Consultando vari vocabolari alla ricerca di un termine atto a indicare una persona paurosa (e vigliacca) ci siamo imbattuti nel dizionario Olivetti che lemmatizza "pisciasotto" riferito a un bambino e, per estensione, a una persona paurosa. Il lemma, dal "sapore" un po' volgare, ci sembra appropriato: chi ha paura "se la fa sotto come i bambini". Siamo rimasti esterrefatti, però, nel constatare che il vocabolario in questione declina il sostantivo (e aggettivo): qui. Il lessema deve rimanere invariato, soprattutto se adoperato come aggettivo: uomo pisciasotto/uomini pisciasotto; donna pisciasotto/donne pisciasotto. Per formare il femminile e il plurale di entrambi i generi, insomma, basta cambiare l'articolo. Il sintagma in oggetto si trova anche nel GDU e in alcune pubblicazioni.
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La lingua "biforcuta" della stampa
I familiari non credono ad ipotesi autolesionistiche: l'uomo aveva
chiamato il giorno prima di morire e aveva detto di stare bene
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Meglio: autolesioniste.
3 commenti:
Gentile dottor Raso, mi risulta che la forma da Lei consigliata, autolesioniste, sia sostantivo. Il corrispondente aggettivo sarebbe autolesionistico.
Renato P.
Cortese Renato,
anche se non tutti i vocabolari concordano autolesionista può essere tanto sostantivo quanto aggettivo, come, per esempio, entusiasta.
Ha ragione. Il De Mauro lo dà sia come aggettivo sia come sostantivo, in sostituzione di autolesionistico.
Secondo me sarebbe meglio usare distintamente la forma aggettivale e la forma sostantivale visto che ci sono.
Una delle caratteristiche della lingua italiana è quella di avere gli aggettivi declinabili che si differenziano dai sostantivi. Prenda ad esempio "calcolo renale". In inglese com'è? Kidney stone (no, non è parente di Sharon Stone). E tombstone? Pietra tombale. E limestone? calcareo o calcare, a seconda del contesto. E poi ci sono anche in italiano parole che fungono sia da sostantivi sia da aggettivi. Lista che non mi sentirei di aumentarla.
Renato P.
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