Ciò che stiamo per scrivere farà rabbrividire o sbellicarsi dalle risa linguisti e lessicografi, siamo consapevoli di ciò e se... ciò avverrà, la cosa ci lascerà nella "piú squallida" indifferenza. Intendiamo proporre un termine da sostituire a "discoteca", che, nel linguaggio comune, indica un "ritrovo dove si può ballare al suono di una musica precedentemente registrata": ballería. La discoteca, stando all'etimologia, è una "raccolta di dischi" e non un luogo dove si può ballare. Il termine, nell'accezione di "ritrovo per ballare", è stato coniato sulla scia del francese "discothèque". "Ballería" (in alternativa "danzería", anche se 'danza' è di provenienza barbara e ha una sfumatura diversa) ─ secondo chi scrive ─ ha tutte le carte in regola per salire agli onori dei vocabolari essendo un sostantivo composto con "ballo" e il suffisso "-eria", sulla scia di "birreria", "acciaieria", "distilleria", "furberia" ecc.
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La stampa continua, "imperterrita", a "propinarci" articoli ricchi di frasi ambigue chiamate "anfibologie" (si veda qui). Poiché l'argomento ci sembra della massima importanza in quanto l'anfibologia "spiazza" il lettore non avvezzo ai fatti di lingua, vediamo qualche esempio di frasi ambigue ("anfibologiche") in cui il lettore può essere tratto in inganno. In parentesi la frase disambiguata ("deanfibolocizzata"): lo scopo che si prefigge l'inchiesta è di scoprire il vero colpevole (... che l'inchiesta si prefigge...); nel fondo della stalla si trovava l'animale che prediligeva il piccolo Francesco (che il piccolo Francesco prediligeva); la piccola principessa che amava il re era di una bellezza indescrivibile (che il re amava); la bestia che aveva ucciso il cacciatore era una magnifica tigre (che il cacciatore aveva ucciso); i fiori che coltivano i giardinieri comunali, con maggiore cura, sono le rose e le violette (che i giardinieri comunali coltivano).
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico,
quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
8 commenti:
Dottor Raso, c'è già la parola balera.
P.S Complimenti per la Sua fantasia!
Renato P.
Cortese Renato,
balera si usa nelle regioni settentrionali, soprattutto in Emilia Romagna, dove si balla il cosiddetto liscio e per lo piú all'aperto. Differisce, quindi, da discoteca (vocabolo adoperato in tutto lo Stivale), dove si balla al chiuso, privilegiando la "musica urlata".
FR
Gentile dottor Raso,
concordo con lei. Balleria mi piace, e d'ora in poi farà parte del mio vocabolario.Grazie per le sue squisite "noterelle".
Cordiali saluti
Pasquale S.
Dottor Raso, ben vengano nuove parole che arricchiscono l'italiano senza dover ricorrere a barbarismi.
Balleria, ma anche altre parole come danzatoio, per me vanno più che bene.
Renato P.
Ma cos'è la "musica urlata", Raso?
È una domanda retorica, ovviamente: lei, che rifiuta ogni estensione linguistica, usa "musica urlata"?
Balleria, danzatoio... pur di difendere l'italico idioma dai "barbarismi" sareste pronti a coprirlo (e a coprirvi) di ridicolo.
Vittorio Pepe
Caro Raso,
sulla base della esauriente spiegazione data dalla Treccani (consultabile in rete) riguardo all'uso del plurale "maiestatis/di cortesia" e via dicendo, quale di queste forme lei ritiene di adoperare e per quale ragione?
Grazie.
Vittorio Pepe
Gentile dott. Pepe,
ci ho pensato molto prima di rispondere alla sua "curiosa" domanda. Alla fine ho deciso di risponderle con le parole di un grande purista, Aldo Gabrielli: «(...) quando (gli scrittori) vogliono dare (...) umiltà e quasi impersonalità a un loro contesto (...)».
Non condivido, ma la ringrazio di nuovo.
Vittorio Pepe
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