mercoledì 8 aprile 2020

Sgroi - 53 - I. "Distanziamento sociale" o "distanza personale" dal coronavirus? (Parte prima)

di Salvatore Claudio Sgroi


1. Perplessità del presidente onorario dell'Accademia della Crusca
Nella educativa rubrica "Pronto soccorso linguistico" del programma Unomattina in famiglia di RAI-1, Francesco Sabatini ha espresso domenica scorsa perplessità dinanzi all'uso dell'espressione "distanziamento sociale" per indicare l'opportunità, anzi l'obbligo, di tenersi a dovuta distanza (almeno un metro) dagli altri al fine di evitare il micidiale contagio del coronavirus o Covid-19. E ha proposto il più naturale "distanza personale".
Non c'è dubbio che la reazione naturale, istintiva, secondo il proprio "sentimento linguistico" per un italo-nativofono (o nativo italofono) sia quella di percepire la combinazione "distanziamento sociale" se non come ambigua al di fuori del contesto d'uso, per lo meno insolita, anomala, con una vaga connotazione burocratica, soprattutto per la presenza di "sociale".

2. "Distanziamento sociale": lessema infetto da un "virus" (lontano)?
Ce n'è abbastanza per sospettare in tale espressione la presenza di un "virus" linguistico (direbbe forse un neopurista), un lessema "silenziosamente infetto", ovvero più laicamente un anglicismo semantico-strutturale, o un cripto-anglicismo/americanismo.
Bisogna insomma fugare il sospetto o dimostrare che il distanziamento sociale sia stato 'infettato' o generato dall'ingl. "social distancing".
La lessicografia istituzionale disponibile, sia sincronica (GRADIT di T. De Mauro 8 voll.), che storica (il Battaglia - Barberi Squarotti 25 voll.), che etimologica (DELI, Nocentini) è carente al riguardo (il macro LEI di M.Pfister non ha ancora completato la lettera "D").
Per ricostruire la storia dell'espressione occorre allora munirsi di pazienza informatica e affidarsi a "Google libri ricerca avanzata".

2.1. "Distanziamento sociale" ('dalla società') vs "distanza personale ('della propria persona dagli altri')"
Analizzando la struttura formale dei componenti delle due espressioni "Distanziamento sociale" vs "distanza personale", si può osservare col De Mauro 2000 che distanziamento è "s.m. CO[mune]", noto cioè a diplomati e laureati; semanticamente vale "il distanziare, il distanziarsi e il loro risultato"; è datato 1892, ed ha un etimo sincronico, derivato cioè da "distanzia(re) + -mento".
Il morfema -mento, come precisa ulteriormente De Mauro, è a sua volta un "suffisso" che "è presente in sostantivi maschili di origine latina e forma produttivamente sostantivi maschili deverbali che indicano [i] un'azione e, spesso, [ii] l'effetto, il risultato che ne consegue". Etimologicamente deriva infine dal "lat. -mĕntu(m)".
Negli altri dizionari l'informazione sui suffissi si presenta con differenze di qualche rilievo.
In Sabatini Coletti 2007 -mento è "secondo elemento di sostantivi deverbali nei quali indica azione, effetto, risultato (isolamento, radicamento)", e deriva dal "lat. -mĕntum". Qui il Sabatini Coletti preferisce etichettare -mento (diacronicamente) come "secondo elemento" anziché (sincronicamente) come "suff." privilegiando così l'etimo latino.
Nel Devoto-Oli 2018-19 il suffisso "-mento" (non lemmatizzato per una svista nella precedente ed.) deriva "Dal lat. tardo -mentum".
Lo Zingarelli 2019 sottolinea che in latino -mentu(m) non era un suffisso, e fornisce anche un etimo lontano: "suff." dal "lat. mĕntu(m), proprio di sost. nt., di orig. indeur.".
Il sostantivo distanza vale invece solo [i] "spazio che intercorre tra due luoghi, due cose, due persone e sim.", e non indica, a differenza di distanziamento, [ii] 'l'azione di porre distanza'
La distanza sociale sottolinea quindi il 'risultato del distanziamento sociale'.
Ma quello che risulta più estraniante del costrutto distanziamento sociale è il fatto di indicare un "distanziamento sociale [= dalla società]" quando invece si tratta di un "distanziamento personale [= della propria persona]", ovvero di 'distanziamento/distanza dal proprio vicino, e non già 'dalla società', dato il pericolo del virus.

3. "Distanziamento sociale" e "Distanziamento" nella stampa italiana
L'espressione distanziamento sociale è venuta alla ribalta, come è noto,  soprattutto in questi mesi, in seguito alla pandemia del coronavirus. Come ora definito da Paolo Cornaglia Ferraris 2020 nel suo Covid-19. Piccolo dizionario di ciò che sappiamo (Laterza, e-book, scaricabile gratuitamente), "viene prima dell’isolamento (riservato ai sospetti contagi) ed ancor prima della quarantena (obbligatoria per i contagiati)"; consiste nell' "aumenta[re] la distanza fisica o ridu[rre] la frequenza della congregazione in contesti di comunità socialmente densi, come scuole o luoghi di lavoro", e grazie ad esso si "può ridurre la trasmissione di virus".
Solo qualche es. tratto dalla stampa:

(i) Anonimo: "Il provvedimento, studiato nel solco delle misure di distanziamento sociale per evitare il rischio di assembramenti, prevede il rinnovo del divieto di accesso a tutte le aree di verde pubblico del territorio, il divieto di transito e di permanenza in arenili, scogliere, e tutte le passeggiate a mare comprese corso Italia, Boccadasse, le spiagge, oltre al divieto di spostamento delle persone fisiche dalla loro residenza o abituale domicilio verso le seconde case." ("Il Fatto Quotidiano" [FQ], giovedì 26 marzo 2020, p. 6).
 (ii) Anonimo: "Nessuno in questo momento sarà lasciato senza un alloggio dove rimanere rispettando rigorosamente le misure di distanziamento sociale e il divieto di uscire" ("la Repubblica", 3 aprile 2020, p. 23).
(iii) "Ci sono però ancora tante, troppe persone denunciate per non aver rispettato le disposizioni di isolamento e distanziamento sociale" ("Corriere della Sera", 6 aprile 2020, p. 12), ecc.

A volte l'espressione è abbreviata in "distanziamento":

(i) AA.VV: "Intanto ha ordinato le mascherine chirurgiche per il personale, ma non si aspetta ricavi da capogiro, dopo il lockdown: “Per garantire il distanziamento dimezzeremo i coperti, c’è da riorganizzare lo spazio e i tavolini, ai buffet dei catering le persone dovranno avvicinarsi un po’ alla volta”" (C’è vita dopo il lockdown?, FQ, lunedì 6 aprile 2020, p. 8).
(ii) Tomaso Montanari: "Con ogni probabilità le mostre saranno tra le ultimissime cose a ripartire: perché è assai difficile imporre un severo distanziamento e ancor più difficile poter definire poi (in caso di nuovi positivi) il primo anello della catena del contagio" ( p. 20).

3.1. "Distanziamento sociale" virale (2015, 2018, 2019, 2020) in "Google ricerca avanzata libri"
'A caccia' del "distanziamento sociale" virale in "Google ricerca avanzata libri", nel decennio 2011-2020 abbiamo individuato solo 4 titoli (del 2015 e 2018-2019-2020) in cui il sintagma è adoperato con riferimento al virus influenzale.
L'uso più antico risale al 2015, ed ha come oggetto l'influenza spagnola, a cui fa riferimento anche il testo del 2018 trad. di un orig. ingl. del 2017. Gli altri due risalgono invece al 2019 e al (marzo) 2020 e riguardano l'attuale pandemia del COVID-19:

Eugenia Tognotti 2015: "Invocate dai medici, ma messe in campo troppo tardi, le misure di distanziamento sociale erano largamente inapplicate. Nonostante le proibizioni, continuavano le visite negli istituti, negli ospedali civili e militari e nei manicomi e gli assembramenti nei tram, negli uffici, nelle poste, nei negozi" (La "spagnola" in Italia. Storia dell'influenza che fece temere la fine del mondo (1918-19), Milano, FrancoAngeli 20001, 2015 seconda ediz., riveduta e ampliata, p. 90).
Laura Spinney [2017 trad. ingl.] 2018: "Nel 1918, non appena l'influenza fu soggetta a notifica e fu riconosciuta l'esistenza di una pandemia, furono messe in atto numerosissime misure di distanziamento sociale. Perlomeno nei paesi che avevano le risorse per farlo".
Ferruccio de Bortoli 20191, 20202: "[l'individuo] Deve vincere però la solitudine. Soprattutto negli anziani, vittime della pandemia e colpiti dal «distanziamento sociale» che li separa forzatamente da figli e nipoti. Deve combattere la preoccupazione dei costi personali che subirà, nella sua attività lavorativa e in quella dei suoi cari" (Ci salveremo: Appunti per una riscossa civica, Milano, Garzanti, e-book, prima ed. digitale maggio 2019; 2a ed. digit. marzo 2020).
Marino Longoni 2020: art. 47 "Nel caso in cui però in tali centri siano previste prestazioni di tipo sanitario, non differibili, per persone con disabilità con alta necessità di sostegno, le stesse possono essere fornite con modalità e a condizione che siano rispettate le misure di contenimento e di distanziamento sociale prescritte (Il decreto legge Cura Italia, Italia Oggi, n. 5, 24 marzo).

Sommario
1. Perplessità del presidente onorario dell'Accademia della Crusca
2. "Distanziamento sociale": lessema infetto da un "virus" (lontano)?
  2.1. "Distanziamento sociale" ('dalla società') vs "distanza personale ('della propria persona dagli altri')"
3. "Distanziamento sociale" e "distanziamento" nella stampa italiana
  3.1. "Distanziamento sociale" (virale) (2015, 2018, 2019, 2020) in "Google ricerca avanzata libri"

(I. CONTINUA)






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