Il piccolo Carlo non vedeva l'ora
di comunicare al suo piú caro amico che, quanto prima, sarebbe partito per il
nirvana. Il giovinetto aveva partecipato a un concorso per "piccoli volti
nuovi" e avendo superato la selezione era stato convocato presso la sede
centrale della casa cinematografica. Carlo, insomma, già sognava la gloria e la
popolarità che la carriera di attore gli avrebbe/avrebbero procurato. Ci pensò
il padre, però, a riportarlo alla realtà. «Bada Carlino - gli disse con molto
garbo e affetto il genitore - non andare nel nirvana, non nutrire, cioè, facili
illusioni; mantieni i piedi ben piantati per terra: non è detto che sarai il
prescelto. Perciò fino a quando non conoscerai il "verdetto" della
giuria non illuderti e pensa solo a studiare». Carlo, però, non aveva capito il
significato della locuzione "andare nel nirvana", chiese, quindi,
spiegazioni al padre e, una volta afferrato il concetto, decise di fare il
saputello con il suo amico. Quest'ultimo credendo, infatti, che il nirvana fosse
una località afferrò tutti gli atlanti geografici che aveva a disposizione per
vedere in quale parte del mondo si trovasse quel luogo a lui sconosciuto. Ma
inutilmente. Era proprio quello che voleva Carlo: "farsi bello" con
il compagno. Gli spiegò, cosí, che nirvana non è un luogo geografico ma un
vocabolo per formare una locuzione - anche se impropriamente - riferita a
coloro che sono felici di cullarsi in un'illusione senza mantenere alcun
rapporto con la realtà che inevitabilmente li circonda; oppure, ed è forse il
caso piú frequente, riferita a colui che si trova in uno stato di
"godimento spirituale". Il termine - tratto dal sanscrito - significa
"estinzione" e nella religione buddista indica il fine ultimo della
vita ascetica dove si raggiunge il nulla o la beatitudine eterna. Nel
buddismo* indica, insomma, il grado di liberazione dalle passioni o - dopo la
morte - dalle successive reincarnazioni. La locuzione, pertanto, è un prestito
dalla filosofia ed è adoperata - impropriamente, come abbiamo detto - con il
significato di "beatitudine",
"tranquillità interiore".
* Qui
martedì 2 aprile 2019
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