Cortese Redazione,
"sfogliando" il vocabolario in rete, al lemma "-ale",
abbiamo letto: «-ale. – Suffisso usato nella terminologia chimica per indicare
la presenza, in un composto organico, di un gruppo aldeidico, come in citrale, geraniale, ecc.». Riteniamo
sia il caso di ampliare la "dicitura" del lemma in oggetto perché il
predetto suffisso (anche "-iale" e "-uale), dal latino
"alis", serve principalmente per la formazione di aggettivi derivati
da sostantivi che indicano uno stato, un'appartenenza, una condizione, una
relazione: autunnale, collegiale, intellettuale ecc. Si usa anche per formare sostantivi derivati da
altri sostantivi: viale, portale, grembiale. Si adopera anche, con valore "accrescitivo",
in alcuni sostantivi denominali maschili: piazzale.
Certi che la nostra segnalazione sarà tenuta nella dovuta considerazione,
ringraziamo e porgiamo distinti saluti. F.R.
***
Alcune persone,
anche quelle cosí dette acculturate, credono che nientedimeno e nientemeno abbiano
il medesimo significato e adoperano, quindi, i due termini indifferentemente.
No, hanno accezioni e usi diversi. Il primo, avverbio e congiunzione
avversativa, sta per tuttavia, non per tanto. Il secondo è solo avverbio e significa nondimeno. Si possono adoperare indifferentemente solo nelle
esclamazioni perché entrambi indicano, in questo caso, l'idea di meraviglia: ha
scomodato, nientemeno, il direttore; sei
corso subito? Nientedimeno!
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