Sul sito “grammatica-italiana.it”
Rossella Monaco è incorsa, a nostro avviso, in alcune “inesattezze” circa l’uso
degli accenti. Scrive, dunque, la Monaco: «Gli accenti sono la prima fonte di
confusione per chiunque si accinga a scrivere e spesso anche nella pronuncia
delle parole. Gli errori si sprecano, ma in realtà le regole degli accenti in
italiano non sono molte[…]. Le vocali a, o, u, i se accentate in fine di parola
hanno sempre un accento grave (beltà, più, così, verrò, ecc.).[…] Sé (riflessivo) diverso da se (congiunzione o pronome). Sé
quando seguito da stesso o medesimo può
avere o non avere l’accento (se stesso o sé stesso). Si consiglia comunque di
metterlo al plurale (sé stessi, sé stesse) per evitare di confondersi con il
congiuntivo di stare […]».
Le vocali «i» e «u» hanno un unico suono, il loro accento
naturale è, quindi, quello acuto (í, ú).
Il sé pronome si accenta sempre.***
La parola che proponiamo oggi è: biblioiatrica. Sostantivo femminile. L'arte di restaurare (o conservare) libri antichi o rari.
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