martedì 21 giugno 2022

I "salvamuri"


 Sul plurale di salvamuro, sinonimo di battiscopa, non tutti i vocabolari consultati concordano. Alcuni lo attestano come sostantivo invariabile (De Mauro, Gabrielli, Zingarelli, Olivetti), forse per analogia (?) con battiscopa. Il Sabatini Coletti ignora il termine, il Devoto-Oli non specifica e il Garzanti è salomonico: invariato o plurale. Chi scrive consiglia di seguire la regola della formazione del plurale dei nomi composti di un verbo (salvare) e di un sostantivo maschile singolare (muro). Tale regola considera semplici i nomi così composti e in quanto tali si pluralizzano normalmente: il salvamuro/i salvamuri.

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La lingua "biforcuta" della stampa

L’ultimatum del riso: “Senza acqua nei campi, entro due settimane avremo perso parte del raccolto”

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Sarebbe interessante apprendere dagli operatori dell'informazione come il riso possa dare un ultimatum e parlare.

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Sanremo 2023, l'annuncio di Amadeus: «Chiara Ferragni co-conduttrice della prima e dell'ultima sera del Festival»

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Conconduttrice. Se è corretto dire confondatrice è altrettanto corretto dire (e scrivere) conconduttrice. Non esiste, oltre tutto, il prefisso "co-" (con buona pace di alcuni vocabolari permissivi) perché questo "co-" è il prefisso "con-" che ha perso la "n" davanti a sostantivi (o verbi) che cominciano con una vocale: co(n)inquilino/coinquilino; coetaneo; coabitare.

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LA VERTENZA

La Gran Bretagna si ferma: inizia lo sciopero dei trasporti più grande degli ultimi 30 anni

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Quanto può essere "grande" un trasporto? Lo possono sapere solo gli operatori dell'informazione.

 

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L'Ucraina accusa l'italiana Danieli: "Collabora alle armi della Russia". La replica: "Non produciamo materiale bellico"

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Come si collabora alle armi? Anche a questa domanda possono rispondere solo gli operatori dell'informazione.



(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Gent.mo Dott. Raso, Lei continua a stupirsi degli strafalcioni scritti dai "giornalai"!!!!

falcone42 ha detto...

La Gran Bretagna si ferma: inizia lo sciopero dei trasporti più grande degli ultimi 30 anni.
Quanto può essere "grande" un trasporto? Lo possono sapere solo gli operatori dell'informazione.

Se non sbaglio, "grande" è singolare. Quindi non si riferisce a "trasporti" (plurale), ma a "sciopero"

Fausto Raso ha detto...

Ha ragione, cortese Falcone,
distrattamente ho scritto "trasporto" invece di sciopero, ma il concetto non cambia: quanto può essere "grande" uno sciopero?
FR

falcone42 ha detto...

Ci provo (da Vocabolario Treccani), forse con riferimento alla forza, all’intensità e sim.:

d. Rispetto alla qualità: un gran pranzo, un gran ballo, un gran ricevimento, sontuoso, solenne; gran veglione mascherato; di qualità spirituali o intellettuali, elevato, nobile: avere grand’ingegno, una gran mente, del gran talento; è capace di grandi sentimenti; ha un gran cuore (è buono, generoso). Con riferimento alla forza, all’intensità e sim.: gran rumore, gran confusione, gran silenzio; una gran luce; un grand’urlo; accogliere con grandi applausi, con gran fischi; gridare a gran voce; scoppiare in un gran pianto; esser di grande aiuto; essere in gran faccende; avrei una gran voglia di dirgliene quattro; avere gran fame, gran sete, gran sonno; con gran piacere, con gran zelo, con gran rabbia; gli voleva un gran bene; ci vuole una gran pazienza; andare, fuggire di gran carriera, di corsa, con molta fretta; si scatenò un gran temporale; tirava un gran vento; in partic. (letter. o ant.), grand’inverno, grand’estate, il colmo dell’una o dell’altra stagione: spighe, Le quai soglion servar sotto i suoi tetti Nel più gran verno (L. Alamanni). Per significare la gravità, la serietà, la difficoltà di una cosa: incontrare grandi ostacoli; essere in un grand’impiccio; stare in gran pensiero; provare un gran dolore, un grande spavento; sarebbe un gran peccato; ho subìto un grande danno; è stata per noi una gran perdita; si deve fare una gran salita. e. Con riguardo al valore, all’importanza, alla eccezionalità: una grande invenzione; le grandi scoperte geografiche; Canto l’armi pietose e ’ l capitano Che ’ l gran sepolcro liberò di Cristo (T. Tasso); grande strategia, grande industria; e con riferimento allo sviluppo economico: una grande azienda; grande emporio, grandi magazzini (dove l’aggettivo allude soprattutto alla molteplicità degli articoli in vendita). In partic., il gran giorno, il gran dì, quello di un importante avvenimento: arrivò alfine il gran giorno; letter., il giorno del giudizio universale: La vesta ch’al gran dì sarà sì chiara (Dante). Di opera, che eccelle per pregio d’arte: un grande poema, i più grandi monumenti dell’antichità. In partic., per antonomasia, la G. guerra (con iniziale maiuscola), la prima guerra mondiale (1914-18). Di uso frequente nel linguaggio fam. la locuz. gran cosa o gran che, cosa, opera meravigliosa, pregevole: quel quadro è veramente una gran cosa; anche di persona, iron.: si crede un gran che; con la negazione serve spesso ad attenuare un giudizio negativo: lo spettacolo non m’è parso gran cosa; questa minestra non è un gran che (v. anche che2, nel sign. 4).