di Salvatore Claudio Sgroi
1. Mini-inchiesta
Dopo la pubblicazione dell’intervento n. 209 di domenica 19 ottobre “Cortigiana (di Trump)”: un uso sessista?, abbiamo posto ad amici e colleghi (33) la domanda: “d’accordo con Landini o con la Meloni?”
Diverse e variamente motivate le risposte, decisamente in prevalenza (28/33) a favore di Landini.
2. Pro-Landini tout court
L’informante n. 1: “Io sono d'accordo con Salvatore Sgroi”.
L’informante n. 2: “Sono d'accordo con te per la bellissima rassegna e riflessione. Complimenti”.
L’informante n. 3: “Sono d’accordo con la conclusione: "bisogna allora prendere atto della sua intenzione non-sessista ma di aver voluto fare una critica puramente politica”.
L’informante n. 4: “Che domande! ovviamente con Landini perché di cortigiane e cortigiani è pieno il mondo… (servili utili idioti)”.
L’informante n. 5: “Landini non aveva intenzione sessista ma solo di ‘portaborse’ ecc! non vedo un attacco sessista”.
L’informante n. 6: “Con Landini. L'avevo letto e diffuso ieri su fb”.
L’informante n. 7: “Con Landini a prescindere”.
L’informante n. 8: “Non certo con la Meloni”.
L’informante n. 9 in maniera secca: “Con Landini”.
L’informante n. 10: “Con Landini senza dubbio. Consapevolezza e onesta considerazione della polisemia e del contesto avrebbero evitato polemiche devianti, volutamente devianti da parte di qualcuno, rispetto al focus della questione”.
3. Pro-Landini con competenza lessicale mono-semica
L’informante n. 11: “Condivido queste dichiarazioni che hai ripreso: ‘Per qualcuno si è trattato di una ignoranza lessicale del sindacalista. ‘Non prendetevela troppo con Landini. Non stiamo parlando di Luciano Lama o di altri colti segretari CGIL succedutisi nel tempo. Ora il livello culturale è raso terra. Non pretendiamo che conosca il significato delle parole’” (Canale 48, Rai News, venerdì 17 ottobre). E in sostanza, anche con Marazzini”.
Lo stesso informante trova, non senza esagerazione, un’analogia tra “cortigiana” e un possibile uso di “peripatetica” (in De Mauro: "2. CO[mune] prostituta di strada, passeggiatrice”):
“Sui miei contatti social ho ipotizzato che Landini potrebbe, con lo stesso metro, definire "peripatetiche" le giornaliste di Repubblica e dintorni, passate senza batter ciglio dalla corte di De Benedetti a quella degli Elkann a quella del prossimo proprietario”.
L’informante n. 12: “Mah, l'uscita è sicuramente infelice, perché in ogni caso dava adito a un'interpretazione ambigua. Si potrebbe pensare che Landini, che non è una persona particolarmente colta, non avesse perfetta conoscenza dei due significati. Ma proprio la precisazione che ha fatto lui stesso potrebbe far supporre che invece abbia in qualche modo giocato sull'ambiguità per colpire la Meloni. Ma, viste le reazioni, era meglio se si risparmiava quella battuta”.
Mia obiezione: “la precisazione l'ha fatta però dopo l'osservazione di Floris, quasi stupito dalla faccia che cortigiana potesse avere un altro significato diverso da quello da lui inteso".
Risposta: “È vero, allora propendo per la tesi dell'ignoranza, coerente con l'idea che mi sono fatta di Landini, che è eloquente come sindacalista, ma che ha qualche lacuna grammaticale e anche lessicale a quanto pare. In ogni caso una caduta”.
4. Pro-Landini però…
L’informante n. 13: “Ho letto la bella ricostruzione. A me è chiaro che Landini, che non mi è simpatico per altri motivi, non voleva usare la parola in modo sessista ma in modo letterale, però doveva pensarci...”.
L’informante n. 14: “Con Landini, che però, se fosse un gentiluomo, avrebbe comunque dovuto chiarire e scusarsi”. Mio commento: “di chiarire, ha chiarito subito; di scusarsi no, perché lui aveva usato cortigiana come metafora politica non come termine offensivo”.
L’informante n. 15: “Penso che Landini non volesse insultare Meloni con un epiteto sessista (sono benpensante). Però è vero che per me e per altri che conoscono la parola cortigiana è un eufemismo per ‘prostituta’ e non ha come primo significato ‘donna che sta alla corte di un re’. Perciò sarebbe stato meglio che avesse usato subito portaborse o la perifrasi con cui ha spiegato il suo uso di cortigiana”.
L’informante n. 16: “Il mio primo significato di cortigiana è quello di ‘appartenente alla corte, di vassalla, portaborse’, etc. L'altro per me non è il più saliente. Comincio a pensare che lo sia per chi è sessista... Quindi non trovo sbagliato il lessico di Landini. Forse ci poteva pensare... ma i dibattiti sono veloci”.
L’informante 17: “Landini avrebbe fatto bene a usare un altro termine, ma non c’è dubbio che non pensava minimamente al significato che invece ha sottolineato l’insopportabile Meloni. Landini pensava al Rigoletto: “Cortigiani, vil razza dannata…”. E ne aveva ben donde”.
5. Pro-Landini e strumentalizzazione della Meloni
L’informante n. 18: "Capisco cosa intendeva Landini, e sono solidale con lui. La nostra ha capito benissimo cosa intendeva, ma ha preferito far la donna offesa. Il suo mestiere”. “Diciamo che cmq cortigiana in senso di ‘prostituta’ è defunto. Infatti la nostra ha dovuto mostrare il vocabolario”.
L’informante n. 19: “La Meloni, da volpona qual è, ha voluto strumentalizzare la cosa a suo favore con il vittimismo che la contraddistingue e tutti hanno abboccato. Landini ha subito precisato qual era il senso della sua affermazione, che in quel contesto non era affatto sessista”.
L’informante n. 20: “Sì, sono d'accordo sul giudizio politico. Osservo solo, stando dalla parte di Landini, che ricoprendo lui un ruolo di vertice, deve stare attento a come parla, proprio per evitare di far passare per povera vittima una che sull'insulto ha costruito la carriera e con l'aggressività ottiene i voti”.
L’informante n. 21: “Con Landini anche se al posto suo starei più attento alla scelta delle parole, perché così ha dato un assist al governo facendo parlare i media di "cortigiana" e non delle scelte del governo. Ahimè!”.
L’informante n. 22: “Premesso che non ho tantissima simpatia per nessuno dei due personaggi, secondo me ci sono ampi margini linguistici per dire che Landini era in buona fede o comunque concedergli il beneficio del dubbio. Ovviamente, né a destra né a sinistra si lasciano scappare la ghiotta occasione di fare polemiche che distraggano la gente dai problemi veri dell'Italia, che sono mastodontici e che nessuno sa bene come risolvere”.
L’informante n. 23: “Io sono d'accordo con Landini. In realtà se la poteva risparmiare. La Meloni fa del vittimismo la sua bandiera e lo utilizza ampiamente come propaganda elettorale, quindi c'era da aspettarsi che tra i vari significati del termine cortigiana avrebbe scelto l'eufemismo ‘prostituta’ portando acqua al suo mulino! Mi fermo altrimenti rischio di esagerare e di cadere in errore alla stregua di Landini che, come qualcuno ha fatto notare, è un sindacalista-politico dei giorni nostri e non può essere paragonato a un Berlinguer o a un Lama gente di altri tempi e di altra cultura”.
L’informante n. 24: “Non leggo neanche. Penso che la gente (soprattutto quando occupa posizioni di rilievo) dovrebbe dare il giusto senso alle parole nel loro contesto. E soprattutto, che chi governa dovrebbe fare cose, anziché parole”.
L’informante n. 25: “Oyoyoyoy! Caro Claudio, siamo alla metacomunicazione pura. La politica non interessa più neanche ai politici”.
6. “Infelice uscita” di Landini
L’informante n. 26: “Espressione infelice perché il significato come rilevato dalla furba Meloni è duplice: ciò detto se ne è fatto un caso politico esagerando abbondantemente l’infelice uscita di Landini, autolesionista di professione che dopo la sconfitta dell’ultimo referendum sul lavoro sembra preferire i temi della politica internazionale, a cominciare dalla Palestina! Farebbe meglio a occuparsi dei bassi salari dei giovani che sono vergognosamente bassi!”.
L’informante n. 27: “E' chiaro quello che voleva dire Landini, ma anche dare del cortigiano a un uomo sarebbe un'offesa, a mio parere. Che poi cortigiana abbia acquisito un altro significato, rende l'uso del termine ancora più infelice. Certo non intendeva dare a Meloni della prostituta, ma dire "cortigiana di Trump" non è comunque bello, a prescindere dalla legittima critica alle posizioni della presidente del consiglio, che però toccherebbe a un politico, a mio parere, più che a un sindacalista. Giorgia Meloni ha approfittato astutamente della cosa, ma lui non mi pare molto difendibile, a mio parere”.
7. Pro-Meloni
L’informante n. 28: “D'accordo con la Meloni. A prescindere dalla polisemia del termine, credo che se il premier fosse un uomo i giudizi politici contrari non verrebbero espressi con certe scelte lessicali”.
8. Indecisi
L’informante n. 29: “Problema sdrucciolevole, ovviamente hanno ragione tutti e due: per l'etimologia ha ragione Landini, per la frequenza d'uso ha ragione Meloni (anche se mi duole assai dirlo). Diciamo che se Landini fosse stato un conoscitore della lingua un po' più fine (o se avesse voluto evitare ogni ambiguità, cosa che invece, secondo me, ha maliziosamente ricercato) avrebbe scelto un termine meno polisemico: come lacchè, leccapiedi e simili”.
L’informante n. 30: “Tendenzialmente più con Landini, propriamente con nessuno dei due”.
L’informante n. 31: “Se le parole cortigiana di Trump vengono interpretate come ‘prostituta di Trump’ allora è una offesa. Se invece come ‘una della corte di Trump’ allora non solo non è offensivo, ma è condivisibile. C'è una oggettività nell'uso della lingua in casi di polisemia?”
Mio commento: “Con la polisemia bisogna scegliere un significato o si rimane nell’ambiguità”
9. Nessuna preferenza
Due colleghi non hanno risposto alla mia domanda: L’informante n. 32: “Grazie, sempre gentilissimo”; L’informante n. 33: “Grazie, cari saluti”
10. Il presidente della Crusca, Paolo D’Achille
Il presidente della Crusca, Paolo D’Achille, nell’intervista di Antonella Coppari ha così commentato: “È vero che il termine ha adottato ora un significato più vasto: Cortigiano significa ‘stipendiato dal padrone di turno’. Anche al femminile un complimento non è ma, più che ‘prostituta’, significa ‘mantenuta’. Nella lingua italiana spesso il femminile ha una sfumatura più negativa rispetto al maschile" (“Il Giorno” 17.X, p. 6).
11. Giovanni Floris
Il giornalista Giovanni Floris, dopo la sua trasmissione dove era scoppiato il caso Landini, è ritornato a Piazzapulita sul tema ribadendo la posizione di Landini ed evidenziando nel contempo la strumentalizzazione della Meloni: "Landini ha utilizzato un vocabolo che ha un significato più ampio di quello che pensava lui... lo abbiamo notato, lui si è reso conto e ha specificato 'alla corte di Trump, portaborse...' ma si è corretto subito, però detto questo, oggi dovevano fare la manovra, dovevano trovare 5 miliardi dalle banche e immagino la presidente del Consiglio che dice 'usiamola sta cosa per spostare l'attenzione'". E ancora: “Io penso che non avesse in testa il significato ‘più profondo’, credo che non sia il primo significato che esce. Il primo è 'membro della corte'. Sarebbe interessare sapere se a parti invertite qualcuno avrebbe pensato a sfogliare un vocabolario”.
12. Reazioni dei partiti di destra
Naturalmente favorevoli alla Meloni sono state le reazioni dei partiti di destra.
Quello di Landini è un "linguaggio volgare e sessista che dimostra l'incapacità di certi uomini ad avviare un cambiamento culturale affinché la donna sia più considerata come un essere inferiore", ha detto il vicepremier Antonio Tajani, mentre per Guido Crosetto, Landini "confonde la libertà di espressione con la libertà di insulto".
Si tratta di "parole da osteria" che offendono pure "la storia del sindacato", ha rincarato da parte sua la sottosegretaria Wanda Ferro.
Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi ha dichiarato: "Sarebbe bello che i professionisti del politically correct, sempre pronti a bacchettare chiunque, condannassero oggi le parole di Landini sulla Meloni, definita cortigiana. Non oso immaginare il profluvio di parole sdegnate se, a parti rovesciate, il termine fosse stato usato per Elly Schlein. Anzi, proprio dalla segretaria del Pd ci aspettiamo ora una presa di posizione netta ed inequivocabile. Oltre alle doverose scuse di Landini naturalmente".
13. Reazioni di altri partiti e di altri non di destra
Ma anche altri partiti hanno difeso la Meloni. Così Carlo Calenda di “Azione” ha invitato Landini a "cambiare registro" e a occuparsi "di Stellantis, Ilva o bollette", perché "non è con gli insulti che la sinistra batterà la destra". E solidale pure “Italia Viva”.
Su “Meloni ‘cortigiana’, Landini: ‘Non intendevo offendere’”, la risposta di Rosy Bindi è stata: "bisogna stare attenti", in quanto questo governo "usa tutto come arma di distrazione di massa".
Vincenzo Spadafora (Associazione Primavera) ha difeso Maurizio Landini: "Non sono un suo fan ma non voleva darle della prostituta". "Che Meloni sia alla corte, cioè al seguito, di Trump ce lo dimostra anche Trump".
Il giornalista Andrea Scanzi: Landini "Ha sbagliato e ha chiesto scusa. La sinistra non è tutta colpevole, Meloni distrae dalla manovra".
La giornalista Lilli Gruber giovedì 16 ottobre, durante Otto e Mezzo su “La7”, ha definito le parole di Landini “una sciocchezza, una cosa inaccettabile”.
Il direttore del “Corriere dello Sera” Luciano Fontana: Landini "Doveva subito delle scuse dopo la sottolineatura di Floris”
Sommario
1.Mini-inchiesta
2. Pro-Landini tout court
3. Pro-Landini con competenza lessicale mono-semica
4. Pro-Landini però…
5. Pro-Landini e strumentalizzazione della Meloni
6. “Infelice uscita” di Landini
7. Pro-Meloni
8. Indecisi
9. Nessuna preferenza
10. Il presidente della Crusca, Paolo D’Achille
11. Giovanni Floris
12. Reazioni dei partiti di destra
13. Reazioni di altri partiti e di altri non di destra
Altre pubblicazioni di Salvatore Claudio Sgroi:
Per una grammatica ‘laica’. Esercizi di analisi linguistica dalla parte del parlante, Torino, Utet 2010
Scrivere per gli italiani nell'Italia post-unitaria, Firenze, Cesati 2013
Dove va il congiuntivo? Ovvero il congiuntivo da nove punti di vista, Torino, Utet 2013
Il linguaggio di Papa Francesco. Analisi, creatività e norme grammaticali, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana 2016
Maestri della linguistica otto-novecentesca, Alessandria, Edizioni dell'Orso 2017
Maestri della linguistica italiana, Alessandria, Edizioni dell'Orso 2017
Saggi di grammatica 'laica', Alessandria, Edizioni dell'Orso 2018
(As)saggi di grammatica 'laica', Alessandria, Edizioni dell'Orso 2018
Gli Errori ovvero le Verità nascoste, Palermo, CSFLS 2019
Dal Coronavirus al Covid-19. Storia di un lessico virale, Alessandria, Edizioni dell'Orso 2020
Saggi scelti di morfologia lessicale, Roma, Il Calamo 2021 [ma 2022]
Saggi di morfologia teorica e applicata, Roma, Il Calamo 2021 [ma 2022]
La lingua italiana del terzo millennio tra regole norme ed errori, pres. di Claudio Marazzini, Torino, UTET, 2024
Il Papa è infallibile. Lo dice la grammatica, pres. di Franco Coniglione, Firenze, Accademia della Crusca 2025
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