sabato 13 aprile 2019

Avere (o essere) il pozzo di San Patrizio

«Papà, ho bisogno di quindicimila euro per l'acquisto di una motocicletta, usata, che mi venderebbe un mio amico», disse Raimondo appena entrato in casa, di ritorno da un viaggio in lungo e in largo per l'Italia. Il padre, indignato per le pretese del figlio, sbottò «io vivo di stipendio, figliolo, non ho il pozzo di San Patrizio!». Quante volte, anche a voi, cortesi amici, sarà capitato di pronunciare frasi del genere, inconsciamente, per sottolineare che non si è in possesso di una fonte di ricchezze inesauribili, come sta a significare l'espressione "avere il pozzo di San Patrizio". Vediamo, quindi, come è nata questa locuzione, anche se il suo uso è improprio. Narra una leggenda che questo pozzo altro non era che una profondissima caverna, situata in un'isola del lago Derg, in Irlanda e rivelata da Cristo, nel VI secolo, al santo patrono di quella nazione, il vescovo Patrizio e da questo miracolosamente aperta per convincere gli irlandesi a convertirsi alla fede cristiana. Sempre secondo la leggenda dal "pozzo" si poteva intravedere una "via" che menava all'altro mondo, fino all'inferno. Coloro che vi si trattenevano in preghiera - ininterrottamente - per un giorno e una notte ottenevano la remissione dei peccati. L'espressione suddetta, dicevamo, è adoperata impropriamente per indicare una fonte di denaro, ritenuta inesauribile da colui che vi attinge. Si potrebbe azzardare l'ipotesi, quindi, che la "via" del pozzo era molto lunga, "inesauribile" e da qui, per l'appunto, il detto popolare "essere o avere il pozzo di San Patrizio".

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Due parole sull'uso corretto della congiunzione "nonché", in grafia analitica anche "non che", perché alcuni vocabolari  l' attestano con il significato di "e", "e anche", "e inoltre", "come pure". La congiunzione suddetta significa, invece, "tanto piú", "tanto meno", "per di piú" ecc. e ha valore rafforzativo o intensivo. Il vocabolario Palazzi riporta, infatti, M.E. è errato l'uso nel senso di e anche: c'era lui nonché sua moglie; dirai meglio: c'era lui e anche sua moglie. Si leggono spesso sui giornali frasi del tipo: "sono intervenuti il ministro nonché alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale". Quel "nonché" in buona lingua va sostituito con "e anche". La congiunzione "nonché" è bene adoperata, invece, in frasi del tipo: "è un giovane intelligente nonché (per di piú) studioso".

 

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