Da "Domande e risposte" del sito Treccani:
È corretto dire "non sono d'accordo con ciò che dici"? Alcuni
dicono la preposizione "con" non sia corretta.
RISPOSTA
Lei non dia retta a chi la consiglia male: si può essere d’accordo “in”
(siamo d’accordo in tutto e per tutto), “con” (sono d’accordo con te [persona]
ero d’accordo con ciò [cosa] che dicevano), “su” (su questo siamo tutti
d’accordo?) “per” (siamo d’accordo per stasera [sottinteso: vederci, sentirci,
incontrarci ecc.]).
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A nostro avviso la risposta sarebbe piú comprensibile se articolata cosí:
si è d'accordo CON qualcuno; si è d'accordo SU/IN qualcosa. Sono d'accordo CON
Luigi SU quanto ha detto. La preposizione "con" dell'esempio della
redazione «ero d'accordo con ciò [cosa] che dicevano» non ci sembra
"appropriata". D'accordo, insomma, segue la stessa norma che regola
il verbo "concordare": si concorda CON qualcuno SU qualcosa. Il verbo
in oggetto può essere sia transitivo sia intransitivo. Nel primo caso acquista
il significato di comporre una divergenza, superare contrarietà: dopo estenuanti trattative le parti hanno
concordato UN periodo di riposo. Nel secondo caso (concordare) assume
l'accezione di "coincidere": le tue idee concordano (coincidono) CON le mie. Quando il suddetto verbo, però,
sta per convenire, essere d'accordo si costruisce con le
preposizioni SU o IN per le cose e con la preposizione CON per le persone:
concordo CON te SU quanto hai esposto; concordo CON te IN tutto e per tutto.
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La parola proposta da questo portale: fengofobia. Sostantivo femminile con il quale si designa la paura,
l'orrore per gli oggetti eccessivamente luminosi. È composto con le voci greche
"phéggos" (luce) e "phobie" (paura, timore).
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