di Salvatore Claudio Sgroi
1. Perplessità del presidente onorario dell'Accademia della Crusca
Nella educativa rubrica "Pronto
soccorso linguistico" del programma Unomattina in famiglia di RAI-1,
Francesco Sabatini ha espresso domenica scorsa perplessità dinanzi all'uso
dell'espressione "distanziamento
sociale" per indicare l'opportunità, anzi l'obbligo, di tenersi a
dovuta distanza (almeno un metro) dagli altri al fine di evitare il micidiale contagio
del coronavirus o Covid-19. E ha proposto il più naturale "distanza personale".
Non c'è dubbio che la
reazione naturale, istintiva, secondo il proprio "sentimento
linguistico" per un italo-nativofono (o nativo italofono) sia quella di
percepire la combinazione "distanziamento
sociale" se non come ambigua al di fuori del contesto d'uso, per lo
meno insolita, anomala, con una vaga connotazione burocratica, soprattutto per
la presenza di "sociale".
2. "Distanziamento
sociale": lessema infetto da un "virus" (lontano)?
Ce n'è abbastanza per
sospettare in tale espressione la presenza di un "virus" linguistico
(direbbe forse un neopurista), un lessema "silenziosamente infetto", ovvero
più laicamente un anglicismo semantico-strutturale, o un cripto-anglicismo/americanismo.
Bisogna insomma fugare
il sospetto o dimostrare che il distanziamento
sociale sia stato 'infettato' o generato dall'ingl. "social distancing".
La lessicografia istituzionale
disponibile, sia sincronica (GRADIT
di T. De Mauro 8 voll.), che storica (il Battaglia - Barberi Squarotti 25 voll.),
che etimologica (DELI, Nocentini) è carente al riguardo (il
macro LEI di M.Pfister non ha ancora
completato la lettera "D").
Per ricostruire la
storia dell'espressione occorre allora munirsi di pazienza informatica e
affidarsi a "Google libri ricerca avanzata".
2.1. "Distanziamento
sociale" ('dalla società') vs "distanza personale ('della propria persona dagli altri')"
Analizzando la struttura
formale dei componenti delle due espressioni "Distanziamento sociale" vs "distanza personale", si può
osservare col De Mauro 2000 che distanziamento
è "s.m. CO[mune]", noto cioè a diplomati e laureati; semanticamente vale
"il distanziare, il distanziarsi e il loro risultato"; è
datato 1892, ed ha un etimo sincronico, derivato cioè da "distanzia(re) + -mento".
Il
morfema -mento, come precisa
ulteriormente De Mauro, è a sua volta un "suffisso" che "è
presente in sostantivi maschili di origine latina e forma produttivamente
sostantivi maschili deverbali che indicano [i] un'azione e, spesso, [ii]
l'effetto, il risultato che ne consegue". Etimologicamente deriva infine dal
"lat. -mĕntu(m)".
Negli altri
dizionari l'informazione sui suffissi si presenta con differenze di qualche
rilievo.
In Sabatini Coletti
2007 -mento è "secondo elemento
di sostantivi deverbali nei quali indica azione, effetto, risultato (isolamento, radicamento)", e deriva
dal "lat. -mĕntum".
Qui il Sabatini Coletti preferisce etichettare -mento (diacronicamente) come "secondo elemento" anziché
(sincronicamente) come "suff." privilegiando così l'etimo latino.
Nel Devoto-Oli
2018-19 il suffisso "-mento"
(non lemmatizzato per una svista nella precedente ed.) deriva "Dal lat.
tardo -mentum".
Lo Zingarelli
2019 sottolinea che in latino -mentu(m)
non era un suffisso, e fornisce anche un etimo lontano: "suff." dal
"lat. mĕntu(m), proprio di sost. nt., di orig. indeur.".
Il sostantivo distanza vale invece solo [i] "spazio
che intercorre tra due luoghi, due cose, due persone e sim.", e non indica,
a differenza di distanziamento, [ii]
'l'azione di porre distanza'
La distanza sociale sottolinea quindi il 'risultato
del distanziamento sociale'.
Ma quello che
risulta più estraniante del costrutto distanziamento
sociale è il fatto di indicare un "distanziamento sociale [=
dalla società]" quando invece si tratta di un "distanziamento personale [= della propria persona]", ovvero di
'distanziamento/distanza dal proprio vicino, e non già 'dalla società',
dato il pericolo del virus.
3. "Distanziamento
sociale" e "Distanziamento"
nella stampa italiana
L'espressione distanziamento sociale è venuta alla
ribalta, come è noto, soprattutto in
questi mesi, in seguito alla pandemia del coronavirus. Come ora definito da
Paolo Cornaglia Ferraris 2020 nel suo Covid-19.
Piccolo dizionario di ciò che sappiamo (Laterza, e-book, scaricabile gratuitamente),
"viene
prima dell’isolamento (riservato ai
sospetti contagi) ed ancor prima della quarantena
(obbligatoria per i contagiati)"; consiste nell' "aumenta[re] la
distanza fisica o ridu[rre] la frequenza della congregazione in contesti di
comunità socialmente densi, come scuole o luoghi di lavoro", e grazie ad
esso si "può ridurre la trasmissione di virus".
Solo qualche es.
tratto dalla stampa:
(i) Anonimo: "Il
provvedimento, studiato nel solco delle misure di distanziamento sociale
per evitare il rischio di assembramenti, prevede il rinnovo del divieto di
accesso a tutte le aree di verde pubblico del territorio, il divieto di
transito e di permanenza in arenili, scogliere, e tutte le passeggiate a mare
comprese corso Italia, Boccadasse, le spiagge, oltre al divieto di spostamento
delle persone fisiche dalla loro residenza o abituale domicilio verso le
seconde case." ("Il Fatto Quotidiano" [FQ], giovedì 26 marzo
2020, p. 6).
(ii) Anonimo: "Nessuno
in questo momento sarà lasciato senza un alloggio dove rimanere rispettando
rigorosamente le misure di distanziamento sociale e il divieto di uscire"
("la Repubblica", 3 aprile 2020, p. 23).
(iii) "Ci sono però ancora tante, troppe persone
denunciate per non aver rispettato le disposizioni di isolamento e distanziamento
sociale" ("Corriere della Sera", 6 aprile 2020, p. 12), ecc.
A volte l'espressione è abbreviata in "distanziamento":
(i) AA.VV: "Intanto ha
ordinato le mascherine chirurgiche per il personale, ma non si aspetta ricavi
da capogiro, dopo il lockdown: “Per garantire il distanziamento
dimezzeremo i coperti, c’è da riorganizzare lo spazio e i tavolini, ai buffet
dei catering le persone dovranno avvicinarsi un po’ alla volta”" (C’è vita dopo il lockdown?, FQ, lunedì 6
aprile 2020, p. 8).
(ii) Tomaso Montanari: "Con ogni probabilità le mostre
saranno tra le ultimissime cose a ripartire: perché è assai difficile imporre
un severo distanziamento e ancor più difficile poter definire poi (in caso
di nuovi positivi) il primo anello della catena del contagio" ( p. 20).
3.1. "Distanziamento
sociale" virale (2015, 2018, 2019, 2020) in "Google ricerca
avanzata libri"
'A caccia' del "distanziamento
sociale" virale in "Google ricerca avanzata libri", nel decennio 2011-2020 abbiamo
individuato solo 4 titoli (del 2015 e 2018-2019-2020) in cui il sintagma è
adoperato con riferimento al virus influenzale.
L'uso più antico risale
al 2015, ed ha come oggetto l'influenza spagnola, a cui fa riferimento anche il
testo del 2018 trad. di un orig. ingl. del 2017. Gli altri due risalgono invece
al 2019 e al (marzo) 2020 e riguardano l'attuale pandemia del COVID-19:
Eugenia
Tognotti 2015: "Invocate dai medici, ma messe in campo troppo tardi, le
misure di distanziamento sociale erano largamente inapplicate. Nonostante le proibizioni,
continuavano le visite negli istituti, negli ospedali civili e militari e nei
manicomi e gli assembramenti nei tram, negli uffici, nelle poste, nei negozi"
(La "spagnola" in Italia.
Storia dell'influenza che fece temere la fine del mondo (1918-19), Milano,
FrancoAngeli 20001, 2015
seconda ediz., riveduta e ampliata, p. 90).
Laura
Spinney [2017 trad. ingl.] 2018: "Nel 1918, non appena l'influenza fu soggetta a notifica e
fu riconosciuta l'esistenza di una pandemia, furono messe in atto numerosissime
misure di distanziamento sociale. Perlomeno nei paesi che avevano le risorse per farlo".
"Un'epidemia svanirà da
sola, senz'alcun intervento , dopo aver completato il suo corso, ma le misure
utili a ridurre tale densità -- chiamate complessivamente 'distanziamento sociale' -- possono anticiparne la fine e ridurre il numero delle vittime"
(1918. L'influenza spagnola: La pandemia che cambiò il mondo, trad. dall'ingl. 2017, Marsilio ed., e-book).
Ferruccio de Bortoli 20191,
20202: "[l'individuo] Deve vincere però la solitudine. Soprattutto
negli anziani, vittime della pandemia e colpiti dal «distanziamento
sociale» che li separa forzatamente da figli e nipoti. Deve combattere
la preoccupazione dei costi personali che subirà, nella sua attività lavorativa
e in quella dei suoi cari" (Ci
salveremo: Appunti per una riscossa civica, Milano, Garzanti, e-book, prima
ed. digitale maggio 2019; 2a ed. digit. marzo 2020).
Marino
Longoni 2020: art. 47
"Nel caso in cui però in tali centri siano previste prestazioni di tipo
sanitario, non differibili, per persone con disabilità con alta necessità di
sostegno, le stesse possono essere fornite con modalità e a condizione che
siano rispettate le misure di contenimento e di distanziamento sociale prescritte (Il decreto legge Cura Italia, Italia Oggi, n. 5, 24 marzo).
Sommario
1. Perplessità del
presidente onorario dell'Accademia della Crusca
2. "Distanziamento sociale": lessema infetto da un "virus" (lontano)?
2.1. "Distanziamento sociale" ('dalla società') vs "distanza personale ('della propria persona dagli altri')"
3. "Distanziamento sociale" e "distanziamento" nella stampa italiana
3.1. "Distanziamento sociale" (virale) (2015, 2018, 2019, 2020) in "Google ricerca avanzata libri"
2. "Distanziamento sociale": lessema infetto da un "virus" (lontano)?
2.1. "Distanziamento sociale" ('dalla società') vs "distanza personale ('della propria persona dagli altri')"
3. "Distanziamento sociale" e "distanziamento" nella stampa italiana
3.1. "Distanziamento sociale" (virale) (2015, 2018, 2019, 2020) in "Google ricerca avanzata libri"
(I. CONTINUA)
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