martedì 9 aprile 2019

Essere in giulebbe e nuotare nel lardo


Due modi di dire probabilmente non molto conosciuti. Chi è/si trova in giulebbe? Colui che manifesta grandissima gioia (o piacere) al punto da sdilinquirsi, dando, cioè, l'impressione di sciogliersi. La locuzione fa riferimento a una bevanda composta con succo di frutta bollita, acqua zuccherata e bianco d'uovo. Con il medesimo nome si indica - in farmaceutica - una preparazione, adoperata come emolliente,  a base di acqua zuccherata e fiori d'arancio. "Nuota nel lardo" una persona molto ricca. L'espressione ci viene "consegnata" dal mondo contadino dove, un tempo, l'abbondanza del lardo era indice di ricchezza in quanto testimoniava il numero di maiali posseduti.

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Due parole, due, sul verbo "figurare" perché molto spesso si usa con significati che - a nostro avviso - non ha: essere (essere presente), comparire, risultare, trovarsi: il suo nome non figura nell'elenco degli indagati; tra gli invitati figuravano molte persone del mondo imprenditoriale. Il verbo suddetto, la cui etimologia è incerta - sembra provenga dal sostantivo latino "figura", è un denominale dunque -  significa "simboleggiare", "rappresentare con figure", "plasmare", "modellare", "dare forma" e simili: i santi sono raffigurati tutti con l'aureola. I vocabolari dell'uso consultati ci smentiscono, solo il Palazzi ci conforta:  «(...) M.E. erroneo usare questa voce (figurare, ndr) nel senso di essere, apparire, trovarsi: il suo nome figura accanto al mio; fra gli intervenuti figuravano tutte le autorità militari».

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