Questo modo di dire - non sappiamo se ancora in uso - è indubbiamente
sconosciuto ai piú. Ma che cosa significa? "Andare d'amore e
d'accordo". Per una migliore comprensione del detto chiediamo aiuto a
Ludovico Passarini, il "re" dei modi di dire. «"Andare a
bue", preso da' buoi aggiogati insieme, che uniti vanno per la stessa via
e con ugual passo». E a proposito di bue, ci piace riportare l'espressione
"andar vitello e tornare bue", vale a dire 'diventare piú stupidi di
prima'. La locuzione si adopera soprattutto nei confronti di una persona che
credevamo avesse fatto dei progressi in virtú dei propri studi, delle
esperienze fatte e dell'ambiente che frequenta e ci accorgiamo, invece, di aver
preso un abbaglio: quella persona non ha fatto alcun progresso, è diventata piú
stupida di prima; insomma, è andata vitello ed è tornata bue. L'origine
dell'espressione, ci sembra, non abbisogna di spiegazioni essendo intuitiva.
***
Cortese dr Raso,
in una trasmissione televisiva di intrattenimento di un’emittente
locale il conduttore a un certo punto ha detto: “Il pubblico applaudisce
sempre, anche senza motivo”. È corretto “applaudisce”? Non si deve dire
“applaude”? Può illuminarmi in merito? La seguo sempre sul suo impareggiabile
sito.
Grazie e cordialità
Orazio S.
Iglesias
P.S.: Ho appena scaricato dalla rete il suo preziosissimo libro.
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Gentile
Orazio, anche se poco usata la voce verbale “applaudisce” è
correttissima. Le riporto quanto scrive, in proposito, il vocabolario “Treccani”:
"[dal lat. applaudere "applaudire"] (io applàudo o applaudisco,
tu applàudi o applaudisci, ecc.; le forme in -isc- sono oggi disus.). - ¦ v.
tr. 1. Battere le mani per manifestare approvazione, soddisfazione: il pubblico
applaudì ripetutamente il discorso. 2. (estens.) Lodare vivamente, approvare:
tutti lo applaudirono. ¦ v. intr. (aus. avere; con la prep. a) 1. Battere le
mani per manifestare approvazione, soddisfazione: il pubblico applaudì ai
cantanti con entusiasmo. 2. (estens.) Lodare vivamente, approvare: tutti
applaudirono alla sua idea".
È
interessante mettere in evidenza - perché non tutti lo sanno, forse
- che il verbo suddetto può essere adoperato anche in senso intransitivo:
gli astanti applaudirono all'oratore.
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