di Salvatore Claudio Sgroi
1. Ignoranza del referee
Il referee, ovvero il valutatore anonimo, di una prestigiosa rivista analizzando la proposta di un mio contributo “Regole consce e regole inconsce”, in cui avevo parlato delle regole «costitutive» di J.R. Searle (1969) che consentono la costruzione di una comunicazione distinte dalle «regole regolanti», quelle dei (neo)puristi o neocrusc” o dei prescrittivisti, che tendono a modificare delle regole ritenute «errate» (per altri parlanti non acculturati invece «regole costitutive»), ha affermato:
“non ho mai sentito usare questo termine, con un troncamento a dir poco inconsueto”.
2. Competenza lessicale limitata
È naturale che nessun parlante, per quanto colto, conosca non solo tutte le parole (potenzialmente infinite) di una lingua, ma neppure quelle di un dizionario (lo Zingarelli ne vantava c. 150mila), e neanche quelle della propria disciplina, data la creatività dei vari specialisti. In questi casi però il ricorso a “Google” e a “Google libri ricerca avanzata” può venire in aiuto.
3. Neo-crusc e il suo glottoplaste
Per quanto riguarda il nostro neo-crusc, ricordo di averlo appreso leggendo il volumetto di Andrea De Benedetti Val più la pratica. Piccola grammatica immorale della lingua italiana (Laterza 2009), dove a p. 13 si legge:
“un personaggio iper-dogmatico e pieno di paranoie […] poco fa l’ho definito ‘neo-cruscante’, ma d’ora in avanti lo chiamerò più semplicemente ‘neo-crusc’, perché mi fa pensare ai neo-con e ai teo-dem (neo-conservatori e democratici devoti), che come lui amano le contraddizioni e le sintesi audaci di opposti inconciliabili”.
Il che rivela De Benedetti come glottoplaste del nostro neologismo, databile quindi 2009.
Poco prima De Benedetti aveva scritto:
“ma se i neo-cruscanti sentono una necessità così imperiosa di stabilire una norma univoca, e se nello stesso tempo non si fidano del tutto dei linguisti di professione, considerati troppo lassisti e inutilmente eruditi, a quale autorità in materia, a parte il loro sentire, si rimettono?” (p. 11).
4. Vitalità di neo-crusc
Una scorsa a “Google” e a “Google libri ricerca avanzata” consente di documentare la relativa diffusione e vitalità del nostro termine.
Innanzi tutto la voce è registrata dalla Treccani:
Neocrusc – Enciclopedia Treccani NEOLOGISMI TRECCANI (2018) : “(neo-crusc), s. m. e f. inv. (scherz. iron.) Nuovo tipo di purista linguistico intransigente. ... [tit.] La carica dei «neo-crusc»”.
E quindi in un repertorio di neologismi:
Giovanni Adamo - Valeria Della Valle 2018: “neocrusc 'nuovo purista intransigente' A. De Benedetti 2009” (Neologismi. Parole Nuove dai giornali 2008-2018, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana).
Dopo l’uscita del testo di Debenedetti 2009, una giornalista ne aveva dato debito conto:
Luisa Carrada 15 giu 2009: “Il bersaglio – o l'interlocutore – di De Benedetti è il neo-crusc, il pedante che piange la decadenza del congiuntivo, lamenta che nessuno sa più scrivere” (Per il neo-crusc che è in noi, in Il mestiere di scrivere blog).
Luisa Carrada 21 feb 2011: “Andrea De Benedetti, nel suo Val più la pratica, smonta il divieto caro ai neocrusc” (E alla fine, apporre un sigillo, in Il mestiere di scrivere blog).
E quindi è fatto proprio da un linguista:
Manuel Barbera 2015: “‘l’italiano, come si sa, conta una ricca tradizione di testi puristici e neopuristici (‘neocrusc’), di autori cioè preoccupati dallo stato di ' salute ' della lingua italiana , e impegnati a indicare ricette, a dare consigli o fornire prescrizioni agli italiani insicuri o in difficoltà’ (SGROI 2013, p. 4)” (Quanto più la relazione è bella. Saggi di storia della lingua italiana 1999-2014, Youcanprint 2019, p. 141, n. 8)
Manuel Barbera 2018: “si ha un esplicito legare la nozione di ‘errore’ al registro stilistico, cosa che non è affatto scontata né banale. Anzi, ai ‘neocrusc’ spesso la questione sembra sfuggire ancora oggi” (Appunti sulla lessicografia piemontese dell'Ottocento,Youcanprint, p. 47; Ancora occhi: saggi di linguistica generale 2011-2018, Youcanprint 2019, p. 74).
E infine appare in riviste:
Adi Germania: “atteggiamento neopurista o “neocrusc” che, come osserva Salvatore Claudio Sgroi, “in genere denuncia (per lo più condannandolo) il mutamento della lingua” (Tecniche didattiche).
Mattia Baiutti: “Tra i “neocrusc‟ inseriva anche gli insegnanti delle superiori. Quei gioghi riguardano la lingua ma anche la letteratura” (Competenza interculturale e cittadinanza).
Sommario
1.Ignoranza del referee
2. Competenza lessicale limitata
3. Neo-crusc e il suo glottoplaste
4. Vitalità di neo-crusc
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