“Nulla” e “niente” sono pronomi indefiniti (singolari) invariabili e si riferiscono a una cosa. Hanno la “forza” di negare, senza l’aggiunta di un’altra negazione, solo se precedono il verbo di modo finito: nulla lo fermerà; niente lo soddisfaceva*; nulla lo cambierà. Quando sono posposti al verbo non negano… nulla se non sono accompagnati da un’altra negazione (non): non dice nulla; non gli piace niente. Non è un buon italiano, dunque, dire o scrivere, per esempio, “mi meraviglia nulla”; “niente mangerò a pranzo”. Tuttavia costrutti senza il “non” si trovano nell’italiano antico: “Quando poteva s’aiutava, ma ciò era niente” (Boccaccio). Oggi, l’uso moderno “condanna” simili costrutti. Locuzioni come “fa niente”, “fa nulla”, “so niente” e simili sono considerate dialettali, infatti, perché non accompagnate dal “non” e da evitare, per tanto, in buona lingua italiana. Da notare, infine, che nelle frasi interrogative i due pronomi perdono la loro “negatività” acquistando un valore positivo: “ti occorre nulla”? (ti occorre, cioè, qualche cosa?); “vuoi niente?” (vuoi qualcosa?). Dimenticavamo. Nulla e niente si possono apostrofare: null’altro; nient’affatto.
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* Si presti attenzione a questo verbo perché essendo un "figlio" di fare segue la medesima coniugazione del verbo "padre". Si sente e si legge spesso: *soddisfando (invece di soddisfacendo); *soddisfava (anziché soddisfaceva). Quanto al futuro e al condizionale sono da evitare, anche se in uso, le forme io soddisferò e io soddisferei.
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La lingua "biforcuta" della stampa
MILANO
Studentessa disabile "discriminata" al test d'ingresso: il tribunale condanna il liceo a iscriverla
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Non ci sembra appropriato il verbo "condannare". A nostro avviso: il tribunale ordina al liceo di iscriverla.
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quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)
3 commenti:
Stenterà a crederci, Raso, ma concordo su tutto.
Avrei tuttavia evitato di condannare l'uso di... "condannare" - sto adottando il suo stile! - poiché tra le accezioni di codesto (sic) verbo troviamo anche "estens. costringere, forzare, obbligare" (Treccani).
Per un discorso di coerenza, insomma... e ritengo suoerfluo aggiungere altro.
Vittorio Pepe
"... superfluo...", non "suoerfluo". Chiedo venia.
Vittorio Pepe
Precisazione... superflua.
FR
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