di Salvatore Claudio Sgroi
1. L’evento annuale
Da
tre giorni -- domenica 4, lunedì 5, martedì 6 – Catania festeggia la patrona
Sant’Agata con l’uscita di 15 “candelore” per le strade della città e del fercolo (o “vara”) di Sant’Agata rivestita di oro ed argento, risalenti al
’300, con le reliquie della santa e la partecipazione di migliaia di “devoti”.
2. La candelora
Il
termine candelora indica, com’è noto,
non tanto “la festa della purificazione di Maria” o la “purificazione della Vergine”,
così nel De Mauro (2000, anche in rete), nello Zingarelli (2023) e nel
Devoto-Oli (2023), dal latino candilārum
(festum), ma la “grossa colonna di legno a forma di cero [‘candela’]
istoriata con bassorilievi che raffigurano singoli aspetti della vita
quotidiana”, in quanto micro-calco semantico del sic. cannalora s.f., come indicato nel grande
Vocabolario siciliano (Voc. Sic.) di
Giorgio Piccitto - Giovanni Tropea -
Salvatore C. Trovato (5 voll.). La candelora
“è ornata con nastri e fiori e viene portata a spalla [da 8 persone] per le vie
di Catania durante i festeggiamenti in onore di S. Agata”, aggiunge il Voc. Sic. E ancora: “ciascuna
‘candelora’ costituisce l’insegna di una categoria di artigiani o piccoli
commercianti, quali ad es., panettieri, macellai, pescivendoli, ecc.”. Un
micro-calco siciliano assente nella vocabolaristica nazionale, compreso il Grande dizionario [storico] della lingua
italiana di S. Battaglia – G. Barberi Squarotti (24 voll., anche in rete).
3. Il fercolo o “vara”
Il
termine fercolo è lemmatizzato nel
De Mauro (2000) come “s.m. TS
stor. in Roma antica, specie di portantina su cui si portavano in trionfo le
spoglie dei nemici vinti o in processione le statue degli dei”, datato av.
1342, derivante “dal lat. fĕrcŭlu(m), der. di fĕrre
‘portare’”. Nel Voc. Sic. fercolo è indicato invece come
traducente del sic. vara s.f.: “fercolo:
grande apparato di legno quasi sempre ornato di fregi e fornito di lumi
[candele, ceri o torcioni], per lo più trasportato a spalla o spinto a mano, su
cui vengono portate in processione statue o immagini di santi”. Il termine fercolo in tale accezione si configura
quindi come micro-calco semantico sul sic. vara,
anch’esso assente in tale accezione nella vocabolaristica italiana, mentre il
termine vara rappresenta un
micro-sicilianismo, anche questo ignorato nei dizionari italiani,
compreso il Grande Battaglia.
La vara (o fercolo) è stata tirata col capo-vara con
i cordoni per le strade di Catania, raggiungendo il massimo della difficoltà
nella salita dei Cappuccini e soprattutto in quella più ripida di San Giuliano,
da parte dei fedeli o “devoti” vestiti col “sacco”, ovvero “veste indossata dai
devoti di S.Agata (i citatini): [che]
si compone di un camice bianco e di un berretto rotondo di velluto nero […]
completato da guanti bianchi”, altro micro-calco semantico del sic. saccu, come chiarisce il citato grande Voc. Sic. (vol. 4°).
4. Il baiardo
Ma
il termine decisamente più opaco è il sost. baiardo,
assente nei dizionari italiani, compreso il citato Grande vocabolario [storico] della lingua italiana, micro-regionalismo siciliano che il grande
Voc. Sic. registra come bbaiardu con un duplice significato: (i)
“fercolo, piedistallo munito di stanghe su cui vengono trasportate a spalla
statue di santi nelle processioni” e (ii) “a Catania, ciascuna delle stanche
del fercolo”: accezioni più volte ricorrenti quando si è sentito in “Antenna
Sicilia”: “il baiardo si è posizionato”; “il cordone delimita il baiardo”, “il
vescovo si è seduto al baiardo”. E si è anche fatto cenno a “un baiardino prima
del baiardo”. Quanto all’etimologia, il Vocabolario
storico-etimologico del siciliano di Alberto Varvaro (2014) non riporta la
voce.
5. Il cognome Baiardo
Ma
una forma più comune è certamente il cognome Baiardo, ricordato proprio ieri in TV, relativo a Salvatore Baiardo,
che “ha
scontato quattro anni di carcere per favoreggiamento e riciclaggio di
denaro a favore dei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano (in
carcere dal 1994 e condannati anche per l’omicidio di don Pino Puglisi)”
(internet).
Riguardo
all’etimo del cognome Baiardo, infine,
il Dizionario onomastico della Sicilia di Gerolamo Caracausi
(1993), rinvia a “cavallo (di color) baio”.
Sommario
1. L’evento annuale
2. La candelora
3. Il fercolo o “vara”
4. Il baiardo
5. Il cognome Baiardo
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: faraso1@outlook.it)
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