma con un'origine diversa. Pur discendendo dal verbo latino similare, che significava ‘apparire simile’, il suo antenato era il provenzale semblar. Sembrare era più versatile di Parere e si trovava a suo agio tanto nelle conversazioni quotidiane quanto nei racconti più informali. Le persone, infatti, dicevano spesso "mi sembra che oggi farà bel tempo".

U
n giorno, i due amici verbi decisero di organizzare un incontro per chiarire, una volta per tutte, le loro differenze in quanto gli abitanti del reame li adoperavano indifferentemente. Parere, con tono autoritario, esordì: "Io sono adoperato per esprimere qualcosa che appare evidente, ma non è confermato. Sono una sorta di messaggero di supposizioni; inoltre, al contrario del mio amico e collega, posso essere impiegato come infinito sostantivato con il significato di ‘opinione’, ‘giudizio’ e simili: sentiamo il parere degli astanti”.

S
embrare, con il suo tono più dolce, rispose: "Io, invece, designo qualcosa che appare in un certo modo, spesso basato su sensazioni o impressioni. Posso essere usato sia per cose certe sia per quelle incerte."

P
er chiarire ulteriormente le differenze i due fecero altri esempi.

"P
are che il vecchio maniero sia infestato dai fantasmi" disse Parere. "In questo caso, esprimo una supposizione basata su voci e leggende, senza alcuna prova concreta”.

"G
iovanni, finalmente, sembra felice oggi" aggiunse Sembrare. "Qui, indico una mia impressione basata sul suo comportamento e sul suo aspetto. È qualcosa che percepisco, ma non è detto che sia la verità assoluta."

U
na volta chiarite le differenze Parere e Sembrare vissero felicemente nella valle, ciascuno con il proprio ruolo ben definito. I sudditi del regno impararono ad apprezzare le sfumature dei due verbi e a impiegarli correttamente nelle loro conversazioni (e nei loro scritti).


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La lingua “biforcuta” della stampa

Bettino Craxi, il racconto del suo medico della morte: «Il cameriere lo ha trovato senza vita sul letto. Un arresto cardiaco fulminante. A casa c'era la figlia Stefania»

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Giuriamo, non lo sapevamo! Dalla stampa c'è sempre da imparare...  Esiste, dunque, il “medico della morte”? Un medico, cioè, “dispensatore di morte”?


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Guerra Ucraina - Russia, le news di oggi. Media: prima dell’insediamento di Trump il Pentagono invierà a Kiev 500 missili intercettori. Il Cremlino agli Usa: “La soluzione al conflitto non è semplice”

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In buona lingua: la soluzione del conflitto.


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Medio Oriente

Il Qatar lascia il ruolo da mediatore tra Israele e Hamas: “Si rifiutano di negoziare un accordo in buona fede”

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Nella lingua di Dante e di Manzoni, non in quella di Caio e di Sempronio, si dice (e si scrive) ‘ruolo di’, trattandosi di un normale complemento di specificazione. Correttamente, quindi: ruolo di mediatore.




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