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Chissà se riusciamo - una volta per tutte - a far
"capire" agli operatori dell'informazione che la prognosi non è un
reparto ospedaliero (come potrebbe essere ortopedia, ginecologia, cardiologia
ecc.) ma la previsione circa il decorso di una malattia o di un trauma. Leggiamo
sempre sulla stampa (o ascoltiamo nei notiziari radiotelevisivi) frasi del tipo
"dopo il pauroso incidente il ferito è stato ricoverato in ospedale in
prognosi riservata". È un' "idiozia linguistica" bell'e buona.
In nessun ospedale esiste un reparto di prognosi. In lingua italiana, non
cispadana, si deve dire "il ferito è stato ricoverato in ospedale con
prognosi riservata". La prognosi riservata viene emessa dal sanitario
quando non ha ancora acquisito elementi sufficienti per un responso definitivo.
Non può fare, insomma, una "previsione" immediata circa il decorso e
l'esito del trauma o della malattia. Il titolo su riportato, per tanto, è una
offesa all'italico idioma.
Cortese Amedeo, provi nelle "librerie informatiche" (quelle che si trovano in rete, per intenderci) o, in alternativa, lo richieda direttamente all'editore Gangemi: via Giulia, 142 00186 Roma.
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Gentile dott. Raso,
ho appena scaricato dalla rete il suo
libro "Un tesoro di lingua": superlativo! Ho visto che ha scritto
anche un altro libro in collaborazione con Carlo Picozza, giornalista di
"Repubblica": «Giornalismo: Errori e Orrori». L'ho cercato in molte
librerie ma non sono riuscito a reperirlo; sa dirmi dove posso trovarlo?
Grazie
e complimenti per il suo prezioso blog.
Amedeo T.
Lecco
------------------Cortese Amedeo, provi nelle "librerie informatiche" (quelle che si trovano in rete, per intenderci) o, in alternativa, lo richieda direttamente all'editore Gangemi: via Giulia, 142 00186 Roma.
3 commenti:
Caro "Dott." Raso,
una castroneria sull'uso errato di prognosi ce la poteva risparmiare. Secondo lei, quindi, dire che "Giovanni è ricoverato con una prognosi di 20 giorni" è sbagliato?
Gentile "amico", avrebbe potuto evitare di fare una figura "caprina" dimostrando di non capire ciò che legge. "Giovanni è ricoverato con una prognosi di 20 giorni" è frase "supercorretta" perché la "previsione" (prognosi) circa il decorso e la guarigione della malattia o del trauma è, appunto, di 20 giorni.
Gentile dott.Raso,
quando leggo sui giornali o sento alla radio e in televisione "in prognosi riservata" mi vengono le convulsioni...
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