sabato 21 gennaio 2017

Perché io "esco" e noi "usciamo"?


Cortese dr Raso,

ho appena appreso, leggendo il suo istruttivo libro (che ho scaricato da Internet), perché il verbo udire in alcuni tempi e modi muta la "u" in "o". Nessuna grammatica in mio possesso riporta la sua magistrale spiegazione. I testi consultati si limitano a classificare il verbo suddetto tra gli irregolari. A questo punto mi permetto di chiederle - sperando in un benevolo accoglimento della mia richiesta - il motivo per cui anche il verbo "uscire" cambia la vocale iniziale "u" in "e" in alcuni tempi e modi. La ringrazio anticipatamente e le porgo i miei cordiali saluti.

Simona P.

Lecco


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Gentilissima Simona, perché non dovrei accogliere la sua richiesta? Cercherò di essere il piú chiaro possibile. Il verbo in questione proviene dal latino “exire”, composto con il prefisso “ex” (fuori) e il verbo “ire” (andare), quindi “andare fuori”, e “trasportato” in lingua italiana nella forma “escire”: io esco. Con il trascorrere del tempo il tema “esc” si è mutato in “usc” per influenza del termine “uscio”: uscire. Nel corso della coniugazione, quindi, le forme accentate sulla prima sillaba (èsco, èscono) conservano nel tema la “e” originaria latina, sostituita dalla “u” in tutti gli altri casi. Questo, potremmo dire, per una questione di “suono”. In sintesi, nel verbo “uscire” si ha “usc” quando l’accento tonico cade sulla desinenza (usciàmo); “esc” quando l’accento cade sul tema o radice (èscono). Le forme disusate con la “e” in tutta la coniugazione sono dell’uso popolare toscano: noi esciamo, voi escite ecc. Veda il DOP.


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La parola proposta da questo portale: sacchettare. Verbo denominale (da "sacchetto") transitivo. Non significa "fare, comporre dei sacchi" ma percuotere una persona con sacchi pieni di sabbia al fine di ucciderla. Non è lemma in tutti i vocabolari dell'uso.


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Due parole sull'uso corretto di "arrosto". Questo termine, dunque, derivato del verbo "arrostire" può essere tanto sostantivo (un arrosto di maiale) quanto aggettivo. In funzione aggettivale è tassativamente invariabile. Diremo correttamente, quindi,  patate arrosto; vitello arrosto; pesce arrosto e simili.

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Finalmente!  Firenze, la Crusca bacchetta la Camera: "No home restaurant nella legge,
usare l'italiano"


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