domenica 26 marzo 2017

Essere un lavativo


Questo modo di dire dovrebbe essere familiare a coloro che hanno svolto il servizio militare di leva (quando era obbligatorio) e agli amanti del teatro perché la locuzione si rifà a quegli ambienti. In gergo teatrale, infatti, si adopera l'espressione suddetta  riferita a un'opera monotona e fiacca che gli interpreti  ritengono al di sotto delle loro possibilità; oppure a una parte di poca importanza, senza rilievo, sostenuta malvolentieri dagli attori. Nel gergo militare, invece, il lavativo è colui che si sottrae ai propri doveri e ai compiti che gli vengono affidati; un fannullone, uno scansafatiche, insomma. L'origine del modo di dire non è chiara; la nostra, quindi, è un'ipotesi del tutto personale. Il "lavativo" è il nome popolare dell'enteroclisma che - come sappiamo - molto spesso serve alle persone ammalate, soprattutto a coloro con problemi intestinali. In senso figurato, pertanto, il lavativo è una persona malaticcia. Coloro che cercano di evitare ogni fatica; le persone indolenti; le persone pigre si comportano, quindi, come i lavativi, vale a dire come i malaticci. Dimenticavamo: un uomo scansafatiche sarà un lavativo, una donna una lavativa.

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La parola, di ieri, proposta da "unaparolaalgiorno.it": soverchio.


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