Due parole sui verbi "ascoltare" e "udire" ché a voler "pignoleggiare" non si possono adoperare indifferentemente; non sono, insomma "sinonimi assoluti". Abbiamo 'interrogato', in proposito, una IA la cui risposta ci ha soddisfatto e sulla quale concordiamo.
Ascoltare e udire sono
due parole che spesso vengono confuse, ma hanno significati leggermente
diversi:
·
Ascoltare:
Questo termine si riferisce all’atto di prestare attenzione ai suoni o ai
rumori. Quando ascoltiamo qualcosa, siamo consapevoli di ciò che stiamo
sentendo e dedichiamo la nostra attenzione a un suono specifico. Ad esempio,
quando ascoltiamo una canzone o un discorso, stiamo concentrando la nostra
attenzione su quei suoni.
·
Udire:
Questo termine è più generico e si riferisce semplicemente alla capacità di
percepire i suoni attraverso l’udito. Anche se non stiamo prestando attenzione
consapevole a un suono specifico, possiamo comunque “udire” i rumori
circostanti. Ad esempio, quando siamo in una stanza e percepiamo il fruscio
delle foglie o il canto degli uccelli fuori dalla finestra, stiamo “udendo”
quei suoni senza necessariamente concentrarci su di essi.
In breve, ascoltare implica un’attenzione consapevole ai suoni, mentre udire è più ampio e si riferisce alla semplice percezione dei suoni attraverso l’udito.
Non si dice, infatti, "ascolta le mie parole", i.e. "presta attenzione" a ciò che dico e "si udivano" (non si ascoltavano) degli spari in lontananza?
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La lingua "biforcuta" della stampa
AL QUADRARO
Il pic-nic al buio a Casa Vuota: la mostra “L'ora del lupo” di Giammarco Falcone
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Si scrive, correttamente, picnic, senza trattino.
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