Tutti conosciamo il modo di dire succitato,
che significa "comandare in modo autoritario", quasi dispoticamente;
esercitare il "potere", insomma, in maniera non proprio ortodossa.
Ciò che non tutti sanno, probabilmente, è il fatto che la predetta locuzione
non deriva dall'uso figurato della "bacchetta" del direttore
d'orchestra, che non "comanda" ma "dirige". L'espressione,
come si può leggere nelle note linguistiche al "Malmantile
racquistato" (un poema burlesco), viene dal fatto che «comandare a
bacchetta vuol dire comandare assolutamente e dispoticamente in ogni
congiuntura, come re o capitano che porti scettro, mazza o bastone di comando».
La "bacchetta", infatti, è bene ricordarlo, è un antico simbolo di
potere, di comando. Vi sono anche altri modi di dire che hanno che vedere con
la bacchetta, caduti, però, in disuso, come: "Signore a
bacchetta", cioè persona molto autoritaria; "rendere la
bacchetta", vale a dire lasciare il comando. Di significato uguale e
intuitivo l'espressione "comandare a campanello". Un po' diverso,
invece, il senso della locuzione "avere (o tenere) il mestolo in
mano", che significa "comandare e fare e disfare una cosa a proprio
piacimento", come la massaia che - in cucina - "tiene il
mestolo". Il modo di dire implica il fatto che una persona, cui
l'espressione si riferisce, ci metta un "gusto" particolare nel
comandare, come recita il proverbio: «Chi ha il mestolo in mano, si fa la
minestra a modo suo».
***
FUORILEGGE - Molto spesso si leggono sulla stampa frasi del
tipo: “Da domani sono fuorilegge le confezioni che non riportano la data di
scadenza del prodotto”. Queste frasi, a nostro modesto modo di vedere, sono
contro la... legge linguistica. Fuorilegge è un sostantivo che significa
“bandito”, “delinquente” e simili. Nella frase sopra citata fuorilegge si deve
scrivere in due parole: fuori legge [fuori (della) legge].
L’univerbazione (parola unica) si ha, dunque, solo quando il sostantivo si
riferisce a persone che agiscono fuori della legge (banditi): Giovanni e Mario
sono due fuorilegge. Quando si intende indicare la contravvenzione
a una norma, i due termini si staccano: un comportamento, una clausola “fuori
legge”. Naturalmente attendiamo di essere "sbugiardati" dai soliti
linguisti cosí detti d'assalto o, se preferite, gramuffastronzoli.
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