Cortese dott. Raso,
nel linguaggio corrente convento e monastero sono considerati l'uno sinonimo dell'altro e,
quindi, intercambiabili. Mi piacerebbe sapere se c'è, invece, una differenza a
livello "semantico" e se c'è qual è. Grazie della sua
"proverbiale" disponibilità e gentilezza. Un cordiale saluto.
Urbano G.
Brescia
PS:. Ho scaricato il suo "Un tesoro di lingua":
preziosissimo!
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Gentile Urbano, sí i
due termini sono considerati sinonimi, ma a una profonda analisi hanno
sfumature semantiche diverse. Le faccio "rispondere" da Ottorino
Pianigiani. Clicchi qui e qui.
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Intenzione o
intensione?
Entrambi i termini sono corretti ed entrambi provengono dal
verbo latino "intendere" ma hanno accezioni diverse; il
secondo, in particolare, si adopera nel linguaggio filosofico. Si veda qui e
qui.
2 commenti:
Gent. Dott. Raso, approfitto ancora della sua disponibilità: è corretto dire “di mele non ce n’è più” invece di “di mele non ce ne sono più”?
Grazie.
Otto
Cortese Otto,
entrambe le frasi sono corrette, ma in un linguaggio formale è preferibile la seconda (di mele non ce ne sono piú). La prima formulazione, secondo la norma odierna, è una forma marcata (toscana o letteraria) che implica un "egli" soggetto impersonale (di mele [egli] non ce n'è piú [non ne ha piú]). Sostituendo "esserci" con "esistere", vediamo che la prima formulazione diventa poco accettabile (se non, addirittura, errata):
(1) ??Di mele non ne esiste piú.
(2) Di mele non ne esistono piú.
Pur essendo corretta, dunque, la prima formulazione non si può adoperare in un registro medio o formale.
Cordialmente
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