Sembra incredibile ma è vero: molte persone credono che “difilato” e “defilato” siano l’uno sinonimo dell’altro e usano i due termini indifferentemente. No, non è cosí. Il primo è avverbio e sta per ‘celermente’, ‘direttamente’, ‘velocemente’; il secondo termine è aggettivo e vale ‘appartato’: il giovane se ne stava defilato in un angolo. Secondo il Sabatini Coletti la voce è attestata dal 1855, Aldo Gabrielli, invece, la data una cinquantina d’anni piú tardi. Ma diamo la “parola” al Gabrielli.
«Neologismo, dal francese ‘défilé’, nato con la I guerra mondiale (1914-18): zona defilata, truppe defilate; cioè terreno, truppe fuori della vista o dei colpi del nemico. L’italiano dice la stessa cosa con vocaboli e modi suoi: ‘coperto’, ‘al coperto’, ‘protetto’, ‘fuori tiro’, ‘in angolo morto’: truppe al coperto, zona protetta o in angolo morto, terreno coperto e simili».
Questo francesismo, ormai, è entrato a pieno titolo nel nostro lessico e non ci sentiamo di condannarlo. Raccomandiamo solo di non confonderlo - come dicevamo all’inizio - con l’avverbio, difilato, che ha tutt’altro significato.
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Dalla rubrica di lingua del quotidiano la Repubblica in rete:
Marcoaugusto scrive:
“Questa casa è vuota senza te”o è ammesso anche “Questa casa è vuota senza di te”?Una volta ero sicuro della risposta, ma alle volte vengono dei dubbi. Succede anche a voi?Grazie e complimenti ancora.
linguista scrive:
Può ricorrere in teoria a entrambe le soluzioni, ma sarebbe meglio optasse per “senza di te”. Se tempo fa, comunque, molti non avrebbero avuto dubbi nel prediligere il modulo con la preposizione “di”, e nel ritenerlo anche più diffuso dell’altro, oggi, con una rapida ricerca su Google, si scopre invece – prescindendo da peculiarità stilistiche, collocazioni particolari, ecc. – che “senza te” prevale (sia pure di poco) su “senza di te”, evidentemente anche per certe scelte di cantanti e cantautori italiani. La cosa ha però esiti ben diversi per altri pronomi: “senza voi”, per esempio, conta poco più di 55.000 attestazioni contro gli oltre 4.500.000 di presenze di “senza di voi”.
Massimo Arcangeli
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Con i pronomi personali la preposizione impropria ‘senza’ si fa seguire dalla preposizione “di”: senza di voi, senza di me, senza di loro. Lasciamo stare ciò che si trova con “Google” e quanto, piú o meno correttamente, scrivono i vari cantautori, seguiamo i “sacri testi”.
Il dizionario Sabatini Coletti: senza [sèn-za] prep., cong.
• prep. (in generale evita l'elisione, obbligatoria però in senz'altro; si usa con la prep. di davanti ai pron. pers. e talvolta anche davanti ai pron. dimostr. e rel.: s. di te; s.(di) questo; s. (di) che).
Il Garzanti:
ant. sanza, prep. 1 indica mancanza, esclusione, privazione (si unisce ai nomi direttamente e ai pronomi personali o dimostrativi mediante la prep. di): partirò senza valigie; rimase senza soldi; è senza padre e senza madre (o evitando la ripetizione di senza: è senza padre né madre); resterò senza di voi; che cosa farei senza di te?; mangia tutto senza pane; esce sempre senza cappotto; lo puoi portare con o senza sciarpa; cioccolato con panna o senza?; rimanere senza parole in numerose locuzioni che hanno valore aggettivale o avverbiale: un mondo senza pace; un uomo senza scrupoli; un ragazzo senza giudizio; un appartamento senza pretese; un tiranno senza pietà; furono uccisi senza pietà; un discorso senza veli; lo ha detto senza malizia; senza tregua, incessantemente; senza modo, smisuratamente; senza indugio, subito; senza confronto, incomparabilmente; senza dubbio, senza forse, senz'altro, sicuramente; senza più, (lett. rar.) senza indugio non senza, con: sono partito non senza rimpianti essere, rimanere senza qualcosa, esserne, rimanerne sprovvisto fare senza qualcosa, farne a meno.
Il Dizionario grammaticale di Vincenzo Ceppellini:
(Senza) si unisce direttamente al nome, tranne che davanti ai pronomi personali, nel qual caso vuole la preposizione 'di': senza di me, nessuno si muova.
Il Vocabolario Palazzi:
questa preposizione regge direttamente il nome senza aiuto di altre preposizioni; ma dinanzi a pronome personale vuole la preposizione di: senza di me, senza di voi, senza di lui, senza di loro.