Quasi tutti gli idiomi d’Europa e dell’Asia occidentale ci
presentano i suoni delle vocali nell’ordine a tutti noto: a, e , i, o, u. Quest’ordine,
sostengono alcuni studiosi di lingue, è arbitrario e capriccioso. Dopo lunghi,
faticosi e approfonditi studi sono
giunti alla conclusione che l’ordine esatto è quello che dispone i suoni delle
vocali in scala – come le note musicali – secondo una gamma che segni le “relazioni” correnti tra un suono e l’altro.
Quest’ordine sarebbe – in scala ascendente – u, o, a, e, i oppure – in scala
discendente – i, e, a, o, u. Un musicista ha notato, infatti, che i suoni delle
vocali si possono riprodurre artificialmente facendo passare una corrente d’aria
attraverso l’ancia di un tubo: accorciando o allargando gradatamente il tubo, i
suoni vengono emessi, appunto, secondo l’ordine raccomandato.
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Una piccola notazione sull’uso corretto degli aggettivi
numerali “frazionari”. È necessario tenere
presente, dunque, che nella numerazione decimale la parte frazionaria
deve essere divisa dall’intero da una virgola: è alto m 1,75 (i metri, i centimetri,
i chilometri ecc. non debbono assolutamente essere seguiti dal punto). Nei
sistemi non decimali – come nel caso delle ore – la virgola deve essere
sostituita dal punto o, meglio ancora, dai due punti: sono le 10.45 (o 10:45);
si tratta, infatti, di 45 sessantesimi e non di 45 centesimi. È errore
madornale, quindi, dividere le ore dai minuti mediante una virgola. Ma siamo
sicuri che la nostra modesta “predica”
sarà, come sempre, rivolta al vento. Continueremo a leggere o, meglio, a “vedere”
sulla stampa le ore scritte in modo errato: la conferenza stampa di fine d’anno
si terrà alle 17,30. Ma tant’è.