di Salvatore Claudio Sgroi
1.
"Distanziamento sociale"
psico-sociologico dovuto a un anglo-virus?
Dopo aver
accertato l'etimologia diacronica dell'espressione "distanziamento sociale" (2015, 2028-2020) riferita alla
attuale pandemia virale, in quanto dovuta a un calco semantico strutturale
sull'ingl. social distancing (2006),
c'è anche da chiedersi se la stessa espressione nell'ambito della
socio-psicologia per indicare 'la distanza tra le classi, i gruppi sociali' o
nell'ambito geografico 'la distanza materiale tra due oggetti' abbia una
etimologia sincronica, sia cioè una neoformazione italiana o non sia anch'essa
dovuta all'interferenza con l'inglese.
Anche qui,
dinanzi alla carenza della lessicografia descrittiva, storica ed etimologica,
una indagine in "Google libri ricerca avanzata" può consentire di
tracciarne la storia.
2. "Distanziamento
sociale" (psico-sociol.) in "Google libri
ricerca avanzata" (1950, 1972, ecc.)
Stando a Google, c'è una
sola attestazione di distanziamento
sociale nella prima metà del Novecento fino alla fine degli anni Sessanta
(1900-1969). Sono invece circa 40 le occorrenze nell'arco del quarantennio
1970-2010, tratte dall'ambito geografico, sociologico o sociolinguistico o
psicologico.
Il più antico es. (in ambito
geografico) è il seguente:
(i)
Alessandro Ghigi 1950:
"Comunque, tale distanza non può essere
superiore ai m 16 e la rete potrà essere alta m 0,60. Le gare di tiro al
piccione si disputano (art. 23 del regolamento) a distanza fissa di m 27 ; a distanziamento
federale o sociale variabile da m 22 a m 30" (Piccioni domestici e colombicoltura, Ramo editoriale degli agricultori, p. 323).
Invece nell'ambito psico-sociologico
indichiamo selettivamente per gli anni
'70:
(ii) Luigi Russo 1972: "Date queste premesse, il bozzetto appare condotto secondo un doppio
criterio, di distanziamento sociale e di
partecipazione filantropica." ("Belfagor", vol. 27, p. 1).
Per gli anni '80:
(iii) 1981: "Fino ad oggi esistono due metodi predominanti, uno derivante dalle
teorie di White ed altri (il cosiddetto blockmodelling) e
l'altro elaborato da Burt (detto distanziamento sociale)"
(in "Rivista italiana di scienza politica", vol. 11, p. 229).
Per gli anni '90:
(iv) 1990: "quando sei arrabbiato [rivolta al marito] FaC: eh beh anche loro ci
chiamano Tschinkeli Sono due TR a metà tra i tipi di D e M. Hanno una funzione
citazionale rimandano ad un valore di distanziamento sociale
reciproco fra italofoni" (in "Rivista italiana di
dialettologia", voll. 13-14, p. 122).
(v) 1997: "Alcuni
autori, infatti, considerano l'ironia come la manifestazione di freddezza e di distanziamento
sociale con un conseguente decremento della
spontaneità (Almansi, 1984; Brown & Levinson, 1987; Haverkate, 1990)"
(in SILTA, vol. 26, p. 521).
Per il decennio 2000-2010:
(vi) Gianna Marcato 2000:
"... 'spettacolarizzazione' e dalla 'mitizzazione' della
lingua dominata accompagnate da un'azione di distanziamento sociale dalla comunicazione ordinaria da una parte, di valorizzazione
folclorica, teatrale, tipica delle fasi residuali dall'altra" (Isole linguistiche?: per un'analisi dei
sistemi in contatto, p. 193).
(vii) Vincenzo Cesareo, Luigi Frudà, Rita Bichi 2007: "Distanza e distanziamento
sociale sono due processi che in molte città meridionali hanno un carattere
ambivalente: per molti esponenti del ceto politico-amministrativo la distanza
sociale dai ceti economici e professionali" (La distanza sociale: Una ricerca nelle aree urbane italiane, p. 149).
E ci fermiamo
qua.
3. "Social distancing" (socio-psicol.)
1937, 1939, 1948
La ricerca di "social standing" in "Google
libri ricerca avanzata" nella prima metà del Novecento (1900-1950) ci ha
messo invece di fronte a tre attestazioni in ambito geografico, sociologico e psicologico del 1937, 1939,
1948, ben precedenti quindi quelle italiane sopra ricordate (1950 e 1972-2010),
che quasi serendipicamente rivelano la dipendenza del costrutto italiano distanziamento sociale dall'inglese in
quanto calco semantico-strutturale, anche nel settore (i) geografico e (ii-iii)
socio-psicologico:
(i) 1937: "10.1.2.1. The social distance. "Two reasons
for house lots as an essential part of the 'parcel' can be proposed: that they
functioned as social distancing and protective measures and that they
were used to provide a vital portion of
subsistence" (p. 343);
"A few
trees may have been grown “parcel” can be proposed: that they functioned as o o
. the patio for symbolic reasons as well as for social distancing and protective measures" (Memoirs
of the Peabody Museum of Archaeology and Ethnology, Harvard University, The Museum,
1937).
(ii) 1939: "Whereas the concept of “distance” has
traditionally referred to geographical distance, we now can appreciate the reality
of “psychological” and “social” distancing as
well. One of the challenges of adult education is to overcome all barriers to
participation".("The Indian Journal of Adult
Education", vol. 52, p. 14).
(iii) 1948: "From the intimacy of "I embrace
you" or "I throw myself into your arms" to the social distancing of the "humble and obedient servant," all the intermediate
constructions that come into being at the turning point of the nineteenth
century show that [...]" ("Yale French Studies",
Edizioni 70-71, p. 90)....
4. I neopuristi e i puristi dinanzi ai calchi
Concludiamo, rilevando
che i calchi semantici, più difficili da scovare, passano spesso inosservati
anche ai linguisti, e gli stessi neopuristi che gridano allo 'scandalo' in nome
della "fedeltà linguistica" dinanzi agli stranierismi, ovvero alle importazioni
scopertamente straniere già nella veste fonico-ortografica, invece in maniera
invero poco coerente rispetto alla stessa (micro) "fedeltà linguistica"
tacciono dinanzi ai calchi, a differenza dei puristi ottocenteschi, perché lessemi camuffati, come dire, con le parole
nazionali, patrimoniali o neoformazioni.
Sommario
1. "Distanziamento sociale" psico-sociologico
dovuto a un anglo-virus?
2. "Distanziamento
sociale" (psico-sociol.) in "Google libri ricerca avanzata"
(1950, 1972, ecc.)
3.
"Social distancing" (socio-psicol.) 1937, 1939, 1948
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