sabato 23 novembre 2013

Sull'accento

Sul  sito “grammatica-italiana.it” Rossella Monaco è incorsa, a nostro avviso, in alcune “inesattezze” circa l’uso degli accenti. Scrive, dunque, la Monaco: «Gli accenti sono la prima fonte di confusione per chiunque si accinga a scrivere e spesso anche nella pronuncia delle parole. Gli errori si sprecano, ma in realtà le regole degli accenti in italiano non sono molte[…]. Le vocali a, o, u, i se accentate in fine di parola hanno sempre un accento grave (beltà, più, così, verrò, ecc.).[…] (riflessivo) diverso da se (congiunzione o pronome). Sé quando seguito da stesso o medesimo può avere o non avere l’accento (se stesso o sé stesso). Si consiglia comunque di metterlo al plurale (sé stessi, sé stesse) per evitare di confondersi con il congiuntivo di stare […]».
Le vocali «i» e «u» hanno un unico suono, il loro accento naturale è, quindi, quello acuto (í, ú).  Il  sé pronome  si accenta sempre.

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La parola che proponiamo oggi è: biblioiatrica. Sostantivo femminile. L'arte di restaurare (o conservare) libri antichi o rari.

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