Da Domande e risposte del sito Treccani:
In una diretta radiofonica ho sentito un parlamentare in un'interrogazione dire: "cadettero numerosi cittadini". Credevo di avere sentito male, ma purtroppo non è così. Sbaglio... o sbaglia?
Vorremmo che gli italiani da noi scelti per
rappresentarci nei più alti consessi sapessero tenere a bada la lingua (la
propria) e rispettare la lingua nazionale (la nostra). Il panorama è
sconfortante: davvero con gli strafalcioni eiettati nell'etere dalle labbra
oppure digitati sulle tastiere dei dispositivi elettronici dai ministri e dai
parlamentari negli ultimi vent'anni si potrebbe mettere insieme un dizionario
della linguaccia italiana.
Cadere è un verbo irregolare della
seconda coniugazione e al passato remoto non può fare altro che caddi,cadesti, cadde (e non cadette) e alla sesta persona caddero e non cadettero. Forse l'interrogante si è
confuso, ricordando le forme regolari della seconda coniugazione, come dovettero o sedettero o godettero e simili. Una confusione che non ci conforta.
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Condividiamo le considerazioni. Abbiamo qualche riserva, invece, sulla risposta. Alcuni
“linguisti” strabuzzeranno gli occhi: “cadettero” non è forma errata, ma desueta e si
ritrova in numerose pubblicazioni del passato. La desinenza della terza persona
plurale del passato remoto dei verbi in “-ere” (quelli della II coniugazione) è
tanto “-ereno” quanto “-ettero” (crederono e credettero). La forma “caddero”, la piú
adoperata, si ha per analogia con la terza persona singolare e irregolare cadde.
Le forme caderono e cadettero, quindi,
anche se non adoperate comunemente, non si possono considerare errate. È preferibile non usarle, comunque, nella lingua "moderna".
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Quanto conosci la lingua dell'arte e della moda? Scoprilo con il nuovo test
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A nostro modestissimo avviso il nuovo "test" proposto dalla Crusca in collaborazione con la Repubblica non ha nulla che vedere con la conoscenza (corretta) dell'italico idioma. Giudicate voi.
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