giovedì 27 maggio 2021

Quale ausiliare?

 


Tutti dovremmo sapere che — stando alla regola generale — i verbi transitivi, nella forma composta attiva prendono l’ausiliare avere (ho amato), in quella del passivo l’ausiliare essere (sono lodato).

Gli intransitivi, avendo soltanto la forma attiva, prendono ora l’ausiliare avere (ho dormito), ora l’ausiliare essere (sono partito) secondo l’uso comune. Solo un buon vocabolario potrà sciogliere i dubbi che possono di volta in volta insorgere a tale riguardo.

Nonostante ciò ci capita di leggere sulla stampa frasi in cui l’uso dell’ausiliare è errato. Vediamo, piluccando qua e là, alcuni esempi in cui l’ausiliare è, per l’appunto, errato; in corsivo l’ausiliare errato, in parentesi quello corretto.

Una immensa folla ha affluito (è affluita) in piazza S. Pietro per ascoltare le parole del Pontefice; dopo l’incidente il treno è (ha) deviato presso la stazione più vicina; l’incendio, che ha (è) divampato rapidamente, ha impegnato per molte ore i vigili del fuoco; le Frecce Tricolori sono sorvolate (hanno sorvolato) su piazza del Popolo; la notizia clamorosa dell’arresto eccellente ha dilagato (è dilagata) rapidamente per tutta la città; l’operazione di polizia ha avuto luogo appena ha (è) annottato; il ragazzo stava per morire dissanguato perché il sangue aveva (era) fluito dalla ferita per parecchie ore.

Potremmo continuare ma ci fermiamo qui. Un’ultima annotazione. Per l’uso corretto degli ausiliari è bene consultare più vocabolari: molto spesso uno contraddice l’altro. Se due su tre concordano...






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