di Salvatore Claudio Sgroi
1. L’evento televisivo
Un
caro amico, storico della lingua, ha acutamente e dottamente rilevato l’uso
della pronuncia del quadrisillabo Alalìa
indicante la celebre battaglia degli etruschi contro i latini in bocca alla
prof.ssa Laura Maria Michetti, ospite della trasmissione del 5 febbraio
“Passato e Presente” di Paolo Mieli in RAI-3, osservando che la pronuncia greca
Alalìa era errata stando anche al
Treccani, ovvero da scartare a favore della pronuncia latina come trisillabo Alàlia. Ed ha argomentato questa sua
scelta “ideologica” per la pronuncia latina, condivisa da un secondo caro
amico, anch’egli storico della lingua, con il giudizio di Bruno Migliorini e di
Giuseppe Malagoli che nel volumetto su L’accentazione
italiana (Sansoni 19461, 19682) a p. 72 aveva
scritto: “il Migliorini è decisamente a favore dell’accento latino (salvo per
alcune serie compatte con i nomi in -ìa)”.
2. Norma ed etimologia latina
I nostri storici della lingua fanno così
coincidere l’uso corretto con quello etimologico (latino). In una prospettiva
“laica” le due pronunce sono invece per me entrambe corrette in quanto in bocca
a parlanti colti, nel caso specifico una specialista di storia etrusca.
3. Regola alla base della pronuncia “errata”
Il nostro storico della lingua, andando al di
là del problema normativo, si è anche opportunamente chiesto quale sia la
regola alla base della pronuncia “errata” del quadrisillabo Alalìa:
“penso che ci sia stata anche l’attrazione dei
nomi dove l’accento è causato dalla i
lunga energìa, simpatìa, teofanìa, che
hanno creato una serie dove sono finite parole come sinfonìa o afonìa,
favorite anche dalla pronuncia francese” e nel caso della ricostruzione della
storia di epidèmia diventato epidemìa nel ’700”, nella sua ricchissima
monografia su La lingua del Covid.
Italiano pubblico e privato sotto attacco virale (edizioni libreria universitaria.it,
2023, pp. 11-13).
4. Regole inconsce alla base della pronuncia Alalìa
Ponendoci dal punto di vista della colta
parlante, alla ricerca della regola inconscia che ne ha generato la fonia, diverse invero possono essere le motivazioni:
a)
la consapevolezza della pronuncia etimologica dal greco ’Αλαλíη preferita a
quella latina (Alàlia).
b)
attrazione della pronuncia dell’omonimo alalìa
neurol.
‘impossibilità totale di articolazione delle parole dovuta spec. a una lesione
cerebrale’, sin. logoplegia., 1829; “der. di -lalìa con 1a-,
cfr. gr. álalos "muto" (De Mauro 2000).
c) prevalenza in it. delle parole in /-ìa/, rispetto
a quelle in /-’ia/:
d) più in generale preferenza per il quadrisillabo
/a.la.lì.a/ con due piedi bisillabici trocaici
(´– – //´– –), rispetto al trisillabo /a.là.lia/
con piede degenerato cioè monosillabico e un piede bisillabico trocaico (´– //´–
–).
5.
Suffisso atono 'ia in latino vs tonico -ία in greco
Come
abbiamo in precedenza chiarito (intervento
61 “Papa Francesco contro la Pandèmia, pardon "La Pandemìa",
sabato 25 aprile 2020; ried. in S.C.
Sgroi Dal Coronavirus al Covid. Storia di
un lessico virale, Ed. dell'Orso 2020, pp. 127-32), in latino, come ricorda il Traina-Bernardi Perini
in Propedeutica al latino universitario (Patron 19773), (I) il suffisso '-ia atono è
sempre indigeno, per es. lat. custōdĭa(m) > it. custodia;
lat. fŭrĭa(m) > it. furia; lat. gratĭa(m)
> it. grazia; – lat. malĭtĭa(m) > it. malizia;
lat. infamĭa(m) > it. infamia.
II) In lat.
il suffisso atono '-ia adatta così a sé il suffisso tonico greco -ía,
per es. nei seguenti grecismi: gr. historía > lat. histŏrĭa(m) > it. storia; gr. kōmōidía
> lat. comoedĭa(m) > it. commedia; gr. tragōidía
> lat. tragoedĭa(m) > it. tragedia; gr. artēría
> lat. tardo artērĭa(m) > it. arteria.
E
ancora: II.a) gr. philosophía > lat. filosofĭa (ma: it. filosofìa);
gr. allēgoría> lat. allegorĭa(m) (ma: it. allegorìa);
gr. analogía > lat. analŏgĭa(m) (ma: it. analogìa);
gr. philología > lat. philolŏgĭa(m) (ma: it. filologìa).
E quindi: gr. ’Αλαλíη >
lat. Alalĭa.
5.1.
Suffisso tonico -ìa in latino deriva dal greco -εία
Invece
(III) il suffisso lat. -īa deriva sempre dal gr. -eía: gr. elegeía
> lat. elegīa(m) > it. elegìa; gr. eirōneía
> lat. ironīa(m) > it. ironìa; gr. apátheia >
lat. apathīa(m) > it. apatìa; gr. periphéreia > lat.
tardo peripherīa(m) > it. periferìa.
5.1.1.
Doppia accentazione in italiano
La
situazione sopra descritta in greco e in latino spiega anche l'esistenza della
duplice accentazione, normativamente corretta, legata ora alla base greca ora a
quella latina, per es. gr. homōnumía > lat. tardo homonўmĭa(m)
> it. omonimìa/omonìmia; o gr. metōnumía > lat. tardo metonўmĭa(m)
> it. metonimìa/metonìmia.
6.
Italiano: suffisso (tonico) -ìa vs (atono) '-ia
Per
quanto riguarda la presenza in italiano dei due suffissi, L. Serianni (1988, 19972) nella sua
grammatica osserva: "I due suffissi (-ìa di follìa [neoform.:"der.
di folle con -ìa" De Mauro 2000) e -'ia di perfidia
["dal lat. perfĭdĭa(m)"] risalgono al greco -ìa [...]:
il primo, che è l'unico ad essere realmente produttivo, mantiene l'accento
greco; il secondo presuppone la mediazione del latino (il che spiega la
ritrazione dell'accento dalla penultima breve alla terz'ultima" (§ XV.24).
L'A.
sembra così privilegiare l'etimo greco di -ìa in italiano, per via della
sua produttività, rispetto all'atono '-ia, di cui presuppone sempre la
mediazione del latino. Ma l'es. perfidia con l'atono '-ia non
implica alcun grecismo. E quindi bisognava sia cambiare la esemplificazione,
per es. indicando un grecismo mediato dal latino, come peripezìa:
"dal lat. mediev. peripetīa(m), dal gr. peripéteia",
o energìa "dal lat. tardo energīa(m), dal gr. enérgeia",
sia soprattutto precisare la formulazione storica con la triplice
esemplificazione: follìa (neoform.), perfidia (latinismo tout
court), peripezìa o energìa (grecismi latini).
6.1.
Frequenza in italiano dei suffissi tonico -ìa e atono '-ia
Ma, a
parte ciò, l'A. fornisce una risposta essenziale riguardo alla frequenza dei
due suffissi in italiano, allorché rileva che "la frequenza di suffissati
in -ìa è dovuta anche al fatto che alla serie deaggettivale (allegro
> allegrìa ["der. di allegro con -ìa"], pazzo
> pazzìa ["der. di pazzo con -ìa"]) e denominale
(tiranno > tirannìa ["der. di tiranno con -ìa"]
si affiancano le formazioni in -erìa [nel De Mauro sono ben 556 i
lessemi in /eria/ di cui 534
lessemi tonici in /erìa/ e per lo più suffissati in /-erìa/] e in composti dotti con
secondo elemento grecizzante (filosofia ["dal lat. philosŏphĭa(m),
dal gr. philosophía"], astronomìa ["dal lat. astronŏmĭa(m),
dal gr. astronomía"] ecc.".
7. Conclusione
Tutto
ciò farebbe quindi propendere, a mio giudizio, alla maggioranza in italiano di lessemi in
/-ìa/ tonici rispetto a quelli atoni in /'-ia/ quale regola inconscia determinante alla base della pronuncia Alalìa della colta italo-nativofona, affiancata alla preferenza per
la struttura metrica quadrisillabica.
Sommario
1. L’evento televisivo
2. Norma ed etimologia latina
3. Regola alla base della pronuncia “errata”
4. Regole inconsce alla base della pronuncia Alalìa
5.
Suffisso atono 'ia in latino vs tonico -ία in greco
5.1.
Suffisso tonico -ìa in latino deriva dal greco -εία
5.1.1.
Doppia accentazione in italiano
6.
Italiano: suffisso (tonico) -ìa vs (atono) '-ia
6.1.
Frequenza in italiano dei suffissi tonico -ìa e atono '-ia
7. Conclusione
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: faraso1@outlook.it
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