giovedì 20 settembre 2018

Finalmente si è ammansata...


Forse pochi sanno che ammansire appartiene alla schiera dei verbi sovrabbondanti avendo il "gemello" ammansare - probabilmente poco conosciuto e, quindi, poco usato -  della I coniugazione e con il medesimo significato, appunto: calmare. Sono entrambi transitivi. Va da sé che il presente indicativo di ammansare è io ammanso e quello di ammansire è io ammansisco, con l'inserimento dell'infisso "-isc-". Si può dire benissimo, quindi, "Giulia, finalmente, si è ammansata", con buona pace di qualche "linguista d'assalto".

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Ai tempi della scuola ci hanno insegnato molte “inesattezze”, come quella che il gerundio non si può adoperare se non si riferisce al soggetto della proposizione reggente e non si può trovare a inizio di frase. Niente di piú “falso”, lo sostiene Francesco Sabatini (già presidente della “Crusca”) rispondendo a un quesito di un lettore.

Il lettore ci pone un quesito che rivela, ancora una volta, come le spiegazioni approssimative di molti libri di grammatica (desiderosi di essere soprattutto brevi) possono creare dubbi d’ogni sorta. La regola che mette in guardia dall’usare, in una frase implicita, il gerundio riferito a un altro soggetto che non sia quello della frase reggente, gli è stata forse presentata in maniera tanto cieca da fargli supporre che, tolto questo caso, il gerundio non si possa usare. Quella regola invece si completa dicendo che il gerundio di una frase implicita può riferirsi anche a un soggetto diverso da quello della reggente a patto che quel soggetto venga introdotto, con un nome o un pronome: la frase citata come difettosa – Essendo tu un bravo studente, io ho stima di te – è invece assolutamente corretta. C’è un solo accorgimento da rispettare: il soggetto di un gerundio non riferito al soggetto della frase reggente va posposto al gerundio (Essendo tu …; non Tu essendo, una posizione accettata nell’uso antico, che oggi suonerebbe aulica). È chiaro che quest’uso è proprio di uno stile un po’ ricercato, dal momento che più comunemente si dice: siccome sei un bravo studente, … o visto che sei …. Esistono poi altri casi di non “coreferenza” del gerundio al soggetto della frase reggente: quando si mette al gerundio un verbo impersonale (Piovendo a dirotto, non siamo usciti di casa); quando si introduce un cosiddetto “soggetto generico” (Ripensandoci, le tue parole non mi sono piaciute; cfr. L. Renzi, Grande grammatica italiana di consultazione, vol. II, Bologna, Il Mulino, 1991, pp. 572-574), meglio ancora quando un soggetto generico del gerundio si associa a una reggente impersonale: (sbagliando, s’impara)».


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