di Salvatore Claudio Sgroi
1. Evento mailare
Un caro amico, 'turbato' dalla
variabilità ortografica dell'italiano e dalle indicazioni non concordanti della
lessicografia, mi ha proposto di scrivere "un articolo sul plurale
femminile dei sost./agg. in '-scia'
perché il Devoto-Oli e il Treccani contemplano anche il plurale '-scie': inconscia/inconsce o inconscie. Al lemma 'coscia',
però, il Treccani dà solo il plurale 'cosce'
”.
2. Le indicazioni del
plur. dei lessemi in <-scia> e
in <-scio> nel De Mauro 2000
L'eccellente (e di agevolissimo uso)
CD-Rom del Dizionario della lingua
italiana di De Mauro (2000, anche on line) consente di accertare la
presenza di 37
lemmi sost. in <-scia>, con
<i> atona, e pl. <-sce>, ess. (col pl. indicato nei
"Quadri flessionali") angoscia
pl. angosce, fascia pl. fasce, striscia pl. strisce, ascia pl. asce, biscia pl. bisce, ganascia pl. ganasce, gheiscia pl. gheisce, ecc.
Eccezione: brioscia, pl. brioscie (e non già briosce).
Nessun lemma termina in <-scie>.
Quanto ai 19 agg. in <-scio >, presentano tutti un solo "pl.
femm. -sce", così per biescio, bioscio, camoscio, conscio,
derviscio, floscio, inconscio, inscio, liscio, malescio, malgascio, moscio,
nescio, onniscio, preconscio, rovescio, scamoscio, sghimbescio, subconscio.
2.1. La
variabilità dello Zingarelli 2021
Lo Zingarelli 2021 è al riguardo più
attento del De Mauro, perché per quanto riguarda i lemmi in <-scia>, per c. 1/3, ovvero per almeno
10 lemmi, indica un doppio plurale (sempre corretto) in -sce e in <-scie>
quest'ultimo etichettato come "letterario", così per angoscia, coscia, fascia, striscia, biscia,
bioscia, lìscia, ("pl. -sce,
lett. -scie"); -- per ambascia, stroscia "pl. -sce, lett. raro -scie"; per bagascia
"pl. -sce, †-scie".
Ma per altri lessemi (15-16) indica
invece una sola forma, solo il "pl. -sce",
così per ascia, ganascia, brioscia, biascia, caloscia/galoscia,
grascia, malgascia, katiuscia/catiuscia, piscia, rascia, rovescia, sopraffascia, sovra(c)coscia,; per prescia "pl. -sce, raro"; per †troscia
"pl. -sce"; -- per gèisha o ghèiscia solo "pl. -e"
(con omissione per il plur. di ghèiscia).
Invece invariabili: bauscia
"s.m. inv."; sottofascia,
ustascia "s.m. inv.", "s.f. inv."; -- sbroscia essendo assente.
Quanto ai 19 agg. in <-scio >, 1/3, ovvero 6, come nel De
Mauro presentano un "pl. f. -sce",
così i lemmi liscio, malescio, malgascio,
moscio, scamoscio, sghimbescio. Ma due varianti alla pari nel caso di subconscio ("pl. f. -sce o -scie"). E due varianti, di cui una marcata letterariamente,
nel caso di 4 voci: conscio ("pl.
f. -sce o lett. -scie"), floscio ("pl.
f. -sce o lett. -scie"), inconscio
("pl. f. -sce o lett. -scie"), rovescio ("pl. f. -sce,
lett., raro -scie"). In altri 6 casi
manca invece l'indicazione del pl. femm., così per bioscio, camoscio, derviscio, inscio, nescio, onniscio. Se infine preconscio appare solo come "s.m.",
biescio invece manca come lemma.
3. Le <Norme grafiche> del plur. dei lessemi
in <-scia>
Lasciando ai lettori pazienti di verificare
in altri dizionari (Devoto-Oli et alii
2021, Garzanti 2020, Sabatini-Coletti 2007, Treccani-Simone 2009,
Treccani-Duro, ecc.) le indicazioni grafo-morfologiche relative al plurale di
tali lessemi, e in "Google libri ricerca avanzata" la frequenza delle
grafie doppie, per es. inconscie/inconsce,
brioscia/brioscie, ecc., ricordiamo
che il nesso grafico <scie>,
<sce> trascrive il fonema
fricativo palatale sordo, geminato in posizione intervocalica, ovvero in
alfabeto fonetico /š/ ovvero /ʃ/. Non è un caso che, stando al De Mauro, ben
612 lessemi contengono la grafia <sce>
/š/, rispetto ai 61 con <scie> /š/,
in rapporto quindi di 10 a 1
Possiamo allora identificare in
corrispondenza della struttura fonologica dell'italiano due <norme (orto)grafiche>:
<NORMA-1>
grafo-fonologica <-sce>
speculare alla /REGOLA FONOLOGICA /-še/, ess. striscia pl. strisce,
brioscia pl. briosce, conscio pl.
f. consce, ecc.
<NORMA-2> grafo-morfematica <-scie> per lo più letteraria, speculare alla <GRAFIA MORFEMATICA> del singolare <-scia>, ess. angoscia/angoscie, fascia/fascie, inconscio/inconscie, ecc.
4. Il plur. dei nomi in <-cia> e in <-gia>
Il plurale dei lessemi in <-scia> non potrà non richiamare al
lettore la norma grafica del plurale dei nomi in <-cia> e <-gia>.
Senza voler ricostruire qui la complessa e delicata storia delle norme rilevabili
nella storia della ortografia dell'italiano, ricordiamo che tale norma
sembra assente nel '600 (così nel Buommattei 1643) e nel '700 (così nel Soave
1771), mentre solo a partire dall'800, i grammatici, volendo normalizzare gli
usi grafici oscillanti degli scriventi, hanno indicato varie Norme, variamente
prescrittive.
La
più nota è quella sincronica, di tipo sillabico: [Norma-1] <Voc. + ce, ge>, ess. socia pl. socie, ostetricia pl.
ostetricie; -- grigia pl. grigie, ciliegia pl. ciliegie, frogia pl. frogie, malvagia pl. malvagie, règia pl. règie, vestigia pl. vestigie.
[Norma-2]: <Cons. +
cie, gie>, ess. doccia pl. docce, arancia pl. arance, guancia pl. guance, quercia pl. querce; -- loggia pl. logge, pioggia pl.
piogge, selvaggia pl. selvagge, spiaggia pl. spiagge, bolgia pl. bolge, frangia pl. frange,
orgia pl. orge.
Norme
formulate da Panzini 1905 e 1933. Tale formulazione, decisamente semplice,
meccanica, mnemonica, è quella più adottata dai grammatici successivi:
Migliorini 1941, Devoto 1941, Migliorini-Folena 1954, Serianni 1988, ecc.,
anche se negli usi reali non sempre seguita e negli stessi dizionari non sempre
applicata, come potrà verificare il lettore curioso.
Sommario
1. Evento mailare
2. Le indicazioni del
plur. dei lessemi in <-scia> e
in <-scio> nel De Mauro 2000
2.1.
La variabilità dello Zingarelli 2021
3. Le <Norme grafiche> del plur. dei lessemi
in <-scia>
4. Il plur. dei nomi
in <-cia> e in <-gia>
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico,
quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
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