di Salvatore Claudio Sgroi
Sarà capitato a molti sentire Papa Francesco a
proposito del coronavirus pronunciare ora pandèmia
(trisillabo) (15 aprile TG-1 ore 13.30) ora pandemia quadrisillabo (19 aprile TG 1 ore 15.43).
Per un italofono straniero (o "allo-italofono"),
trattandosi nella fattispecie di un ispano-nativofono, sono quasi fisiologiche
le interferenze fonologiche dovute allo spagnolo, soprattutto nell'uso delle
consonanti doppie realizzate tendenzialmente come scempie, o delle occlusive
(/b/d/g/) diventate fricative, o in maniera più marcata, nell'uso degli accenti,
come nel caso in questione.
1.1. Pronuncia
"errata" in quanto uso di un "allo-italofono"
Come a suo tempo ha chiarito Eugenio Coseriu (1990), il "Rango
histórico o idiomático" di una lingua implica da parte di un
nativo il ‘sapere una lingua’ in maniera "corretta". Ciò comporta
l’adozione della norma di solidarietà, cioè il parlare come gli altri entro lo stesso
ambito funzionale, con conseguente garanzia della continuità della lingua
storica e della lingua comune.
Invece il ‘saper
una lingua’ da parte di uno straniero può presentare interferenze specifiche. In questo caso Coseriu fa ricorso
all’etichetta “incorrecto” ovvero 'scorretto'. Testualmente: il «saber
idiomático [...] es un saber tradicional»; «lo correcto es lo conforme a la
tradición idiomática y [...] que es simplemente lo conforme a la
lengua»; «E ‘incorrecto’ es lo que no es conforme a esa tradición».
La pronuncia pandèmia è quindi,
alla luce di questa concezione, "errata" in quanto non riscontrabile
(sembrerebbe) in bocca ad italofoni (colti o popolari, che siano), ma a
stranierofoni (o "allo-italofoni").
Un errore, va anche detto, "innocuo" che non compromette
minimamente la comunicazione.
Anche il Papa straniero, "Sommo Locutore", può alla fine
sbagliare e non è quindi (ahimè) (fonologicamente) "infallibile".
2. La pronuncia pandémia in spagnolo
Se l'ispanofono Francesco ha detto "pandémia" è quindi perché, com'è facile constatare, in
spagnolo (europeo o atlantico) si dice "pandémia" e non *"pandemìa".
Ma come mai in spagnolo è corrente la pronuncia trisillabica?.
2.1.
Spagnolo atono <'-ia> (dal
lat.)
La risposta strutturale ci è fornita da David Pharies che nel suo Diccionario etimológico de los sufijos españoles
(Gredos 2002) nel cap. sul suffisso atono '-ia
scrive: "Terminación culta de miles de vocablos españoles,
proveniente en la mayoría de los casos de una terminación átona latina -ia, de origen múltiple, y en otros
casos, del sufijo gr. -ία" (p. 297), per es. tragedia [dal
lat. tragoedĭa(m), < dal gr. tragōidía], malicia
[dal lat. malĭtĭa(m)], infamia [dal lat.
infamĭa(m)], comedia [dal lat. comoedĭa(m),
< dal gr. kōmōidía], farmacia [< dal gr.
pharmakeía].
Le migliaia di parole con il suffisso atono '-ia dello spagnolo costituiscono quindi la [Regola-1] inconscia
nella grammatica fonologica della lingua di Bergoglio. Etimologicamente tale
suffisso atono caratterizza fondamentalmente latinismi, e secondariamente
grecismi.
2.2. Spagnolo tonico "-ía" (dal latín ecles. y cient., dal greco -ία)
2.2. Spagnolo tonico "-ía" (dal latín ecles. y cient., dal greco -ία)
In spagnolo esistono anche parole con il suffisso tonico -ίa, come illustra lo stesso Pharies nel relativo
cap., in quantità decisamente inferiore, e che etimologicamente sono grecismi
mediati dal latino. Tale suffisso "refleja [il greco] -ία, sufijo idéntico
en forma y función, transmitido al español como elemento final de helenismos
por medio del latín eclesiástico y científico" (p. 293), per es. astrología [dal lat.
astrolŏgĭa(m), < dal gr. astrología], astronomía [dal lat.
astronŏmĭa(m) < dal gr. astronomía], fantasía [dal lat.
phantasĭa(m), < dal gr. phantasía]. Ed è questa, potremmo dire, la [Regola-2] minoritaria, di grecismi
latinizzati.
3. Suffisso
atono '-ia in latino vs tonico -ία in greco
Quanto al latino, come ricorda il Traina-Bernardi Perini (19773)
Propedeutica al latino universitario,
(I)
il suffisso '-ia atono è sempre
indigeno, per es. lat. custōdĭa(m) > it. custodia; lat. fŭrĭa(m) > it. furia; lat. gratĭa(m) >
it. grazia; -- lat. malĭtĭa(m) > it. malizia; lat. infamĭa(m) > it. infamia.
II) In lat. il
suffisso atono '-ia adatta così a sé
il suffisso tonico greco -ía, per es.
nei seguenti grecismi: gr. historía >
lat. histŏrĭa(m) > it. storia;
gr. kōmōidía > lat. comoedĭa(m) > it. commedia; gr. tragōidía > lat.
tragoedĭa(m) > it. tragedia;
gr. artēría > lat. tardo artērĭa(m) > it. arteria.
E ancora: II.a) gr. philosophía > lat. filosofĭa (ma: it. filosofìa);
gr. allēgoría> lat. allegorĭa(m) (ma: it. allegorìa); gr. analogía >
lat. analŏgĭa(m) (ma: it. analogìa);
gr. philología > lat. philolŏgĭa(m) (ma: it. filologìa).
3.1. Suffisso
tonico -ìa in latino deriva dal greco
-εία
Invece (III) il suffisso
lat. -īa deriva sempre dal gr. -eía: gr. elegeía > lat. elegīa(m) > it. elegìa; gr. eirōneía > lat.
ironīa(m) > it. ironìa;
gr. apátheia > lat. apathīa(m) > it. apatìa; gr. periphéreia > lat. tardo peripherīa(m) > it.
periferìa.
3.1.1.
Doppia accentazione in italiano
La situazione sopra descritta in greco e in latino
spiega anche l'esistenza della duplice accentazione, normativamente corretta,
legata ora alla base greca ora a quella latina, per es. gr. homōnumía
> lat. tardo homonўmĭa(m) > it. omonimìa/omonìmia; o gr. metōnumía > lat. tardo
metonўmĭa(m) > it. metonimìa/metonìmia.
4. Italiano: suffisso
tonico -ìa vs atono '-ia
Per quanto riguarda la presenza in italiano dei due suffissi, L. Serianni
(1988, 19982) nella sua grammatica osserva: "I due suffissi (-ìa di follìa [neoform.:"der. di folle con -ìa" De Mauro 2000) e -'ia di perfidia ["dal lat. perfĭdĭa(m)"] risalgono al greco -ìa [...]: il primo, che è l'unico ad
essere realmente produttivo, mantiene l'accento greco; il secondo presuppone la
mediazione del latino (il che spiega la ritrazione dell'accento dalla
penultima breve alla terz'ultima" (§ XV.24).
L'A. sembra così privilegiare l'etimo greco di ìa in italiano, per via della sua produttività, rispetto all'atono
'-ia, di cui presuppone sempre la
mediazione del latino. Ma
l'es. perfidia con l'atono '-ia non implica alcun grecismo. E quindi
bisognava sia cambiare la esemplificazione, per es. indicando un grecismo
mediato dal latino, come peripezìa: "dal
lat. mediev. peripetīa(m), dal gr. peripéteia", o energìa "dal
lat. tardo energīa(m), dal gr. enérgeia", sia soprattutto precisare la
formulazione storica con la triplice esemplificazione: follìa (neoform.), perfidia
(latinismo tout court), peripezìa o energìa (grecismi latini).
4.1. Frequenza in
italiano dei suffissi tonico -ìa e
atono '-ia
Ma, a parte ciò, l'A. fornisce una risposta essenziale riguardo alla
frequenza dei due suffissi in italiano, allorché rileva che "la frequenza
di suffissati in -ìa è dovuta anche
al fatto che alla serie deaggettivale (allegro
> allegrìa ["der.
di allegro con -ìa"],
pazzo > pazzìa ["der.
di pazzo con -ìa"])
e denominale (tiranno > tirannìa ["der.
di tiranno con -ìa"]
si affiancano le formazioni in -erìa [nel
De Mauro sono ben 556 i lessemi in /eria/
di cui 534 lessemi tonici in /erìa/ e per lo più suffissati in /-erìa/]
e in composti dotti con secondo elemento grecizzante (filosofia ["dal lat. philosŏphĭa(m), dal
gr. philosophía"], astronomìa
["dal lat. astronŏmĭa(m), dal gr. astronomía"] ecc.".
Tutto ciò farebbe quindi propendere per una maggioranza in italiano di
lessemi in /-ìa/ tonici rispetto a quelli atoni in /'-ia/, in un rapporto
inverso rispetto a quello dello spagnolo. Da qui quindi la pressione della pronuncia
del Sommo Locutore nativo-ispanofono e allo-italofono per pandèmia, pur non mancando in spagnolo lessemi tonici in /-ía/.
5. It. pandèmia
Ma lo scavo sulla formazione delle parole non è privo di sorprese, perché
il De Mauro 2000 (e il Battaglia vol. XII 1984) accanto al quadrisillabo pandemìa lemmatizza un omonimo (omografo
ma non omofono) trisillabo pandèmia s.f.
(omofono al termine di Papa Francesco) ma di ben altro significato:
2pandèmia: s.f. "B[asso]U[so] lett." col significato
di "prostituta", datato 1927, e "der. di pandemio".
Il Battaglia
consente di risalire agli usi letterari di pandèmia
s.f. 'prostituta': E. Cecchi 1927: "sogna il cinema e la
pandèmia"; -- E. Montale 1971: "Falò accessi [recte: accesi] nelle
periferie / delle pandemie erranti"; -- E. Vittorini 1947:
"Sta tranquillo, preferisco le pandemie".
5.1. Pandemio agg. (Venere pandemia 'prostituta', casa pandemia 'postribolo')
L'agg. pandemio
è a sua volta lessema di "B[asso]U[so]
lett." col significato "che appartiene a tutti, comune".
e con gli ess. "Venere pandemia, eufem., prostituta" e " casa
pandemia, 'postribolo' "; l'agg. a sua volta datato 1819, "dal
lat. tardo pandēmu(m), dal gr. pándēmos, pandḗmios,
comp. di pan- 'pan-' e dêmos '1popolo'".
Ancora una volta
il Battaglia consente di risalire agli usi letterari: Venere pandemia 'prostituta, meretrice' in F.D. Guerrazzi 1885
(ma già settecentesca in Google libri); -- A. Panzini 1905: "Venere
Pandèmia vale meretrice, cantoniera"; G. D'Annunzio av. 1938: "l'ara
di Venere Pandemia"; G.P. Lucini 1911: "invito pandemio" e 1909:
"il vizio pandemio"; G. Papini av. 1956: "quell'arte commerciale
e pandemia ch'è il cinematografo"; A. Soffici 1952: "casa
pandemia" 'postribolo'.
Sommario
1. L'evento
1.1. Pronuncia "errata" in quanto uso di un "allo-italofono"
2. La pronuncia pandémia in spagnolo
2.1. Spagnolo suffisso atono <'-ia> ( dal lat.)
2.2. Spagnolo suffisso tonico -ía (dal latín ecles. y cient., dal greco -ία
3. Suffisso atono '-ia in latino vs tonico -ία in greco
1. L'evento
1.1. Pronuncia "errata" in quanto uso di un "allo-italofono"
2. La pronuncia pandémia in spagnolo
2.1. Spagnolo suffisso atono <'-ia> ( dal lat.)
2.2. Spagnolo suffisso tonico -ía (dal latín ecles. y cient., dal greco -ία
3. Suffisso atono '-ia in latino vs tonico -ία in greco
3.1. Suffisso tonico -ìa in latino
deriva dal greco -εία
3.1.1. Doppia accentazione in italiano
4. Italiano: suffisso tonico -ìa vs atono '-ia
4.1. Frequenza in italiano dei suffissi tonico -ìa e atono '-ia
3.1.1. Doppia accentazione in italiano
4. Italiano: suffisso tonico -ìa vs atono '-ia
4.1. Frequenza in italiano dei suffissi tonico -ìa e atono '-ia
5. It. pandemia
5.1. Pandemio agg. (Venere pandemia 'prostituta', casa pandemia 'postribolo')
5.1. Pandemio agg. (Venere pandemia 'prostituta', casa pandemia 'postribolo')
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